Michele Andreolo
Miguel Ángel Andriolo Frodella, italianizzato in Michele Andreolo (Montevideo, 6 settembre 1912 – Potenza, 15 maggio 1981[2]), è stato un calciatore e allenatore di calcio uruguaiano naturalizzato italiano, di ruolo centromediano. Campione del mondo con la nazionale italiana nel 1938. CarrieraGiocatoreClubI primi anniCresciuto a Dolores[3], nato a Carmelo[4] ma originario di Valle dell'Angelo in provincia di Salerno[2][5], Miguel Andreolo - poi italianizzato in Michele -, conosciuto in Uruguay anche come Miguel Andriolo, come lui stesso si firmava nei documenti ufficiali[6], esordì come calciatore nella squadra locale del Libertad F.C.,[7] nel 1931. Nel 1932, "el Chivo" - così era soprannominato in Uruguay - venne ingaggiato dal Nacional Montevideo, il celebre club tricolor della capitale Oriental. Con il Nacional vinse due titoli nazionali, nel 1933[8] e nel 1934[9], diventando in breve tempo un punto fermo della squadra e uno dei beniamini della tifoseria[10]. Il 25 agosto del 1934, faceva parte dell'undici titolare che affrontò nella finale di campionato il Peñarol. L'incontro - uno degli episodi più significativi della storia del Nacional Montevideo - fece epoca, e passò alla storia come "el clásico de los 9 contra 11"[11]. Le sue qualità non passarono inosservate, e venne convocato nella "Celeste" per il Campeonato Sudamericano de Football 1935[12]. L'Uruguay vinse il torneo, ma Andreolo non fu schierato, essendo il suo ruolo occupato da Lorenzo Fernández, campione olimpico ad Amsterdam 1928 e campione del mondo 1930. I successi nel BolognaNei primi giorni di aprile del 1935, quando mancano ancora nove domeniche al termine del campionato, il giocatore del Bologna Francisco Fedullo se ne scappa col Nettunia e torna in Uruguay. È stata la malattia del padre a indurre Fedullo a fuggire, anche se non arriva in tempo a riabbracciare il vecchio genitore malato. Nel frattempo Francisco contatta Renato Dall'Ara chiedendo di perdonarlo. Il presidente, manda Pascucci, allenatore in seconda, a prelevarlo. Torneranno (a maggio a bordo del transatlantico Oceania) in tre, con un giovanotto, quasi sconosciuto, di nome Andreolo.[13][14] Miguel arrivò ventitreenne alla Serie A, e centrò in quel primo anno in Italia, il 1935-1936, la vittoria dello scudetto con la maglia del Bologna. Durante il periodo bolognese sbagliò l'unico rigore tirato nella sua carriera italiana in un Bologna-Fiorentina. Con il Bologna si distinse anche a livello internazionale, nella Coppa Mitropa, dove i suoi duelli contro Matthias Sindelar e György Sárosi fecero epoca. Bissato il titolo tricolore nel 1936-1937, nel mese di giugno del 1937 fu protagonista della vittoria nel Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi, in cui il Bologna sconfisse in finale gli inglesi del Chelsea per 4 a 1. Con la maglia rossoblù del Bologna vinse altri due scudetti (1938-1939 e 1940-1941) portando a 4 il suo palmarès personale. Le ultime stagioni da calciatoreDurante il periodo bellico disputò e vinse il Campionato romano di guerra 1943-1944 con la maglia della Lazio. Nel dopoguerra giocò con il Napoli in Serie A e con Catania e Forlì in Serie C. NazionaleCon l'Uruguay partecipò alla vittoria del Campeonato Sudamericano del 1935 - l'attuale Coppa America -, senza essere mai schierato. Fu convocato nella Nazionale italiana da Vittorio Pozzo ed esordì il 17 maggio 1936[15] a Roma, in una gara amichevole contro l'Austria. Diventò Campione del Mondo nel 1938 in Francia e chiuse in seguito, nel 1942, la carriera in Nazionale con 26 presenze e un gol[15]. AllenatoreUna volta terminata la carriera da calciatore, Andreolo intraprese quella di allenatore, guidando formazioni soprattutto del Sud Italia, come Marsala e Taranto. StatistichePresenze e reti nei club
Cronologia presenze e reti in nazionalePalmarèsClubCompetizioni nazionali
Competizioni internazionali
Altre competizioni
Nazionale
IndividualeNote
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