StrammaroLo strammaro è un cestaio che lavora la stramma, termine dialettale laziale che indica la pianta dell'Ampelodesmos mauritanicus; questa professione è diffusa nel Lazio, in particolare nella zona del Parco naturale dei Monti Aurunci.[1] La stramma, intrecciata da sola o associata ai giunchi di vimini o ai polloni teneri delle piante di olivo,[2] è utilizzata per realizzare manufatti di uso comune come borse, cappelli, ceste, sedie, ma anche composizioni ornamentali come centri tavola.[3] L'industrializzazione sta causando la progressiva scomparsa di questo mestiere.[2] Per mantenerlo e farlo conoscere al pubblico il Parco naturale dei Monti Aurunci ha avviato diverse iniziative, tra cui un laboratorio.[3] Nel 2015 il Parco ha attivato una collaborazione con la stilista Lisa Tibaldi Grassi, che, affiancata dagli strammari del Parco[4] Giovanni Morra e Rita Sepe, con la stramma ha realizzato la propria collezione estate 2016.[5] Il Parco e la stilista inoltre hanno progettato e realizzato la mostra Trama Aurunca… Emozioni e Creatività di un Territorio dedicata alla stramma, alla sua lavorazione tradizionale e alla sua rivalutazione nell'ambito della moda, che è stata ospitata dal Museo delle civiltà di Roma dal 10 marzo al 7 maggio 2017;[6] al termine del progetto gli abiti sono stati donati al Parco.[5] Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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