Zibibbo
Lo zibibbo è un vitigno a bacca bianca (chiamato anche moscato d'Alessandria) e il vino dolce che se ne ottiene. La parola "zibibbo" deriva dalla parola araba zabīb (زبيب) che vuol dire "uvetta" o "uva passita". La parola è impropriamente utilizzata per indicare un vino (come il Moscatellone) e uve come Salamonica e Salamanna. Una grande produzione di zibibbo era presente in antichità araba a Taìfa. Il 26 novembre 2014 a Parigi l'UNESCO ha dichiarato la pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, patrimonio dell'umanità[1]. StoriaIl moscato d'Alessandria era originario dell'Egitto, ed è stato introdotto per opera degli arabi come "zibibbo" a Pantelleria, dove tuttora ne viene coltivata la quasi totalità della produzione nazionale. In Sicilia era coltivata dagli arabi. Di origine araba sono anche i caratteristici terrazzamenti dell'isola in cui viene coltivato il vitigno. Oggi lo Zibibbo viene coltivato con una coltura moderna "cordone speronato" in Sicilia e con particolare successo nella zona tra Erice e Mazara del Vallo, le cui uve producono un vino secco di grande pregio, ideale per abbinamenti con ostriche e pesci dalla carne bianca come saraghi, orate, ecc. Dall'uva Zibibbo si ricava non solo il vino Zibibbo IGT, ma anche DOC come il moscato di Pantelleria e l'Erice vendemmia tardiva Zibibbo. Anche in Calabria viene da sempre coltivato lo zibibbo. A Scalea ad esempio, si elencano vitigni autoctoni già nei registri di cancelleria di Federico II di Svevia. Un paese molto conosciuto per il "suo" zibibbo è Verbicaro. Da poco si è avviato l’iter per riconoscere la doc Costa degli Dei, nel Vibonese, terra di elezione dello Zibibbo [2]. CaratteristicheA foglia media, normalmente trilobata, a grappolo ben voluminoso e oblungo, l'acino è grosso, ovoidale a buccia spessa di colore verde tendente al giallo; la maturazione è un po' tardiva. VinoIl vino che si ricava dallo zibibbo è giallo paglierino, carico con riflessi dorati, dolce e con elevato grado alcolico dal caratteristico profumo aromatico. Oltre al consumo a sé stante è utilizzato per la produzione del vino DOC di Pantelleria, nella versione passito, moscato, spumante, del Pantelleria Zibibbo dolce e del vino Erice vendemmia tardiva Zibibbo. Si accompagna a formaggi e pasticceria secca. RiconoscimentiIl 26 novembre 2014 a Parigi l'UNESCO ha dichiarato la pratica agricola della coltivazione della vite Zibibbo ad alberello, tipica di Pantelleria, patrimonio immateriale dell'umanità[1]. Si tratta della prima pratica agricola al mondo ad ottenere questo prestigioso riconoscimento.[3][4] Vini Doc prodotti con Zibibbo
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