Rezzano-Nicosia
Rezzano-Nicosia[2] è una frazione del comune italiano di Calci, nella provincia di Pisa, in Toscana. Geografia fisicaRezzano-Nicosia è situata in pianura, al limite orientale della Val Graziosa di Calci, lungo la strada che conduce a Montemagno. La frazione è attraversata dal torrente Zambra di Montemagno (4 km)[3] e in località Nicosia scorre il Vallino di Nicosia (1 km)[4], piccolo corso d'acqua che nasce dal Monte Verruca (537 m) e va ad immettersi nello Zambra. Poco a sud di Nicosia, nei boschi salendo verso la Verruca, si trova la sorgente chiamata fonte di Sant'Agata. La frazione si presenta come composta da due centri abitati maggiori, Rezzano e Nicosia, uniti in un'unica area urbana insieme ad altre località minori come Cappetta, L'Aietta, Pian di Sodo e Venezia. Rezzano-Nicosia confina ad ovest con La Corte-San Piero, a sud con il Monte Verruca, ad est con Montemagno e a nord con la Certosa di Calci. La frazione inoltre dista poco più di 1 km dal capoluogo comunale e circa 12 km da Pisa. StoriaRezzanoRezzano è la più antica delle località che compongono la frazione, in quanto menzionata in un documento dell'archivio arcivescovile di Pisa del 12 novembre 964,[5] dove si legge di possedimenti terrieri di un certo conte Rodolfo in questa zona.[5] Il toponimo è di origine latina e proviene da Rethianus. La località è nominata nuovamente in uno strumento del 1177,[5] rogato proprio a Rezzano,[5] con il quale Uguccione figlio di Ugo riceveva in enfiteusi dalla mensa arcivescovile di Pisa alcuni beni tra Rezzano e Campo.[5] In origine, nel XIII secolo il convento di Sant'Agostino di Nicosia era appellato "di Rezzano" in virtù della maggiore importanza di questa località in epoca medievale.[5][6] Nicosia![]() Nicosia è la località più importante tra quelle che compongono la frazione ed è sorta a partire dal XIII secolo quando è stato edificato il complesso conventuale di Sant'Agostino.[6] Il monastero fu fatto costruire intorno al 1264 per volere di Ugo da Fagiano, arcivescovo di Nicosia di Cipro,[6] in un'area boschiva fino ad allora proprietà dei monaci cistercensi di San Michele alla Verruca.[6] Il complesso era originariamente chiamato "episcopia"[6] e successivamente "Sant'Agostino a Rezzano", data la maggiore importanza del vicino borgo.[6] Nel 1292 si registrò a Nicosia un attacco con saccheggio da parte dei Lucchesi,[6] alleati con Firenze contro i Pisani.[6] Nei secoli successivi il convento di Nicosia crebbe di importanza, e con decreto del 28 maggio 1404 il podestà Gabbriello Maria Visconti di Pisa esentò gli Agostiniani da ogni imposizione o tassa.[6] Con la soppressione dell'ordine,[6] il convento passò verso la fine del XVIII secolo ai frati francescani e la chiesa di Sant'Agostino fu eretta in parrocchia.[6] Nel 1833 si contavano a Nicosia 463 abitanti.[6] Da sempre borgata alla dipendenze di Montemagno, fu con esso frazione di Vicopisano[6] fino al 1884, anno in cui passarono al comune di Calci. Monumenti e luoghi d'interesse
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