Il nome generico (Lygeum) deriva dal greco"lygos", parola che indica un ramoscello di salice (culmi utilizzati per la tessitura).[4][5] L'epiteto specifico (spartum) deriva dal greco "spartos" e indica la pianta Spartium junceum usata per fare le corde; il nome è stato trasferito alla pianta di questa voce in quanto utilizzata per lo stesso scopo.[6][7]
Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), biologo svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Genera Plantarum Eorumque Characteres Naturales Secundum Numerum, Figuram, Situm, & Proportionem Omnium Fructificationis Partium. (Ed. 5). Stockholm" (Gen. Pl., ed. 5. Addend. p. [522].) del 1754.[8] Il nome scientifico del genere (Lygeum) è stato definito dal botanico svedese Pehr Löfling (1729 – 1756), allievo di Linneo, nella medesima pubblicazione.[9] Il nome scientifico della tribù (Lygeeae) è stato definito dal naturalista boemo Jan Svatopluk Presl (1791 – 1849) nella pubblicazione "Waobecný Rostl." del 1846.[2]
Descrizione
Altezza: 2 - 3 dm (massimo 70 cm). La forma biologica è emicriptofita cespitosa (H caesp), sono piante erbacee, bienni o perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e presentano ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal suolo.[1][10][11][12][13][14][15][16]
Radici
Le radici sono secondarie da un corto rizoma. Il rizoma ha una consistenza indurita ed è ricoperto da squame embriciate.
Fusto
La parte aerea del fusto (culmo) è rigida. I culmi sono pieni con sezione più o meno rotonda.
Foglie
Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina abbracciante il fusto e priva di auricole, una ligula membranosa, allungata e a volte cigliata e una lamina a forma convoluto-giunchiforme con superficie glabra. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille. Lunghezza della ligula: 4 – 5 mm. Dimensioni della foglia: larghezza 1 – 2 mm; lunghezza 50 cm.
Infiorescenza
Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze sono terminali e le spighette sono appaiate o ternate alla fine dei fusti e sono avvolte da una spata fogliacea, rigida con molte nervature longitudinali. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Lunghezza della spata: 3 - 4 cm.
Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, compresse lateralmente e prive di glume (o è presente solamente quella inferiore), sono formate da 2 - 3 fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea (un profillo con due venature e cigliata) più lunga dei lemmi e 2 - 3 lemmi saldati a tubo lungamente villosi. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla tra i fiori o sopra i glumi persistenti. Lunghezza dei lemmi: 1,5 cm.
I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti e villosi, fusiformi, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono. Lunghezza del frutto: 1 mm.
Biologia
In generale nelle Poaceae la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori per via anemogama. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
I semi cadendo a terra, dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento (dispersione anemocora) sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).
Distribuzione: in Italia è una specie rara e si trova solamente al Sud (isole comprese). Nel resto dell'Europa si trova in Spagna; è presente anche nell'Africa mediterranea.[17]
Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pendii aridi e argillosi.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 300 ms.l.m..
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico, in Italia, Lygeum spartum appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]
Ordine: Lygeo sparti-Stipetalia tenacissimae Br.-Bl. & O. Bolòs, 1958
Alleanza: Moricandio arvensis-Lygeion sparti Brullo, De Marco & Signorello, 1990
Descrizione. L'alleanza Moricandio arvensis-Lygeion sparti è relativa alle praterie steppiche sud-mediterranee dei versanti acclivi delle colline costiere, costituite prevalentemente da argille. I relativi territori sono caratterizzati da bioclima termomediterraneo secco o subumido. In Italia l’alleanza caratterizza le praterie steppiche della Sicilia e della Calabria meridionale.[19]
Altre alleanze per questa specie sono: Polygonion tenoreani.[18]
Tassonomia
La famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[13][20]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Lygeum' fa parte della sottofamiglia Pooideae (tribù Lygeeae).[1][10]
Filogenesi
Il genere Lygeum rappresenta il primo ramo divergente delle Pooideae.[1] La tribù Lygeeae (il cui unico genere è Lygeum) insieme alla tribù Nardeae forma la supertribù Nardodae.[21]
Con questa specie, da un punto di vista filogenetico, tutta la rimanente sottofamiglia si presenta con le seguenti sinapomorfie:[1]
La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli.
^Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 55.1.1 ALL. MORICANDIO ARVENSIS-LYGEION SPARTI BRULLO, DE MARCO & SIGNORELLO 1990. URL consultato il 1º febbraio 2019.
^(EN) Accepted Genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 30 ottobre 2024.
G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN978-88-299-2718-0.
Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 2 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).