Rifugio Bartolomeo Gastaldi
Il rifugio Bartolomeo Gastaldi si trova a 2659 m di quota[1] in alta val d'Ala ed è il principale punto di accesso per salire sull'Uia di Ciamarella e sull'Uia di Bessanese. Caratteristiche ed informazioniSi trova in un pianoro glaciale caratterizzato da ampie morene e da laghetti di origine glaciale. È intitolato al geologo Bartolomeo Gastaldi. StoriaÈ il più antico rifugio delle valli di Lanzo. Venne costruito dapprima nel 1880 e poi ricostruito ed ampliato a più riprese. La vecchia struttura ospita oggi, oltre al bivacco invernale, una sede staccata del Museo nazionale della montagna di Torino.[2] Il rifugio, posizionato nei pressi dei sentieri che portavano ai valichi con la Francia, fu teatro di scontri tra partigiani e nazifascisti durante la seconda guerra mondiale. Nell'ottobre del 1944 il Gastaldi, usato come rifugio dai partigiani, fu attaccato dal battaglione guastatori alpini "Valanga" della Xª MAS[1] che lo diedero alle fiamme. Durante gli scontri morì il partigiano Celso Miglietti della 19ª Brigata Garibaldi, decorato con la medaglia d'argento al valor militare. Nei pressi del rifugio è presente una lapide alla sua memoria. AccessiL'accesso al rifugio avviene normalmente dal Pian della Mussa attraverso sentiero e tempo di percorrenza quantificabile in due ore e trenta. AscensioniCostituisce il punto di partenza di diverse escursioni ed ascensioni. Tra queste ascensioni merita ricordare:
Traversate
Il rifugio è interessato dal percorso escursionistico Tour della Bessanese. Note
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