Valmorea
Valmorea (Valmuréa in dialetto comasco[N 1], AFI: /valmu'rea/) è un comune italiano sparso di 2 612 abitanti[1] della provincia di Como in Lombardia. Situato nella Valmorea è costituito dai nuclei abitati di Caversaccio e Casanova Lanza, riuniti nell'unico comune attuale per effetto del regio decreto 18 marzo 1928, n. 704[4]. Si trova nel cuore dell'Alto Olgiatese. Geografia fisicaIl comune dì Valmorea non prende il nome da un centro abitato ma dall'omonima valle su cui si estende. Valmorea sorge poco sotto ai 500 metri di altitudine nelle prealpi lombarde, in territorio lariano a pochi passi dal confine con la Svizzera. È posto sulla riva sinistra del torrente Lanza, che scorre nella valle detta - appunto - "Valmorea" e si trova alle porte della Comunità montana del Piambello. Il comune poggia sulla cinta di colline che si sviluppano ai piedi del monte Generoso. Nella parte settentrionale del territorio comunale scorre il ruscello detto Rio Scivescia (o, più semplicemente, Scivescia). Il ruscello, affluente di sinistra del Lanza, nasce in territorio comunale di Valmorea e, per alcuni tratti, segna il confine con il comune di Bizzarone.[5] Spostandosi più a sud si incontrano, nell'ordine, i seguenti ulteriori affluenti di sinistra del Lanza: il ruscello Brin, il Valletto della Somigliana, la Roggia Molinara, e il torrente Renone, che con il suo corso da sud a ovest divide Valmorea da Cagno.[5] Un breve tratto del confine orientale del comune di Valmorea è invece segnato dal torrente Lura.[5] Il comune di Valmorea, dall'altitudine media, si trova a 18 km da Como, 17 km da Varese, 53 km da Milano e 27 km da Lugano. Con i comuni di Bizzarone, Cagno, Rodero e Malnate fa parte del Parco Locale di Interesse Sovracomunale denominato Valle del Lanza riconosciuto dalla Regione Lombardia nell'aprile del 2002. StoriaCome testimoniato da ritrovamenti di tombe celtiche e romane avvenuti rispettivamente nel 1936 e nel 1974, il territorio valmorese era già frequentato durante l'età antica.[6] La più antica attestazione di un toponimo relativo all'attuale territorio di Valmorea è un documento datato 852, documento che cita la località Caversazi (Caversaccio) tra i territori del contado del Seprio dove si trovano alcuni beni da spartire tra una certa Adelburga, vedova di Aldalgiso di Schianno, e un tal Balderico, di nazionalità alemanna.[6] Il toponimo di Casanova appare invece per la prima volta in un resoconto datato 1295, relativo all'introduzione di una decima, nel quale vengono citati un certo Johannes de Casanova, prevosto della chiesa plebana di San Pietro a Uggiate, e di un tal Lanfrancus de Casanova, cappellano della chiesa di Casanova.[6] Casanova e Caversaccio erano attestati come entità comunali indipendenti già negli annessi Statuti di Como del 1335, in cui erano citati con la dicitura di comune de Casanova e di comune de Caversazio, entrambi indicati come parte di quella Pieve di Uggiate di cui seguirono le sorti fin'oltre la metà del XVIII secolo.[7][8] Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'annessione di entrambi i comuni a Cagno,[9][10] decisione cancellata dalla Restaurazione.[11][12] In seguito all'unità d'Italia, il comune di Casanova registrò due cambi di denominazione: dal 1864 al 1903 si chiamò Casanova di Uggiate, mentre in seguito adottò la dicitura di Casanova Lanza, mantenuta fino alla fusione con Caversaccio del 1928.[13][14] SimboliLo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 maggio 2009.[15] «Troncato: il primo, di azzurro, calzato ritondato, di verde, sull'azzurro la stella di cinque raggi, d'argento; il secondo, d'oro, alla fascia ondata, diminuita, di azzurro, fluttuosa di argento, accompagnata da tre ramoscelli di gelso di verde, ciascuno fogliato di tre, dello stesso, e fruttato di uno, di nero, due ordinati in fascia in capo, uno in punta. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro. La composizione dello stemma di recente creazione, fa riferimento al nome del comune come abbinamento delle parole valle e morea. Le linee incurvate delineano una porzione dello scudo a forma di vallata, mentre i tre ramoscelli di gelso, con il frutto della mora, alludono alla seconda parte del toponimo: morea come equivalente di moreto, luogo coltivato a gelsi. La stella d'argento è simbolo di buon auspicio. La fascia ondata azzurra ricorda il torrente Lanza che scorre nella vallata sottostante.[16] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseA Casanova LanzaChiesa di San BiagioParrocchiale dedicata ai santi Biagio[5] e Cristoforo,[17] la chiesa fu costruita tra il 1750 e il 1776[18] al posto di una cappella di pertinenza della famiglia Sala[17] e attestata all'interno della pieve di Uggiate sin dalla fine del XIII secolo[19]. La chiesa si presenta come un edificio in stile neoclassico, accompagnata da un campanile barocco alto ben 37 metri.[17] Chiesa delle Sante Faustina e LiberataLa Chiesa delle Sante Faustina e Liberata[5],[20] la cui edificazione è databile ai secoli XVII-XVIII,[17] è documentata all'interno della parrocchia di San Biagio già nel 1788, anno in cui la parrocchia stessa era di giuspatronato della nobile famiglia dei Somigliana[19]. A Caversaccio
Architetture civiliPalazzo Sassi[22] Villa Sassi,[5] conosciuta dagli abitanti della frazione Casanova Lanza come "il Palazzo”, è un edificio edificato su una costruzione preesistente da Francesco Sala, capostipite di una ricca famiglia borghese di Milano, agli inizi del 1700. Destinato alla rilassante villeggiatura estiva, pur avendo subito nei secoli varie ristrutturazioni, ha mantenuto le caratteristiche di una costruzione ricca di fascino, corredata di salone centrale, sale, portico, grande cortile di ingresso e giardino prospiciente a terrazzo in posizione dominante sulla verde Valmorea. Poco lontano da palazzo Sassi si trova Palazzo Somigliana[5],[23] costruito nel XVIII sul luogo dove sorgeva una rocca viscontea.[17] Archeologia industrialeLungo la strada che dal cimitero di Casanova porta verso Bizzarone si trovano i resti di un'antica filanda.[5] AltroUna targa collocata su una casa poco distante dalla chiesa dei santi Donato e Giovanni Bosco ricorda un soggiorno da parte del figlio di Wolfgang Amadeus Mozart,[5] tale Carlo Mozart,[5] temporaneamente trasferitosi a Caversaccio per curare la gotta.[17] A Valmorea sono presenti inoltre le cosiddette Sette Curve, un punto di riferimento storico dove ogni anno si celebra il Rally delle Sette Curve. A Casanova si segnala anche un lavatoio con antica rizzata.[5] Aree naturali
SocietàEvoluzione demograficaDemografia pre-unitaria
Demografia post-unitariaAbitanti censiti[27] Tradizioni e folcloreNel dialetto locale, gli abitanti di Caversaccio sono chiamati peraa, cioè scuoiatori, mentre quelli di Casanova sono chiamati gòss, ovvero ingordi. Il soprannome deriverebbe da una storia popolare secondo la quale la gente di Cagno, vedendo che cresceva dell'erba sul campanile del paese, decise di far salire in cima a esso, per mezzo di una carrucola, un asino legato a una corda, affinché mangiasse l'erba che era cresciuta. Tuttavia le cose non andarono come essi avevano sperato, perché l'asino, che era stato legato per il collo, morì strozzato prima di arrivare in cima. I cagnesi chiamarono poi gli abitanti dei paesi limitrofi per cucinare e mangiare l'asino. Arrivarono quindi, in successione, le genti di:
Geografia antropicaIl comune è composto da diverse località: Caversaccio e Casanova Lanza sono le principali, mentre Malpaga, Dosso e Filanda sono composte solo da qualche decina di abitanti. Infrastrutture e trasportiFerrovieLa stazione di Valmorea, posta sulla ferrovia Mendrisio-Malnate Olona, fu soppressa nel 1939; nel 1996 venne ripristinata quale località di sosta di servizi turistici dalla Svizzera. NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
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