Il 1º gennaio 2020, dopo mesi di attacchi duri alla dirigenza del Movimento 5 Stelle e in particolare alla leadership del suo capo politicoLuigi Di Maio, il senatore Gianluigi Paragone viene espulso dal partito, avendo votato contro la legge di bilancio 2020 presentata dal governo Conte II.[12][13] Dopo iniziali tentativi di costringere la dirigenza pentastellata a riammetterlo[14], nel giugno 2020 annuncia l'intenzione di fondare un nuovo partito "per portare l'Italia fuori dall'Ue e dall'euro".[15]
Il successivo 23 luglio Gianluigi Paragone annuncia la creazione del partito "No Europa per l'Italia - ItalExit con Paragone", che si rifà al Brexit Party di Nigel Farage e vuole parlare ai "delusi dal populismo".[11][16] In seguito aderiscono anche gli ex-M5S Mario Giarrusso, Carlo Martelli (senatori) e Monica Lozzi (presidente del VII Municipio di Roma),[11] portando a tre i seggi occupati in Parlamento.[17][18][19][20][21][22] Il 14 settembre 2021, grazie a un accordo federativo con il Partito Valore Umano (PVU), nasce nel gruppo misto del senato la componente "Italexit-PVU", che dal 12 novembre 2021 assume la denominazione "Italexit per l'Italia-Partito Valore Umano".
Elezioni comunali di Milano e il seggio alla camera
Il 20 maggio 2021 Paragone annuncia la sua candidatura a sindaco di Milano per le prossime elezioni amministrative,[23] venendo sostenuto dalle liste "Milano Paragone Sindaco" (a sua volta appartata con Italexit) e Grande Nord,[24] che alla tornata elettorale raccoglie il 2,99% dei voti,[25] non accedendo al ballottaggio, e senza neanche essere eletto consigliere comunale per poche decine di voti.[26]
Il 3 agosto 2022 Paragone, in una conferenza stampa, avvia la campagna elettorale di Italexit, intendendo presentarsi alle politiche del 25 settembre con un programma radicale con diverse proposte, come l'uscita dell'Italia dall'UE e dalla NATO, che avallano anche diverse teorie complottiste, dato dai sondaggi in crescita.[25][35] Contemporaneamente inizia a raccogliere le firme necessarie per inserire i suoi candidati nelle liste elettorali entro il 22 agosto (termine ultimo per presentare le liste).[25] Poco prima del voto, Italexit riceve il sostegno di Adriana Poli Bortone, presidente del movimento Io Sud.[36]
Alla tornata elettorale il partito ottiene un risultato deludente a livello nazionale, l'1,9% alla Camera dei deputati e l'1,87% al Senato della Repubblica, insufficienti per eleggere suoi esponenti: il partito perde quindi la propria rappresentanza parlamentare.[37][38]
Il 4 dicembre 2022, il segretario Gianluigi Paragone annuncia di voler cambiare nome del partito in "Per l'Italia con Paragone"[39].
Elezioni amministrative del 2023 e le dimissioni di Paragone
Il 29 dicembre 2023 Paragone lascia la guida del partito che non potrà più avvalersi del suo nome per le proprie attività e nelle rivelazioni sondaggistiche.[43]
Sviluppi successivi
Il 12 febbraio 2024 la direzione nazionale nomina un consiglio di reggenza composto da Antonino Iracà, Roberto Robilotta e Andrea Perillo nel ruolo di portavoce nazionali.[44]
Il mese seguente i tre diffidano diversi ex dirigenti e coordinatori di Italexit che, sfruttando il nome del partito, hanno fondato il Movimento per l'Italexit aderendo alla lista Libertà promossa Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, in vista delle elezioni europee di giugno.[45][46] Successivamente avviano un'azione legale volta alla tutela dell'immagine e del simbolo di Italexit per l'Italia.[47]
Il 21 aprile Italexit per l'Italia presenta un simbolo comune con il Partito Animalista in vista delle elezioni europee[48] che riceve il via libera solo per la circoscrizione meridionale, raccogliendo lo 0,61% dei voti in tale circoscrizione (0,13% a livello nazionale) senza superare la soglia di sbarramento.[49]
Il 28 novembre 2024 si è tenuta a Roma, nella nuova sede del Partito in Via Casalmonferrato 12, l'assemblea nazionale, durante la quale è stata nominata all’unanimità la Segreteria Nazionale di Italexit per l’Italia, nelle persone di Antonino Iracà, Andrea Perillo e Roberto Robilotta. Sono stati inoltre rinnovati lo Statuto e gli Organi Statutari.[50]
«Gianluigi Paragone, Michele Giarrusso e Carlo Martelli. Usciti, cacciati, espulsi dal M5S, hanno trovato riparo in Ital exit, un partito molto antieuropeista»