La Promozione 1919-1920 fu un campionato cadetto di calcio disputato in Italia. La manifestazione fu organizzata su base locale dai comitati regionali della FIGC.
Organizzazione
Il campionato era organizzato su base regionale in gironi di andata/ritorno gestiti dai Comitati Regionali e fu il secondo livello regionale fino alla stagione 1921-1922, il più alto a non prevedere una seconda fase finale a livello nazionale.
Non erano previste retrocessioni in Terza Categoria perché quest'ultima diventò la categoria in cui erano relegate le società di nuova affiliazione che non potevano permettersi di allestire un campo di gioco avente dimensioni superiori al minimo richiesto dalla FIGC (90x45), ma soprattutto mancanti della palizzata in legno che avrebbe loro permesso di far pagare il biglietto d'ingresso.
È per questo motivo che a lungo andare giocare con "squadre di Terza Categoria" assunse il significato di confrontarsi con squadre in infimo livello.
Con la ripresa ogni regione ebbe il suo comitato e il suo campionato, quindi Liguria ed Emilia fecero totalmente da sé. Nella primavera del 1920 furono ricostituiti i Comitati Regionali Pugliese e Siciliano (Presidenza F.I.G.C. in data 27 aprile 1920), ma non riuscirono ad organizzare un campionato di Promozione. Il Comitato Marchigiano fu costituito in seno all'ULIC e solo dalla stagione 1920-1921 fu affiliato alla FIGC.
Sulla base del piano di riforma del campionato elaborato all'inizio della stagione 1919-1920, il torneo di Promozione di questa stagione, limitatamente all'Alta Italia, avrebbe messo in palio otto posti nell'ipotetica Categoria B che avrebbe dovuto attivarsi nel 1920.[1] Oltre ai cinque campioni regionali, sarebbero state promosse la seconda e la terza classificata del campionato lombardo e la seconda di quello piemontese, dal momento che il Comitato Regionale Lombardo e quello Piemontese gestivano rispettivamente tre e due gironi di Prima Categoria. La decisione di annullare la scissione della Prima Categoria su due livelli (Categoria A e Categoria B) fece sì che le otto promuovende furono ammesse nel massimo campionato e non nel secondo livello.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Pari merito in caso di pari punti.
Note:
La Novarese si fonderà con il Novara diventando Novara F.A.
Lombardia
Il Comitato Regionale Lombardo aveva trasferito ben otto squadre in Prima Categoria, così pur aprendo a nuove iscrizioni la sua Promozione postbellica partì con alcuni posti vuoti. Nello schema a tre gironi furono distribuite le quattordici iscritte, mentre fu confermato il girone finale a sei club.
^abcAlla compilazione dei quadri 1920-1921 il Comitato Regionale Lombardo, verificata la disponibilità di un campo di gioco regolamentare delle dimensioni minime 90x50 e cintato per rendere possibile il pagamento del biglietto d'ingresso, ammise in Prima Categoria Casteggio, Pro Patria e Stelvio.
^La Gallaratese è stata esclusa per aver utilizzato sotto falso nome un giocatore di altra squadra (delibera C.R.L. del 10 febbraio 1920). Per esclusa non si intende affatto l'eliminazione dalla classifica, perché questo caso non era contemplato nel regolamento campionati pubblicato da Baccani nel suo libro, ma soltanto il fatto che, avendo il CRL corretto in 0-2 a tavolino di tutte le partite giocate da Plinio Rumi (della U.S. Bergamasca) schierato sotto falso nome, la Gallaratese andava a zero punti in classifica su 3 guadagnati sul campo. Nella classifica pubblicata da La Gazzetta dello Sport in data mercoledì 11 febbraio 1920 a p. 3 la rosea ha correttamente trascritto la classifica ufficiale computando per tutte le squadre 8 partite giocate e le reti fatte e subite di tutte le partite (compreso tutti gli 0-2 a tavolino).
^A febbraio 1920 la Bergamasca si fonde con l'Atalanta.
^A tavolino per rinuncia del Brasiliano per protesta per la scelta della sede (Nocera Inferiore era una città troppo vicina a Salerno e dunque non sufficientemente neutra).
Bibliografia
Giornali
Comunicati ufficiali dei Comitati Regionali pubblicati dalla Gazzetta dello Sport.
La Gazzetta dello Sport, i dati mancati sono consultabili sul giornale La Gazzetta dello Sport, che dall'estate 1919 era diventato quotidiano, presso.