Raffaele Costantino (1907)
Raffaele Costantino (Bari, 14 giugno 1907 – Milano, 3 giugno 1991) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo centrocampista o attaccante. È stato il primo giocatore della nazionale Italiana ad aver ricevuto la prima convocazione senza aver fino ad allora esordito in Serie A e successivamente emulato da altri dieci giocatori: Massimo Maccarone, Marco Verratti, Alex Meret, Nicolò Zaniolo, Vincenzo Grifo, Sandro Tonali, Federico Gatti, Wilfried Gnonto, Alessio Zerbin e Mateo Retegui.[1][2][3][4][5] CarrieraGiocatoreClubDopo essere cresciuto nel Liberty Bari, nella stagione 1926-1927 venne scartato dal Foggia, dopo aver giocato solo due amichevoli, la prima vinta, contro la Bagnolese, e la seconda pareggiata 1-1, nel primo incontro assoluto dei rossoneri contro il Napoli.[6] Nella sua carriera militò nel Bari, squadra della quale, a cavallo della Seconda guerra mondiale, fu anche allenatore, intervallando tale militanza con quella nella Roma. Ha disputato cinque campionati di Serie A con la Roma e quattro con il Bari, totalizzando complessivamente 232 presenze e 58 reti in massima serie. NazionaleEntrò tra gli "osservati" dell'allora commissario tecnico della nazionale, Augusto Rangone, già nel 1928, quando Rangone andò a vedere a Foggia il secondo derby d'Apulia della storia, finito 2-1 per i rossoneri. In tale occasione egli non poté visionare l'ala del Bari Costantino, perché alcuni dirigenti foggiani, sapendo che Costantino era militare di leva a Trani, contattarono un maresciallo che gli impedì di giocare.[7] Fu uno dei primi giocatori meridionali a giocare stabilmente nella nazionale italiana, a fianco di nomi come Giuseppe Meazza e Angelo Schiavio: ebbe il suo momento di gloria nel 5-0 dell'Italia alla grande Ungheria nel 1930, partita nella quale distribuì assist per la tripletta di Meazza e segnò un gol, e che fu decisiva per la vittoria della Coppa Internazionale 1927-1930. Totalizzò 23 presenze in nazionale, in cui esordì il 1º dicembre 1929 in occasione di un match contro il Portogallo; 6 di queste furono disputate mentre militava nel campionato di Serie B. È stato il primo calciatore italiano ad aver esordito in nazionale senza aver prima giocato nella massima serie del campionato italiano; dopo di lui gli unici ad aver eguagliato tale impresa sono stati Maccarone (nel 2002), Verratti (nel 2012), Zaniolo e Grifo (nel 2018), Meret e Tonali (nel 2019). Fu il primo calciatore in grado di segnare una doppietta al portiere spagnolo Ricardo Zamora, a Bologna il 22 giugno 1930, in Italia-Spagna (2-3). AllenatoreAllenò a più riprese il Bari in diversi campionati tra il 1939 e il 1951.[8] Nella stagione 1946-1947 allenò il Foggia, subentrando come penultimo in classifica a Pietro Andreoli. Dopo una sorprendente rincorsa alla salvezza, a causa di un torto arbitrale a Catanzaro venne condannato alla retrocessione in Serie C, arrivando al quattordicesimo posto in classifica.[9] Fu allenatore del Lecce in Serie B nei campionati 1947-1948 e 1948-1949, e in Serie C nel 1954-1955.[10] Tra il 1951 e il 1954 allenò l'Arsenaltaranto con cui ottenne una promozione in Serie B.[11] Seguì poi anche l'Andria[12][13] e il Molfetta[14]. StatistichePresenze e reti nei club
Cronologia presenze e reti in nazionalePalmarèsGiocatoreAllenatoreCompetizioni regionali
Competizioni nazionali
Note
Bibliografia
Altri progetti
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