Ca' Corte, Ca' Fabbri, Casazza, Case Nuove, Castagnola, Ca' Sturla, Chiusani, Colombara, Gaminara, Giarone, Mezzenasco, Noceto Nuovo, Poggio Alemanno, San Gervaso, San Paolo, Stallara, Susella (sede comunale), Villacoltelletti
Rocca Susella (Susàla in dialetto oltrepadano[4]) è un comune italiano di 239 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Situato nell'Oltrepò Pavese, 36 km a sud-ovest del capoluogo di provincia, ha la sede comunale nel nucleo abitato di Susella. Il territorio comunale si estende su porzioni della valle Ardivestra, valle Schizzola e valle del Rile. Caratterizzato da una morfologia collinare il territorio ha una destinazione prevalentemente agricola (cereali, erba medica, uva, mele, pere, pesche, ciliegie, albicocche, susine) e boschiva nelle parti più alte (boschi di latifoglie).
Storia
È documentata dall'Alto Medioevo come Rocha de Axixellae, Castrum Saxillae e in seguito Rocha Saxillae, nome di origine antico ligure. Nel Medioevo esisteva un feudo di Rocca Susella soggetto ai vescovi di Tortona: era anche curia, cioè vi si amministrava autonomamente la giustizia minore. Verso la metà del secolo XV, Rocca Susella faceva parte del feudo di Fortunago. Nel 1753 ne divenne suffeudatario Gerolamo Gambarana. Fino al 1905 la parte meridionale dell'attuale territorio, compresa Susella, apparteneva al vicino comune di Montesegale.
Simboli
«Campo di cielo, alla rocca al naturale, merlata alla ghibellina, murata e finestrata di nero, munita di contrafforti, nodrita sul colle al naturale fondato in punta, accostata in capo dalla testa di pastorale d'oro, posta in palo. Ornamenti esteriori di Comune.[5]»
Pieve di San Zaccaria in località Giarone. Dalla pieve, menzionata sin dal 1198 nella nomina a pieve con una bolla papale di Innocenzo III, dipendevano ancora nel 1800 molte parrocchie della Valle Ardivestra e Val Staffora, in seguito andò in stato di abbandono e, non più adibita al culto religioso, fu trasformata in cascinale. Edificata in Pietra e laterizio in stile romanico in epoca moderna è stata restaurata, tra il 1964 e il 1998, e riportata agli antichi splendori[6]