Una prima chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie era presente, sulla sponda sinistra del Naviglio Grande già nel XVI secolo: nell'anno 1556, infatti, era stata costruita una cappella per accogliere un'immagine della Madonna considerata miracolosa[1].
La primitiva cappella venne in seguito demolita e al suo posto fu costruita una chiesa più grande in stile barocco: questa fu devastata da un incendio nel 1719 ed in seguito restaurata[2]. Nel 1849 fu elevata al rango di parrocchia[2].
Alla fine del XIX secolo, volendo demolire la vecchia chiesa, ormai troppo piccola per la comunità in crescita, e sostituirla con una nuova più grande, l'architettomilaneseGaetano Moretti presentò il suo progetto; questo prevedeva una chiesa a tre navate in stile liberty, con alto campanile a più ordini e sormontato da cuspide piramidale e pronao sulla facciata principale. Il progetto definitivo, però, fu quello dell'architetto anch'egli milaneseCesare Nava, del 1900[3].
La costruzione della nuova chiesa ebbe inizio l'anno successivo, nel 1901, a partire dall'abside e dalla crociera[2]. Nel 1908, venne demolita l'ultima parte rimanente della chiesa barocca[1], ovvero le prime campate della navata, e, nell'anno successivo, terminata la nuova chiesa, pur restando incompiuta la facciata. Il tempio è stato consacrato il 1º maggio 1909 dal cardinalearcivescovo di MilanoAndrea Carlo Ferrari[2].
Tra il 1988 e il 1996, sono state realizzate le nuove vetrate policrome; nel 2003 sono terminati i lavori di restauro del campanile, del tiburio e delle coperture interne ed esterne, mentre nel 2009 è terminato il restauro dell'abside.
Descrizione
Esterno
La chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio sorge sulla riva sinistra del tratto terminale del Naviglio Grande, a circa 300 metri dalla confluenza di quest'ultimo nella Darsena.
L'esterno della chiesa è rimasto quasi completamente incompiuto[2]. La facciata, a salienti, presenta un paramento murario in mattoni grezzi[2]. La sua conformazione attuale permette di ricostruire il progetto non realizzato: esso prevedeva tre portalilunettati ognuno dei quali doveva essere sormontato da un'alta polifora (bifore sopra i portali laterali, trifora sopra il portale centrale), ed un coronamento con guglie angolari contenenti statue; una guglia più grande doveva stare al centro sopra il timpano ed accogliere la statua della Madonna[2].
Allo stato attuale (2012), appaiono terminati soltanto il tiburio e il campanile. Il primo, posto sopra la crociera, è a pianta ottagonale e presenta su ciascuno dei lati una lunetta ogivale che dà luce all'interno; è sormontato da un lanterna, anch'essa a pianta ottagonale. La torre campanaria si trova sul retro dell'abside. Alta 59 metri[1], ospita, all'interno della cella campanaria, un concerto di 5 campane[4], dei Fratelli Barigozzi; le tre campane più piccole sono del 1892, e provengono dalla chiesa barocca; le due più grandi, invece, sono del 1950 ripristinate dopo la requisizione bellica sempre dai fratelli barigozzi
Il transetto è coperto con volta a botte ed è della medesima altezza della navata centrale. Addossati alle due pareti di fondo vi sono due altari, ognuno dei quali è sormontato da una grande trifora[2]; le vetrate delle due trifore del transetto sono state realizzate nel 1996 in occasione del 50º anniversario di sacerdozio del parroco mons. Carlo Sironi e raffigurano la Croce (transetto di destra) e la Madonna (transetto di sinistra). L'altare del transetto di sinistra, già altare maggiore, ospita la statua della Pietà, proveniente dalla chiesa precedente; quello del transetto di destra, invece, è dedicato a Sant'Antonio da Padova, protettore dei lavandai[2]. Questi ultimi, riuniti in una confraternita, si radunavano nel vicino Vicolo dei Lavandai e si recavano poi in chiesa per pregare il Santo.