Alle elezioni amministrative del 2018 De Luca fu eletto al ballottaggio (con il 65,3% dei voti) sindaco di Messina, a capo di una serie di liste civiche[16] nessuna delle quali aveva però ottenuto anche un solo seggio, a causa della soglia di sbarramento del 5%.[23]
Il 30 ottobre 2018 De Luca rassegnò le dimissioni da deputato regionale, optando per la carica di sindaco di Messina; il seggio vacante fu assegnato a Danilo Lo Giudice, sindaco di Santa Teresa di Riva e membro di Sicilia Vera, che aderì al gruppo misto.[24]
Per le elezioni europee del 2019, De Luca concluse un accordo con il coordinatore siciliano di Forza ItaliaGianfranco Miccichè, ottenendo la candidatura nelle loro liste di Dafne Musolino (Sicilia Vera).
Alle elezioni amministrative del 2022 il candidato sindaco di Messina Federico Basile, sostenuto da una serie di liste civiche riconducibili a Sicilia Vera, vinse con il 45,6% dei voti, mentre la sua coalizione ottenne 20 seggi su 36 in consiglio comunale.[25]
Il 25 giugno 2022 De Luca fonda il nuovo movimento Sud chiama Nord (federato con Sicilia Vera),[26] a sostegno della sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana. Assume il ruolo di coordinatore del nuovo movimento, mentre ne diviene segretario l'eurodeputato Dino Giarrusso, ex membro del Movimento 5 Stelle. Al movimento aderisce anche l'ex inviato de Le Iene Ismaele La Vardera, assumendo il ruolo di presidente federale e portavoce della campagna elettorale di De Luca per le elezioni regionali di settembre.[27][28]
All'inizio di agosto si rompe l'accordo politico tra De Luca e Giarrusso, a causa di divergenze sulle candidature alle elezioni politiche italiane del 2022, cosicché il movimento Sud chiama Nord resta guidato dal solo De Luca.[29] Il 4 agosto aderisce al partito il deputato Carmelo Lo Monte, che nel settembre 2019 aveva lasciato la Lega e votato la fiducia al governo Conte II; questo dà una rappresentanza parlamentare alla neonata formazione politica.[30][31]
Alle politiche del 25 settembre 2022, dopo aver rifiutato un’alleanza con Italia Viva di Matteo Renzi,[32] viene presentata la lista "De Luca Sindaco d'Italia - Sud chiama Nord" in tutti i collegi elettorali della Sicilia (oltre che in Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia), che riesce ad eleggere due parlamentari: il deputatoFrancesco Gallo e la senatriceDafne Musolino, entrambi nei rispettivi collegi uninominali di Messina.[33] Entrambi i parlamentari deluchiani si collocano all'opposizione del Governo Meloni, astenendosi dal voto di fiducia sia alla Camera che al Senato.[34]
Alle elezioni regionali in Sicilia dello stesso giorno, De Luca è invece candidato alla presidenza della regione, sostenuto da "De Luca Sindaco di Sicilia - Sud chiama Nord", Sicilia Vera e liste civiche. De Luca ottiene il 25% delle preferenze, risultando il primo non eletto dietro al candidato di centro-destra Renato Schifani, mente ScN riceve il 14% dei voti, conquistando 8 dei 70 seggi nell'assemblea regionale.[35] A Palazzo dei Normanni, i deputati deluchiani si collocano all'opposizione e costituiscono due gruppi distinti da 4 deputati ciascuno, uno per Sud chiama Nord e uno per Sicilia Vera, seppur entrambi siano sotto la guida politica di De Luca.[36][37]
Elezioni regionali e amministrative del 2023-2024 e la corsa alle europee
Alle elezioni amministrative del 2023[38], Sud chiama Nord si presenta con una propria lista in tutti i comuni siciliani capoluogo di provincia che vanno alle urne: a Catania sostengono il candidato Gabriele Savoca, a Siracusa sostengono il candidato Roberto Trigilio, a Trapani il candidato Francesco Brillante in un'ampia coalizione che comprende anche il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Terzo Polo, a Ragusa il sindaco uscente Giuseppe Cassì in una coalizione di liste civiche. Il leader Cateno De Luca si candida invece alla carica di sindaco di Taormina, dove riesce a sconfiggere al primo turno il sindaco uscente di centro-sinistra, Mario Bolognari. [39] Nei capoluoghi al voto il partito ottiene risultati modesti tranne che a Ragusa, dove ottiene il 6,43% dei voti e riesce ad eleggere un consigliere comunale.[40]
Il 5 ottobre 2023, con il passaggio di Dafne Musolino a Italia Viva, il partito perde la propria rappresentanza al Senato.[42]
Il 19 novembre 2023 l'onorevole Edy Bandiera (già assessore regionale e attuale vicesindaco del comune di Siracusa) e tutto il gruppo dirigente del movimento civico Ho scelto Siracusa, aderiscono Sud chiama Nord.[43]
Il 24 febbraio si sono tenute le elezioni per eleggere il coordinamento regionale. Sono stati eletti Danilo Lo Giudice coordinatore regionale, Edy Bandiera, Davide Vasta, Gino Macaddino vice coordinatori, Giuseppe Lombardo tesoriere, Angelo Bellina responsabile organizzazione.
Alle regionali in Sardegna del 25 febbraio Sud chiama Nord stipula un accordo federativo con l'ex MpA Franco Cuccureddu, rappresentante del partito di De Luca sull'isola: la lista civica Orizzonte Comune raccoglie il 3,5% nella vittoria di Alessandra Todde, candidata di centro-sinistra e Movimento 5 Stelle, eleggendo tre consiglieri tra i quali lo stesso Cuccureddu che verrà poi nominato assessore al turismo.[46] Alle regionali in Basilicata invece il coordinatore locale di ScN Vincenzo Clemente si candida tra le fila dell’Unione di Centro a sostegno dell’uscente Vito Bardi ma non viene eletto.
De Luca, in occasione dell’assemblea nazionale del partito del 2-3 marzo, annuncia il lancio di una lista denominata Libertà assieme ad altre forze politiche e civiche euroscettiche in vista delle europee di giugno.[47] Nei giorni seguenti federa diverse forze antisistema (Vita, Insieme Liberi, Movimento per l'Italexit e Sovranità), movimenti di ex esponenti della Lega (Grande Nord, Popolo Veneto, Rassemblement Valdôtain e il Vero Nord), del Movimento 5 Stelle e del Partito Pensionati + Salute, diversi sindaci civici, simboli dell'antimafia come il Capitano Ultimo e Piera Aiello oltre a animalisti, agricoltori, pescatori, ambulanti, ambientalisti e cattolici.[48][49] Tuttavia la lista si fermerà all'1,22% non superando la soglia di sbarramento del 4% e in particolare De Luca sarà il più votato della lista con 83.000 preferenze in tutta Italia (di cui circa 70.000 solo in Sicilia) seguito da Laura Castelli (36.000), capolista come lui in tutte le circoscrizioni.[50] La stessa coalizione presenta una propria lista anche alle elezioni regionali in Piemonte, in cui sostiene l'avvocato Alberto Costanzo, piazzatosi ultimo con l'1%.