Serie di GrandiLa somma infinita 1 − 1 + 1 − 1 + · · ·, chiamata anche serie di Grandi, introdotta da Guido Grandi nel 1703, è una serie simile alla serie 1 − 2 + 3 − 4 + · · · e alla serie 1 + 1 + 1 + 1 + · · · (o serie sommativa unitaria). Essa si può rappresentare con la formula: La serie di Grandi è irregolare, nel senso che la successione delle sue somme parziali non possiede limite. Tuttavia la sua somma di Cesaro (che è un'estensione del concetto classico di serie convergente basata sulle somme parziali) è . In modo informale (e senza tenere effettivamente conto dell'applicabilità di metodi algebrici a serie non convergenti), tale serie può essere riscritta sia come dove l'evidente risultato della sommatoria è 0, sia come dove il risultato della sommatoria è evidentemente 1. Esiste però un terzo modo per scrivere la serie: da cui: Quindi, quello che intuitivamente ci si aspetta dalla serie di Grandi è che la sua somma, che non esiste, "dovrebbe" essere . E questo è quello che la somma di Cesaro coglie estendendo il concetto di convergenza. Guido Grandi, nel suo libro Quadratura circula et hyperbolae per infinitas hyperbolas geometrice exhibita, ottenne il terzo risultato a partire da una variante della serie geometrica, utilizzando lo sviluppo binomiale con .[1] Definizioni rigorose della sommaCon la definizione classica di somma della serie come limite delle somme parziali, la serie di Grandi non converge ed è oscillante. Tuttavia, esistono definizioni generalizzate della somma di una serie, come la già richiamata somma di Cesaro, la somma di Abel, la somma di Eulero, che forniscono il valore 1/2. In particolare, la somma di Cesaro definisce la somma della serie come il limite della media delle somme parziali, che è appunto 1/2. Note
Bibliografia
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