La cesteria è la produzione di cesti e altri oggetti di intreccio, tra le opere di artigianato una delle più antiche del mondo. Possiamo pensare infatti che l'uomo, da sempre, abbia avuto necessità di contenitori per introdurvi i frutti naturali che raccoglieva. Da ciò la necessità di intrecciare foglie, arbusti di qualsiasi genere per costruire un contenitore.
I primi intrecci saranno stati sicuramente molto semplici, col tempo perfezionati fino ad arrivare gli intrecci molto complessi che possiamo trovare oggi in varie parti del mondo. L'arte dell'intreccio si è tramandata verbalmente da uomo a uomo. I cesti più antichi risultano quelli trovati nel sito archeologico delle Navi di Pisa a San Rossore, in quel luogo infatti si sono venute a creare le condizioni per la conservazione di manufatti così delicati che generalmente non resistono all'usura del tempo.
I cesti possono essere di ogni forma e dimensione in rapporto all'uso, vengono realizzati con tecniche e materiali diversi se usati come contenitore, come gabbia o imballaggio. Oltre ai cesti ogni contadino sapeva costruire tutto ci che gli serviva per la propria attività in campagna e nella vita di tutti i giorni, così nei musei della civiltà contadina, sparsi un po' in tutt'Italia, possiamo trovare intrecci di tutti i tipi ed in qualche caso davvero curiosi come graticci, ceste per le chiocce, portafiaschi, girelli e culle per neonati ed altri cesti dalle forme più strane, ma che avevano tutti una loro funzione specifica.
In cesteria, si possono usare una grande varietà di materiali di provenienza vegetale, anche se oggi ve ne sono di realizzati con l'intreccio di filo metallico, fibre artificiali o stampati in materiali plastici. A seconda del tipo di pianta, possono essere utilizzati il gambo, i rami, la corteccia e le foglie.[1]
A seconda dell'area geografica sono utilizzati differenti tipi di essenze vegetali, tipicamente quelle disponibili in loco.[1]
Alcune delle piante che sono utilizzate in cesteria sono:
Arundo donax (canna comune): il fusto senza le foglie è diviso a sezioni longitudinali [1][3]
Asfodelo: utilizzato principalmente in Sardegna [4]
Bambù: materiale di importo, è principalmente utilizzato in Giappone e in Cina[1]
Bagolaro: i rami sono sfruttati per la loro flessibilità per i manici di frusta[2]
Carex: usate per impagliare le classiche sedie contadine [5]
Castagno: per via della sua resistenza, il legno è utilizzato per manici; se ridotto in strisce, può essere usato per l'intrecciatura di cestoni [2][3]
Sparto (Stipa tenacissima): erba fibrosa, resistente e flessibile, molto utilizzata in Spagna per la realizzazione di moltissimi tipi di cesti sia resistenti che sottili e delicati[3]
Typha (t. latifoglia e t. angustifolia): con le foglie di typha è possibile intrecciare numerosi tipi di strumenti, come stuoie, seggiole, cestini e cappelli. [3][7]