Precedentemente allo scandalo in cui venne implicato, era stato ingaggiato dall'Ambrosiana, la squadra per cui faceva il tifo; in maglia nerazzurra vinse lo scudetto del 1929-30 e fu ceduto alla Roma nel 1935. Nello stesso periodo fu richiamato in nazionale a sostituire Umberto Caligaris; militando negli Azzurri conquistò la Coppa del Mondo.
Giocò due anni in giallorosso e un altro anno in nazionale, nella quale raggiunse le 24 presenze, alcune delle quali anche da capitano, venendo poi sostituito dal giovane juventino emergente Pietro Rava. Nel 1937 passò per un anno al Venezia in Serie B per concludere la carriera da calciatore in massima serie, in qualità di rincalzo, nella Lazio, disputandovi due soli incontri.
Nazionale
Debuttò in Nazionale A il 4 novembre 1925, nella gara amichevole contro la Jugoslavia[8]. Il 3 marzo 1929 scese in campo contro la Cecoslovacchia in una gara valida per la Coppa Internazionale[9], contribuendo in tal modo alla vittoria italiana del trofeo.
Titolare con i gradi di capitano contro la Grecia nella gara valida per le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1934[10], fu convocato per partecipare alla manifestazione. Giocò titolare tutte e cinque gli incontri giocati dall'Italia, inclusa la finale contro la Cecoslovacchia[11] che diede agli azzurri il primo titolo mondiale.
Dall'ottobre del 1935 divenne capitano della nazionale[12], contribuendo alla vittoria della Coppa Internazionale 1933-1935. L'ultimo incontro in maglia azzurra fu l'amichevole contro la Cecoslovacchia disputata a Genova il 13 dicembre 1936[13]: totalizzò così 24 gare in nazionale (9 delle quali con i gradi di capitano), senza mettere a segno reti.
Giocò inoltre due partite con la Nazionale B, debuttandovi il 3 dicembre 1933[14].
Allenatore e dirigente
Nella stagione 1938-39, dopo le due presenze da calciatore, intraprese, in coppia con il direttore tecnico argentino Alfredo Di Franco, l'esperienza di allenatore dei biancocelesti guidando la Lazio per 12 incontri, di cui 11 in campionato e uno in Coppa Italia.
Fu direttore tecnico dell'Alessandria nella stagione 1955-56, in occasione della partita Livorno-Alessandria (2-1).