1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Fece anche parte della selezione che si aggiudicò il Tri Nations 2004; il suo apporto a tale vittoria fu riconosciuto anche dagli osservatori internazionali che lo segnalarono per il premio di Giocatore dell'Anno 2004 dell'International Rugby Board, che si aggiudicò a fine stagione[2].
La sua carriera rischiò un brusco arresto quando, il 17 giugno 2006, durante un test match contro la Scozia a Port Elizabeth, si procurò la lesione di due vertebre del collo a causa dell'impatto violento della sua testa contro la schiena di un suo compagno di squadra[1][3]; inizialmente asintomatico, l'infortunio manifestò i suoi effetti sul volo verso Città del Capo, procurando a Burger dolori in tutto il corpo e insensibilità alle braccia e alle mani[1]; operato d'urgenza, si temette per la fine della sua attività, ma già dopo poco più di sei mesi e un intervento di consolidamento delle vertebre fu in grado di tornare in campo[3], e fu idoneo per la chiamata degli Springbok per la Coppa del Mondo di rugby 2007 in Francia.
In tale rassegna scese in campo 5 volte, compresa la finale vinta 15-6 contro l'Inghilterra grazie alla quale il Sudafrica si laureò campione del mondo.
Già convocato una prima volta nei Barbarians nel 2004[4], Burger giocò ancora per il club a inviti nel 2008 e 2009.
Nel 2013, a seguito di un intervento chirurgico per la rimozione di una cisti spinale, contrasse una forma di meningite batterica che lo costrinse a una lunga interruzione dell'attività[5].
Nel 2014 firmò un contratto per due stagioni al club giapponese del Suntory Sungoliath[6] pur mantenendo il contratto con gli Stormers e la federazione sudafricana[6], e quindi idoneo a giocare la Coppa del Mondo di rugby 2015 alla quale la squadra giunse terza dopo la sconfitta in semifinale contro la Nuova Zelanda.