Violeta Parra Went to Heaven
Violeta Parra Went to Heaven[1] (Violeta se fue a los cielos) è un film del 2011 diretto da Andrés Wood. Il film, che racconta la vita della cantante cilena Violeta Parra, è stato premiato al Sundance Film Festival. TramaDal tendone che ha installato a Santiago del Cile, a Violeta Parra fanno visita le persone che hanno influenzato la sua vita. Lei sembra viva, ma forse è morta. Si scopriranno a poco a poco i suoi segreti, le sue paure, le sue frustrazioni e le sue gioie. Non solo scorgendo le sue molteplici opere, ma anche i suoi ricordi, i suoi amori e le sue speranze. I suoi successi restano sospesi in un viaggio appassionante assieme ai personaggi che l'hanno fatta sognare, ridere e piangere. ProduzioneIl film è basato sull'omonimo libro biografico Violeta Parra è andata in cielo, scritto da Ángel Parra, figlio della famosa artista cilena, edito in Italia da Casini Editore. Lo stesso Ángel Parra ha collaborato alla realizzazione del film, presentato da Giorgia Marafioti e distribuito da Monkey Creative Studios. Prima di assumere il ruolo, Gavilán non aveva mai imparato a suonare uno strumento e non cantava da quando era bambina. Ma sotto la guida di Ángel Parra, ha imparato a suonare la chitarra e il cuatro venezuelano - una piccola chitarra con quattro corde di nylon - abbastanza bene per eseguire tutte le canzoni del film. Colonna sonora
DistribuzioneLa pellicola è uscita nelle sale italiane nel luglio 2013. Critica«Con la volontà di rappresentare la vita straordinaria della musicista e artista cilena Violeta Parra, “Violeta Parra Went to Heaven” si configura come una pellicola dove convivono nel modo più poetico sentimenti di gioia e sconfitta. Affascinante, egoista, passionale e sprezzante, Parra (splendidamente interpretata da Francisca Gavilán) riversò nelle sue canzoni le più forti emozioni sotto forma di lamenti rivolti all'amore e all'ingiustizia sociale...Impreziosito dalla splendida fotografia di Miguel Ioan Littin, Wood crea un ritratto epico e struggente di un'artista incapace di sfuggire al marchio della sua classe o all'incombenza della vecchiaia. Il teatro-tenda che erige e allestisce sulla collina, incapace di trattenere la pioggia e con i suoi sedili vuoti, rappresenta la metafora della caducità dei sogni, nobili compagni di un viaggio che vuole essere concreto ma che appare solo dolcemente tratteggiato.[senza fonte]» «Narrato con sensibilità e leggerezza...Formidabile.[senza fonte]» «Una interpretazione chiara e profonda.[senza fonte]» Riconoscimenti
Note
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia