Istituto veneto di scienze, lettere ed arti
L'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti è un'istituzione accademica italiana con sede a Venezia. StoriaL'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti trova origine nell'Istituto Nazionale voluto da Napoleone per l'Italia all'inizio del XIX secolo. Venne poi rifondato con l'attuale denominazione dall'imperatore Ferdinando I d'Austria nel 1838, con la separazione dell'Istituto Lombardo di Scienze Lettere ed Arti. Con l'unione del Veneto all'Italia, l'istituto fu riconosciuto di interesse nazionale, assieme alle principali accademie degli stati preunitari, anche se la maggiore attenzione ha continuato ad essere rivolta alla vita culturale e scientifica delle Venezie. Nel 1866 l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti assunse anche parte degli incarichi assegnati fino ad allora al Magistrato alle Acque, che era stato soppresso in seguito all'annessione del Veneto al Regno d'Italia. Nel 1871 fu installato presso la sede dell'Istituto il primo mareografo per il controllo sistematico delle maree a Venezia e per l'analisi statistica del fenomeno dell'acqua alta. L'Istituto curò le osservazioni fino al 1908, quando donò gli strumenti e il relativo archivio documentale all'Ufficio Idrografico del Comune.[1] La prima sede del Istituto Veneto fu Palazzo Ducale trasferita poi nel 1893 a Palazzo Loredan. Nel 1999 fu acquistata la seconda sede di Palazzo Franchetti, inaugurata nel 2004.
AttivitàL'Istituto "ha per fine l'incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere ed arti" (articolo 1 dello statuto). "L'Istituto è composto di due classi, una per le scienze fisiche, matematiche e naturali, l'altra per le scienze morali, lettere ed arti. Ciascuna classe è formata di 40 componenti per la categoria dei soci effettivi, 80 per quella dei soci corrispondenti e 25 per quella dei soci stranieri" (articolo 2 dello statuto). L'Istituto, oltre alla ordinaria attività accademica e alle mensili riunioni dei soci, promuove periodicamente manifestazioni di carattere scientifico e umanistico, incontri di studio, convegni, seminari, scuole internazionali di specializzazione e organizzazione di mostre d'arte. Pubblica annualmente un periodico, vari volumi monografici e opere inedite ritenute di rilevante valore scientifico o tali comunque da apportare un contributo significativo agli studi. BibliotecaLa biblioteca si forma a partire dalla rifondazione dell'Istituto, avvenuta nel 1838. Inizialmente collocata in Palazzo Ducale, sede dell'Istituto Veneto dal 1838 al 1893, con il trasferimento dell'Istituto a Palazzo Loredan, venne collocata in una serie di sale del piano nobile arredate per tale destinazione, dove si trova tuttora. Nella biblioteca sono conservate numerose cinquecentine e seicentine, manoscritti cinquecenteschi parte della collezione di Serafino Raffaele Minich, la raccolta di studi classici di Oddone Ravenna, l'intera biblioteca medica di Angelo Minich, quella di Luigi Luzzatti, di Fabio Vitali e molti volumi derivanti da altri lasciti. La biblioteca conserva inoltre gli atti accademici ed i volumi editi dall'Istituto, oltre ad una raccolta di periodici, tra i quali vanno segnalati The Times (1870 - 1930), La Perseveranza (1859 -1922), L'Osservatore Romano (1861-1996), La Stampa (1867 - 1948), Il Sole 24 Ore (1865-1916) ed Il Gazzettino di Venezia (1887–oggi). Dal 1990 la biblioteca dell'Istituto Veneto fa parte del polo SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) di Venezia. Archivi
Collezione di medaglieLa collezione di medaglie si divide in due parti:
Documenti cretesiNel 1898, a seguito dell'abbandono dell'isola di Creta da parte dell'Impero ottomano, venne inviata, dal Ministero della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia, una spedizione archeologica guidata da Federico Halbherr. L'Istituto Veneto decise di inviare in missione anche un suo delegato, il giovane Giuseppe Gerola, che restò nell'Isola di Creta dal 1900 al 1902 a ricercare tracce di monumenti veneti. Il risultato di questa spedizione è conservato presso l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e comprende:
Depositi librari
CollaborazioniItaliane
Internazionali
Premi a suo nomePremio giornalistico Istituto Veneto per Venezia: premio per un articolo o video su Venezia che si contraddistingua per la finezza dell'analisi della realtà veneziana, colta nei vari aspetti sociali, economici, naturalistici o artistici. Persone legate all'IstitutoPresidenti
Soci nella classe di Scienze morali, lettere ed artiCarlo Anti, Feliciano Benvenuti, Bernard Berenson, Camillo Boito, Vittore Branca, Giosuè Carducci, Fernand Braudel, Antonio Canova, Luigi Carrer, André Chastel, Carlo Cipolla, Benedetto Croce[2], Francesco de Sanctis, Giacomo Devoto, Carlo Diano, Aldo Ferrabino, Francesco Ferrara, Giuseppe Fiocco, Antonio Fogazzaro, Gianfranco Folena, Giuseppe Gerola, Virgilio Guidi, Ferdinand Gregorovius, Stefan Grundmann,[3] René Huyghe, Frederic Chapin Lane, Luigi Luzzatti, Francesco Malipiero, Terenzio Mamiani, Alessandro Manzoni, Concetto Marchesi, Luigi Meneghello, Jules Michelet, Marco Minghetti, Pompeo Molmenti, Theodor Mommsen, Costantino Nigra, Pierre de Nolhac, Ugo Ojetti, Aldo Palazzeschi, Gaston Palewski, Giovanni Pascoli, Ezra Pound, Leopold von Ranke, Alfred von Reumont, Ettore Romagnoli, Antonio Rosmini, Luigi Settembrini, Niccolò Tommaseo, Diego Valeri, Manara Valgimigli, Pasquale Villari, Giacomo Zanella. Soci nella classe di Scienze matematiche, fisiche e naturaliMassimiliano Aloisi, Roberto Ardigò, Giovanni Canestrini, Vittorio Cini, Giuseppe Colombo, Giorgio Dal Piaz, Antonio Favaro, Galileo Ferraris, Augusto Ghetti, Tullio Levi-Civita, Fedele Lampertico, Guglielmo Marconi, Angelo Messedaglia, Umberto Nobile, Pietro Paleocapa, Louis Pasteur, Antonio Pacinotti, Gregorio Ricci Curbastro, Giuseppe Jappelli, Alessandro Rossi, Paul Sabatier, Quintino Sella, Claudio Datei. Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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