La Serie A Femminile, ufficialmente chiamata Serie A Femminile eBay per ragioni di sponsorizzazione,[1] è la massima divisione del campionato italiano femminile di calcio, nonché l'unica appartenente alla categoria professionistica, ed è gestita, dalla stagione 2018-2019, dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).[2] Dalla stagione 2022-2023, vi partecipano 10 squadre che si affrontano a turno nella prima fase, formata da un girone di andata e un girone di ritorno. Per ogni partita, vengono assegnati tre punti alla squadra vincente e zero a quella perdente; in caso di pareggio, i punti attribuiti sono uno a testa. Dopo la prima fase, le prime cinque squadre classificate si affrontano in una Poule valida per lo Scudetto, mentre le ultime cinque classificate si affrontano in una Poule Salvezza.
Al 2024, il torneo è stato vinto da 22 formazioni diverse. Alla fine di ogni stagione, la squadra che ha ottenuto più punti è proclamata vincitrice della competizione, ricevendo il titolo de iure di «campione d'Italia», ottenendo così il diritto di indossare lo scudetto nelle proprie divise durante la stagione successiva, nonché la qualificazione alla fase a gironi della UEFA Women's Champions League; la seconda e terza classificata, invece, ottengono la qualificazione ai preliminari della stessa coppa europea. Retrocede in Serie B l'ultima classificata, mentre la penultima gioca un play-out con la seconda classificata del campionato cadetto. Fino alla stagione 2012-2013, le ultime due squadre retrocedevano in Serie A2, rinominata Serie B a partire dalla stagione 2013-2014.
La stagione 2022-2023 è stata la prima edizione della Serie A femminile ad essere a carattere professionistico.[5]
Le squadre
Sono 121 le squadre ad aver preso parte ai 47 campionati di Serie A femminile a girone unico disputati dal 1974 alla stagione 2024-2025 (in grassetto quelle partecipanti alla stagione in corso):
Di seguito è riportato l'albo d'oro del campionato italiano femminile di calcio. Dalla stagione 1986-1987 il campionato è organizzato dalla FIGC-LND, mentre per le stagioni precedenti viene indicata la federazione organizzatrice.
A partire dalla stagione 2018-2019, i diritti televisivi della Serie A, oltre che quelli della Coppa Italia (con le due semifinali e la finale trasmesse in diretta) e della Supercoppa italiana, sono stati assegnati a Sky, che aveva siglato un accordo pluriennale con la FIGC, con l’obiettivo di sostenere e sviluppare ulteriormente il calcio femminile in Italia e garantirne la visibilità, attraverso la trasmissione di una partita a settimana del campionato di Serie A e una programmazione dedicata.[9]
Nel settembre 2021, i diritti televisivi del campionato sono passati ufficialmente all'emittente privata La7, che aveva pattuito un accordo esclusivo per le edizioni 2021-2022 e 2022-2023, garantendo la trasmissione in chiaro di una partita per ogni giornata del torneo sui canali La7 e La7d,[10] nonché delle semifinali e delle finali sia della Coppa Italia, sia della Supercoppa italiana.[10]
In vista dell'annata 2023-2024, i diritti di trasmissione audiovisiva sono stati suddivisi in tre pacchetti separati: uno per la trasmissione in chiaro in esclusiva (una partita per ogni giornata, più le finali di Coppa Italia e Supercoppa), assegnato alla Rai;[11][12] uno per i diritti internazionali, aggiudicato all'S&T Sports Group;[12] e infine, uno per la trasmissione non esclusiva di tutte le partite, che però, nonostante tre proroghe consecutive, è rimasto invenduto oltre l'inizio del campionato,[13][14] suscitando diverse critiche.[13][15] In attesa di ricevere nuove offerte per quest'ultimo pacchetto, la FIGC ha provveduto a trasmettere in streaming le partite non coperte in chiaro sul proprio sito Internet.[13][16] Nel settembre 2023, è stata infine accettata un'offerta da parte di DAZN, che ha dunque acquisito i diritti per trasmettere tutte le partite di campionato sui propri servizi di live streaming.[17][18]
^abcdeTitolo non incluso nell'albo d'oro presente sul sito della LND.
^Nata nel 1973, a seguito della fusione tra l'Astro Corsetterie e la Falchi Crescentinese, nel 1974 la Falchi Astro si trasferì da Torino a Montecatini, per poi trasferirsi nuovamente a Pistoia a causa di una grave crisi dirigenziale.