Carlo Taormina
Carlo Taormina (Roma, 16 dicembre 1940) è un avvocato, politico e giurista italiano. BiografiaCarriera da avvocatoConsegue la laurea in giurisprudenza all'Università "La Sapienza" di Roma, divenendo dapprima avvocato e, in seguito, magistrato; decide poi di dedicarsi nuovamente alla professione forense. Come avvocato ha seguito casi delicati e molto noti all'opinione pubblica, quali:
È stato inoltre legale di:
Carriera accademicaOltre all'attività forense si dedica all'insegnamento: nel 1975 diviene professore ordinario di Procedura Penale all'Università di Macerata, ruolo che tuttora ricopre all'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata". Tra i maestri che hanno influenzato il suo pensiero figurano Alfredo De Marsico, Giuseppe Sabatini e Giovanni Conso. Costante, nella sua elaborazione scientifica, è la preoccupazione della piena attuazione del contraddittorio tra le parti tra accusa e difesa. Tra le sue opere figurano un Manuale di diritto processuale e diverse monografie. È direttore responsabile, dal 1975, della rivista specializzata La Giustizia Penale. È stato inoltre condirettore della rivista Il Foro Italiano. Carriera politicaTaormina cominciò la sua carriera politica nel 1996, candidandosi in Forza Italia alla Camera nel collegio di Roma Monte Sacro in rappresentanza del Polo per le Libertà: ottenne il 49,9% dei consensi e fu sconfitto per una manciata di voti dall'esponente de L'Ulivo Ennio Parrelli. Deputato di Forza Italia (2001-06)Nella XIV Legislatura (2001-2006) è deputato nelle file di Forza Italia con il ruolo di vice capogruppo del partito alla Camera, eletto nel collegio 29 (Melzo) della circoscrizione III (Lombardia 1) attraverso la lista civetta "Abolizione Scorporo"[6]. Il suo mandato politico non è stato rinnovato nella XV Legislatura (2006-08). Sul periodo da deputato, sottosegretario e avvocato di Berlusconi ha in seguito dichiarato: «molte cose che ho fatto in quel periodo non le rifarei più. Non ho imbarazzo a dire che ho vissuto una crisi morale, culminata quando ho visto come si stava strutturando l’entourage più ristretto del Cavaliere[7]» Sottosegretario al Ministero dell'Interno (2001)Taormina è stato brevemente sottosegretario al Ministero dell'Interno nel Governo Berlusconi II: da tale incarico si dimise dopo solo sei mesi (il 5 dicembre 2001), quando la stampa fece notare che il suo ruolo di sottosegretario delegato "per le materie relative al coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, e al coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime di reati di tipo mafioso" era in conflitto d'interessi con l'esercizio della difesa legale a favore di vari imputati per vicende di mafia e in processi penali in cui lo Stato si era costituito parte civile. In particolare fece scalpore l'episodio in cui si presentò in veste di legale difensore del boss della Sacra corona unita Francesco Prudentino, accompagnato dalla scorta che gli spettava in quanto sottosegretario al Ministero dell'Interno[8]. Legge sul legittimo sospettoTaormina fu l'estensore del testo originale della legge ad personam sul legittimo sospetto (poi Legge Cirami): «Ho lavorato per anni per Berlusconi, conosco le sue strategie. Quando ero il suo consulente legale e mi chiedeva di scrivergli delle leggi che lo proteggessero dai magistrati, non faceva certo mistero del loro scopo ad personam. E io gliele scrivevo anche meglio di quanto facciano adesso Ghedini e Pecorella. Quella sulla legittima suspicione, mi pare fossimo nel 2002, gli serviva per spostare i suoi processi da Milano a Roma. Lui ce la chiese apertamente e noi, fedeli esecutori della volontà del principe, ci siamo messi a scriverla. E abbiamo anche fatto un bel lavoretto, devo dire: sembrava tutto a posto. Poi una sera di fine ottobre, verso le 11, arrivò una telefonata di Ciampi. Io dissi a Berlusconi che con quella modifica non sarebbe servita più a niente. Lui ci pensò un po’ e poi rispose: “Intanto facciamola così, poi si vede”. Avevo ragione io: infatti la legge passò con quelle modifiche e non gli servì a niente[7]» Commissione Ilaria Alpi e Commissione Telekom SerbiaTaormina inoltre fu presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, ma anche in quella sede destò polemiche quando fu accusato di aver usato i poteri inquirenti per controllare i lavori dell'altra Commissione avente sede in quel periodo a palazzo San Macuto, quella sull'affare Telekom Serbia, di cui era ugualmente membro: Nel settembre 2003, a seguito delle inchieste de La Repubblica, ha fatto ammenda e annunciato il proprio ritiro dalla vita politica. È comunque rimasto in Parlamento fino al 2006. «Confesso, sono io il burattinaio, il puparo di tutta questa vicenda, mi autodenuncio per concorso in calunnia con Paoletti, Marini e Pintus. [Ho] creato difficoltà a Forza Italia e a Berlusconi. [È quindi giusto] che mi ritiri dalla vita politica. Ho sbagliato fortemente, e questa è una confessione aperta, è giusto che faccia pubblica ammenda; do atto a Repubblica di essere dotata di giornalisti di primo rango. Sto dando un annuncio serio, darò le dimissioni da deputato nei prossimi giorni. Attraverso i diversi processi indicati da Repubblica e per i miei rapporti con personaggi come D'Andria, Fracassi, Di Bari e anche Francesco Pazienza, tutti collegati dall'immaginario collettivo a servizi segreti deviati e a truffe e riciclaggio internazionali, sono riuscito a raggiungere l'obiettivo di mettere la Commissione Telekom Serbia di essere oggetto di una polpetta avvelenata. Mi assumo tutte la responsabilità di personaggi che, chiamando in causa Prodi, Dini e Fassino li hanno gravemente calunniati; e mi autoaccuso per concorso in calunnia, anche se mi auguro che Repubblica faccia altrettanto, perché mentre io mi autoaccuso vorrei sapere da D'Avanzo e Bonini chi fossero i loro burattinai dell'epoca e a chi prestano ora il loro servizio. Repubblica ha ragione, non posso querelare![10]» Attività legislativaTaormina ha presentato come primo firmatario diverse proposte di legge, prevalentemente in ambito legale-processuale, tra cui[11]:
Come cofirmatario, ha presentato proposte relative a temi diversi (eutanasia, droghe leggere, prostituzione, pena di morte, unioni civili e matrimonio omosessuale):
Iscrizione al Movimento 5 Stelle, Italia Libera e l’adesione a Sud chiama NordNel marzo 2016 Taormina ha annunciato la propria iscrizione al Movimento 5 Stelle, che aveva già sostenuto alle elezioni europee del 2014. Taormina ha comunque specificato di non voler rientrare nella politica attiva e di voler proseguire la propria carriera di avvocato, sostenendo il movimento di Beppe Grillo solo come cittadino.[12][13] Nel 2017 partecipa a "Italia a 5 Stelle", festa ufficiale del movimento, venendo contestato da alcuni attivisti.[14] In seguito alla nascita del Governo Conte II Taormina lascia l'M5S, essendo contrario all'alleanza con il Partito Democratico. Il 14 dicembre 2020 annuncia la nascita del movimento Italia Libera insieme a esponenti di Forza Nuova, i No Mask e i Gilet Arancioni dell'ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo.[15] Il 2 agosto 2022 annuncia la sua candidatura alle elezioni politiche con Sud chiama Nord di Cateno De Luca come capolista nel Lazio.[16] Procedimenti giudiziariCondanna per discriminazione in ambito lavorativo delle persone omosessualiNonostante abbia sostenuto opinioni liberali come l'istituzione delle unioni civili omosessuali, durante la sua attività politica, nel 2013, al programma La Zanzara ha rilasciato alcune dichiarazioni di carattere omofobo[17] e ha reiteratamente affermato di non voler assumere nel proprio studio avvocati, altri collaboratori o lavoratori omosessuali.[18] Il Tribunale del lavoro di Bergamo, a seguito del ricorso presentato dall'associazione Avvocatura per i diritti LGBTI - Rete Lenford, ha ritenuto che le espressioni di Taormina fossero, in quanto discriminatorie verso gli omosessuali, idonee a dissuadere determinati soggetti dal presentare le proprie candidature allo studio professionale e, quindi, atte a ostacolare il loro accesso al lavoro o a renderlo maggiormente difficoltoso, in violazione delle norme a tutela della parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, in particolare dell'art. 3, comma 1, lett. A) del Decreto Legislativo 9 luglio 2003, n. 216 Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. Per tale ragione, il 6 agosto 2014, lo ha condannato a corrispondere la somma di 10.000,00 Euro a titolo di risarcimento del danno.[19][20] A seguito della condanna, ha impugnato il provvedimento chiedendone la riforma alla Corte d'Appello di Brescia, che tuttavia, con sentenza dell'11 dicembre 2014, ha respinto il suo ricorso e confermato il provvedimento di primo grado.[21] Successivamente ha presentato un ulteriore ricorso alla Corte suprema di cassazione la quale ha coinvolto la Corte di giustizia dell’Unione europea che in data 23 aprile 2020 ha confermato la condanna e il pagamento di 10.000 euro a titolo di risarcimento.[22][23] Esperienze successiveDal 2007 partecipa come opinionista calcistico alla trasmissione sportiva Il processo di Biscardi distinguendosi sia per la sua fede romanista sia per la sua avversione per la Juventus. Inoltre è ospite fisso a Teleroma56 nella trasmissione di calcio Tutti nel pallone condotta dal direttore Marco Fabriani. Il 7 novembre 2008 ha fondato la Lega Italia, movimento presieduto dallo stesso Taormina[24], con il quale si è candidato alla presidenza della regione Lazio alle elezioni regionali del 2010. Nel 2009 si è scagliato contro Beppino Englaro e i magistrati di Udine per aver permesso la morte di Eluana Englaro, annunciando una denuncia per omicidio premeditato[25]. Taormina si è opposto al disegno di legge sul processo breve, definendolo "vergognoso, criminale, criminogeno e ridicolo"[26]. Secondo Taormina, Berlusconi ha premuto sull'approvazione del processo breve come minaccia per alzare il prezzo e ottenere la norma sul legittimo impedimento. Tale norma, che secondo Taormina è "palesemente incostituzionale" in quanto "il presupposto dell'impedimento è una carica", è esplicitamente temporanea per permettere l'approvazione di un lodo Alfano-bis come legge costituzionale[7]. Nel 2011 è stato nominato principe reggente di Filettino, comune del Frusinate il cui sindaco, in reazione alla manovra "taglia-comuni" dell'ultimo governo Berlusconi, ha avviato un movimento secessionista.[27] Sulla manovra del governo Monti, Taormina si è dichiarato in sintonia con la Lega Nord.[28] In un'intervista al programma radiofonico La Zanzara risponde alla domanda «Qual è il più grande criminale che ha difeso?» dicendo che è stato un parlamentare della Democrazia Cristiana ora non più in politica.[29] Nel 2017 è uno dei molti firmatari dell'appello del giornale Il Tempo che chiede la scarcerazione, con differimento e sospensione pena per motivi di salute, in favore dell'ex parlamentare Marcello Dell'Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e altri reati minori.[30] Nel 2020 deposita una denuncia contro il governo Conte-bis per l'inadempienza dell'esecutivo nell'applicare una tempestiva azione profilattica contro la pandemia da SARS-CoV-2[31]. Nel dicembre 2020 annuncia la nascita di un nuovo soggetto politico Italia Libera, al quale aderiranno i militanti di Forza Nuova e alcuni fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. Il 12 ottobre 2021 esprime difesa nei confronti di 5 arrestati, tra cui i due leader di Forza Nuova, in seguito ad assalti consumatisi in una manifestazione No Green Pass nella quale era presente anche l'avvocato, che in un'intervista a La Stampa definisce Italia Libera «una sorta di governo di liberazione nazionale per le riforme dello Stato. E certo non si tratta di un’organizzazione di sinistra».[32] Note
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