Sono 50 gli allenatori ad avere avuto, fino al giugno 2024, la conduzione tecnica della Juventus Football Club, societàcalcisticaitalianaper azioni con sede a Torino; 11 di essi hanno ricoperto l'incarico ad interim.
Fino alla prima metà degli anni 20 del XX secolo, non esisteva nel calcio italiano un sistema dettagliato di allenamento in preparazione degli incontri di campionato. In pratica i giocatori – studenti e lavoratori – avevano l'abitudine di ritrovarsi un paio di volte alla settimana in diversi scenari per gli allenamenti, consistenti in partitelle e corse di velocità e/o resistenza, sempre sotto il coordinamento del capitano della squadra[2].
Il primo allenatore della storia bianconera fu l'unghereseJenő Károly, scelto dal presidente Edoardo Agnelli nel 1923 al fine di introdurre innovazioni dal punto di vista tattico e strategico nel gioco della squadra[3]. Károly allenò la squadra per 70 partite fino alla morte, avvenuta a quarant'anni nel luglio del 1926[3].
Il tecnico più a lungo in carica è stato Giovanni Trapattoni, rimasto alla guida della squadra per tredici anni, di cui dieci consecutivi (nel calcio italiano, due record per un allenatore sulla panchina di uno stesso club), dal 1976 al 1986 e dal 1991 al 1994. Il Trap, come è conosciuto in Italia, detiene anche il primato nel numero di partite come allenatore (596) e di trofei vinti con il club (14, record tra gli allenatori italiani)[4]. Da citare anche Carlo Carcano, deus ex machina del Quinquennio d'oro degli anni 30[5], e Massimiliano Allegri, sulla panchina bianconera dal 2014 al 2019 – periodo in cui è diventato l'unico allenatore nella storia del calcio italiano capace di vincere cinque scudetti consecutivi[6] – e nuovamente dal 2021 al 2024; Carcano e Allegri sono inoltre stati gli unici capaci di vincere quattro campionati italiani nei loro primi quadrienni alla guida di Madama.
Il paraguayanoHeriberto Herrera è l'allenatore straniero che vanta il primato per numero di presenze in totale, quarto in assoluto, sulla panchina bianconera (215 partite dal 1964 al 1969)[7].
Massimo Carrera e Angelo Alessio hanno sostituito Antonio Conte sulla panchina causa sua squalifica, pur non essendo ufficialmente allenatori della Juventus. Il già citato Conte è l'unico allenatore del club torinese, e secondo nella storia del campionato di Serie A, dopo Fabio Capello, ad aver vinto un campionato nazionale imbattuto, tra l'altro riuscendovi all'esordio in panchina (2011-2012).
Conte e Sarri sono gli unici due allenatori ad aver vinto tutti i campionati che hanno disputato alla guida della Juventus; Allegri ha vinto quattro edizioni consecutive e cinque totali della Coppa Italia sulla panchina bianconera, entrambi record.
Successivamente alla squalifica di Antonio Conte per lo scandalo italiano del calcioscommesse del 2011, si sono seduti sulla panchina della Juventus, in successione, Massimo Carrera e Angelo Alessio. Per completezza delle informazioni vengono riportati di seguito i risultati ottenuti dalla squadra in quel periodo: va fatto notare però che l'allenatore rimane ufficialmente Conte.[9][10]
Sono qui riportati i nominativi degli allenatori militanti nella Juventus destinatari di riconoscimenti conferiti dagli organismi calcistici internazionali:
^Trofeo assegnato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) dal 1955 al 1990 al miglior allenatore del calcio italiano. La Juventus è la società calcistica italiana che ha annoverato tra le proprie file il maggior numero di vincitori del trofeo (3).
^Trofeo istituito dalla rivista francese Onze Mondial nel 1991.
^Trofeo istituito dal giornale uruguaiano El País nel 1991.
^Trofeo istituito organizzazione Globe Soccer nel 2010.
Hall of Fame
Nel 2000 la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Fondazione Museo del Calcio di Coverciano istituirono per la prima volta una Hall of Fame con l'obiettivo di riconoscere la vita e la carriera di diverse personalità del calcio in Italia[18]. In quell'anno furono riconosciuti tredici personalità in sei categorie diverse, tra le quali, cinque allenatori[19].
Tale iniziativa fu riadottata per entrambe istituzioni dieci anni dopo con la presentazione del Hall of Fame della FIGC a Firenze[20] e la pubblicazione della prima lista di personalità inserite nel dicembre 2011[21].
Calcio italiano
Hall of Fame – I Magnifici del calcio italiano (2000):
^Viola fu giocatore-allenatore della Juventus nello spareggio delle finali di Lega Nord contro il Bologna (1º agosto 1926), e nella doppia sfida della finalissima nazionale contro l'Alba Roma (8 e 22 agosto 1926), al posto del tecnico Károly improvvisamente morto il 25 luglio 1926, pochi giorni prima della succitata gara contro i felsinei, e per questo considerato il vincitore morale del campionato 1925-1926.[8]
^Didier Deschamps, allenatore della squadra nella stagione 2006-2007, si dimette il 27 maggio 2007 con la vittoria del campionato di Serie B 2006-2007 aritmeticamente raggiunta: un trionfo la cui titolarità gli viene de facto riconosciuta da tifosi juventini, addetti ai lavori e stampa specializzata. Ai fini statistici, tuttavia, il trionfo viene assegnato de iure al vice Giancarlo Corradini, il quale porta a termine la stagione sostituendo Deschamps nelle ultime e ormai ininfluenti due giornate di campionato.[14]
^ Bruno Bernardi, Il mister, in Un secolo di football a Torino: 1917-1926, Torino Sette, La Stampa, 20 dicembre 1996, p. 1. URL consultato il 16 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
^(EN) AIC Oscar del Calcio, su rsssf.com, The Record Sport Soccer Statistics Foundation. URL consultato il 25 maggio 2009 (archiviato il 21 gennaio 2015).
^(EN) History: Individual Honours, p. 6. URL consultato il 14 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2012).
^ Marco Viani, Hall of Fame, i magnifici della storia del calcio (PDF), in Notiziario del Settore Tecnico, n. 1, Firenze, Federazione Italiana Giuoco Calcio, gennaio/febbraio 2001, pp. 46; 48. URL consultato il 21 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).