Chondropyxis halophila
Chondropyxis halophila D.A.Cooke, 1986 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Gnaphalieae e sottotribù Gnaphaliinae). Chondropyxis halophila è anche l'unica specie del genere Chondropyxis D.A.Cooke, 1986.[1][2] EtimologiaL'etimologia del genere Chondropyxis è composta da due parole greche: "Chondros" (χόνδρος), che significa "cartilagine" o "osso" e "Pyxis" (πίξα), che significa "piccola scatola" o "contenitore". Fa riferimento al capolino fruttifero costituito da squame cartilaginee persistenti che trattengono gli acheni sul ricettacolo. L'epiteto specifico halophila (greco latinizzato) significa "amante del sale" si riferisce all'habitat tipico della specie.[3] Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico David Alan Cooke (1949-) nella pubblicazione " Fl. S. Australia 3: 1613" del 1986.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione. DescrizionePortamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo annuale aromatico. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice).[5][6][7][8][9][10][3] Fusto. La parte aerea in genere è eretta, affusolata, semplice o ramosa. Altezza media: 3 - 7 cm. Foglie. Le foglie sono disposte in modo subopposto e sono più o meno sessili e semisucculenti. La lamina è intera e piatta con forme lineari; i margini sono continui a volte revoluti. La superficie è glabra. Dimensione delle foglie: lunghezza 1 - 3,5 cm; larghezza 1,5 cm. Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale sessile (discoide e eterogamo) spesso sottesi da due rami emergenti. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, glabre o pelose a consistenza cartilaginea, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 serie e possono essere connate alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino. Il ricettacolo è senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta. Diametro dei capolini: 4 - 5 mm. Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:
In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono piccoli a forma lineare-compressa con apici dilatati; la superficie è glabra o villosa per peli a due punte; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da alcuni fasci vascolari. Il pappo è formato da setole capillari, piumose connate in un anello basale (ma anche libere nei fiori esterni). BiologiaImpollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7] Distribuzione e habitatLe specie di questa voce è distribuite in Australia.[2] SistematicaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9] FilogenesiIl genere della specie di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[15][16] La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie ginomonoiche e monoiche, da foglie con margini interi, da capolini disciformi omogami o eterogami e raramente radiati (o subradiati), dallo stilo con rami troncati e superfici stigmatiche separate apicalmente, da acheni glabri o con tricomi allungati e pappo ridotto. La sottotribù è divisa provvisoriamente in diversi cladi (Metalasia, Ifloga, Stoebe, Hap, Flag, Lasiopogon e Australasian). Il genere Chondropyxis attualmente, pur appartenendo alle Gnaphalieae, non è descritto all'interno di nessun gruppo delle Gnaphaliinae.[17][10] In alcune schede botaniche viene descritto come imparentato con il genere Elachanthus (tribù Astereae, sottotribù Brachyscominae).[3] Concetto confermato anche da una recentissima ricerca.[18] I caratteri distintivi della specie Chondropyxis halophila sono:[9]
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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