Associazione Calcio Monza
L'Associazione Calcio Monza, meglio nota come A.C. Monza o semplicemente Monza, è una società calcistica italiana con sede nella città di Monza. Milita in Serie A, la massima divisione del campionato italiano di calcio. Rifondata nel 2015 come Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912, è l'erede della tradizione sportiva iniziata il 1º settembre 1912 con la fondazione del Monza Foot Ball Club e successivamente transitata, previe varie rifondazioni e fusioni, attraverso vari soggetti societari, ultimo dei quali l'Associazione Calcio Monza Brianza 1912, dichiarata fallita ed estromessa dal calcio professionistico al termine della stagione 2014-2015.[1] Il 1º luglio 2019 la denominazione societaria è stata modificata in Associazione Calcio Monza.[2] Il Monza è una delle squadre italiane con più presenze nella Serie B, cui ha preso parte in 40 edizioni: il suo migliore posizionamento in cadetteria è il terzo posto della stagione 2020-2021, con successiva eliminazione alle semifinali dei play-off. Nel 2021-2022 il club si è classificato quarto e ha vinto poi i play-off contro il Pisa, ottenendo per la prima volta la promozione in Serie A. La squadra detiene il record di vittorie nella Coppa Italia di Serie C (4 affermazioni).[3] Nel campionato di Serie A ha ottenuto come migliore risultato l'undicesimo posto nell'edizione 2022-2023. È stato uno degli otto club che rappresentarono la FIGC nella Coppa delle Alpi 1961, vinta dalla Federazione italiana.[4] StoriaDagli esordi agli anni trentaLa storia sociale inizia il 1º settembre 1912, allorché la fusione di diverse società cittadine dà vita al Monza Foot Ball Club.[5] Partito dalla Terza Categoria, gli anni venti e trenta il club scala i livelli del calcio italiano e nel 1939, pur militando ancora in terza divisione, raggiunge i quarti di finale di Coppa Italia.[6] Gli anni cinquanta e sessantaNel 1951 raggiunge la Serie B[7] e mantiene la categoria cadetta per quindici anni prima di retrocedere in Serie C.[8] Gli anni settantaTornato subito in seconda serie,[9] il Monza apre il suo primo ciclo di successi a metà degli anni settanta, quando si fa notare per le prestazioni nella Coppa Italia di Serie C: gioca tre finali consecutive, vincendo le prime due su Lecce e Sorrento, ma perdendo nel 1976 in un secondo confronto con i pugliesi.[10] Al termine della stagione, i brianzoli vincono il Torneo Anglo-Italiano in finale contro il Wimbledon FC.[11] Nel 1977, il club lombardo sfiora la massima serie, arrivando quinto, con 48 punti, uno in meno di Pescara, Cagliari e Atalanta e perdendo proprio all'ultima giornata la chance di disputare gli spareggi promozione contro di loro,[12] e nell'anno successivo, arrivò quarto a pari merito con la Ternana, a -2 dall'Avellino e dal Catanzaro, ancora una volta, senza la possibilità di disputare gli spareggi.[13] Nel 1979, con 48 punti (eguagliando il record di due anni prima), arrivò quarto a pari merito col Pescara, e prese parte allo spareggio promozione, ma perse per 2-0, mancando di un soffio la promozione in Serie A per il terzo anno di fila.[14] Infine, l'ultima speranza di promozione per i biancorossi svanisce nel 1980 nelle ultime quattro giornate: vincono solo contro il Parma già retrocesso alla penultima giornata, perdendo invece gli scontri diretti contro Brescia e Cesena, fallendo il sorpasso alle Rondinelle e venendo invece sorpassati dai bianconeri, e pareggiano l'ultima partita contro il Vicenza, terminando quinti a pari merito con loro e mancando gli spareggi per tre punti. Era già la quarta volta di fila che il Monza non riuscì, seppure di poco, ad ottenere la promozione in massima serie, e nella stagione successiva, caratterizzata dalla presenza di Milan e Lazio, penalizzate dal calcioscommesse, finisce all'ultimo posto con il peggior attacco del campionato e retrocede assieme al Vicenza e al Taranto penalizzato di 5 punti.[15] Gli anni ottanta e novantaTra gli anni ottanta e gli anni novanta, il Monza apre un nuovo ciclo di successi, militando tra la seconda e la terza serie: nel 1988 e nel 1991 vince nuovamente la Coppa Italia di Serie C, entrambe le volte nella doppia finale contro il Palermo.[16][17] Nel 1996 l'Empoli batte i biancorossi nella finale di Coppa Italia di Serie C e l'anno seguente inizia una collaborazione con il Milan che porta il club brianzolo a diventare una sorta di società satellite dei rossoneri.[18] Gli anni duemila e duemiladieciAll'inizio degli anni duemila, la squadra torna nuovamente in Serie C1[19] e nella stagione 2014-2015, dopo aver perso la finale di Coppa Italia di Serie C con la Salernitana,[20] fallisce e riparte dalla Serie D.[21] Nel 2016-2017 vince il massimo campionato dilettantistico e torna tra i professionisti.[22] Nel 2018 la squadra viene rilevata dall'imprenditore Silvio Berlusconi,[23] che l'anno successivo nomina presidente il fratello Paolo, e al termine della stagione 2019-2020, avendo chiuso al primo posto il girone A di Serie C prima della sospensione del campionato a causa dell'emergenza COVID-19, torna in Serie B dopo diciannove anni di assenza.[24] Dagli anni duemilaventiNel 2020-2021 il Monza si piazza terzo e viene eliminato dal Cittadella nelle semifinali dei play-off per la promozione in massima serie.[25] Nella stagione successiva la squadra giunge quarta e, grazie alla vittoria nella doppia finale contro il Pisa, ottiene per la prima volta la promozione in Serie A.[26] Il Monza esordì in Serie A il 13 agosto 2022, con una sconfitta interna per 2-1 contro il Torino; il gol di Dany Mota nei tempi di recupero fu il primo del Monza nella massima serie.[27] Dopo sconfitte consecutive nelle prime cinque partite, il Monza ottenne il suo primo punto nell'1-1 contro il Lecce l'11 settembre.[28] Piazzato all'ultimo posto con un solo punto in sei partite, il Monza rimpiazzò Stroppa con l'allenatore della Primavera Raffaele Palladino.[29] Alla sua prima partita, Palladino guidò il Monza alla loro prima storica vittoria il 18 settembre, per 1-0 contro la Juventus in casa.[30] Il Monza finì la stagione all'undicesimo posto con 52 punti, il secondo migliore punteggio per un'esordiente in Serie A (dopo il Chievo nell'annata 2001-2002 con 54 punti).[31] La seconda stagione in Serie A del Monza, con Palladino sempre alla guida, si rivela anch'essa positiva. Nonostante la morte del patron Silvio Berlusconi e la cessione di alcuni elementi rilevanti della rosa, come Carlos Augusto e Nicolò Rovella, la squadra disputa un'altra buona annata, raggiungendo un'altra salvezza tranquilla, grazie al dodicesimo posto finale, con 45 punti (7 in meno della stagione precedente). Cronistoria essenziale
Colori e simboli
All'atto della fondazione, nel 1912, il Monza F.B.C. adottò una divisa biancoceleste; la scelta non ebbe motivi simbolici, ma era legata al fatto che un commerciante di tessuti volle donare ai dirigenti un consistente quantitativo di stoffa azzurra[36]. Per vent'anni quindi i giocatori brianzoli vestirono questa combinazione cromatica, declinata in vari schemi (tinta unita azzurra con finiture bianche, partitura, palatura), finché l'11 settembre 1932, durante la Coppa del Ventennio, il Monza affrontò e sconfisse la Falck Sesto San Giovanni con un'inedita casacca bianca attraversata frontalmente da un "palo" centrale rosso (omaggio ai colori della bandiera civica), abbinata a pantaloncini neri. Il biancoceleste fu relegato a colore per le maglie di cortesia[36]. I calzoncini neri furono poi scartati in favore dei bianchi, mentre il template della maglia biancorossa subì varie modifiche: nel 1938 fu adottata la palatura, nel 1947 e nel 1963 il monocromo rosso con finiture bianche, nel 1947 il bianco con una fascia trasversale rossa, nel 1967 questo'ultimo schema invertito. Nel 1951-1952, anno d'esordio in Serie B si tornò al celeste con una fascia ventrale biancorossa[36]. La soluzione più iconicamente associata al club è tuttavia quella introdotta nel 1971, che coincise con un periodo di buoni risultati sul campo: maglia rossa con singolo "palo" bianco decentrato verso sinistra e intersecante il simbolo ricamato della corona ferrea; la divisa esterna adottò lo stesso design ma a tinte invertite. Nel 1981 subentrò un modello rosso con maniche bianche, poi un anno dopo si tornò (su istanza dello sponsor) al monocromo rosso; per tutti gli anni 1980 si susseguirono altre soluzioni originali, tipo quella in uso nel 1988-1989, dove la parte alta del torso era solcata da righe bianche. La maglia col palo bianco fu ripristinata nel dal 1992 al 1995, poi riapparve nel 2000 e infine venne stabilmente ripristinata dal 2015: una significativa eccezione fu costituita dal 2017-2018, anno in cui il palo sulla maglia (che recava peraltro lo Scudetto Serie D) fu spostato in posizione centrale[36]. Simboli ufficialiStemmaIl primo logo sociale conosciuto del Monza (in uso dagli anni 1920 fino al 1933) aveva l'aspetto di uno scudetto blu con bordo rosso, contenente il disegno della corona ferrea egualmente colorato di rosso. In capo era collocata una fascia bianca contenente l'epigrafe A.C. MONZA a lettere nere.[senza fonte] Allorché nel 1933 il club mutò colori sociali sostituendo il bianco al blu, lo stemma venne ridisegnato. Lo scudo diviene circolare, partito di rosso e bianco. La corona ferrea, spostata in basso, assume il colore oro; sopra di essa viene inserito il monogramma ACM, egualmente aureo. Nel 1938 tale logo subì piccole modifiche: lo scudo divenne un ancile e il monogramma venne ricolorato in bianco-rosso, rispettivamente con la tinta opposta a quella di sfondo (A metà bianca e metà rossa, C rossa e M bianca).[senza fonte] L'identificativo sociale venne totalmente rinnovato nel 1945: un rettangolo colorato internamente di bianco e rosso e contornato di rosso Nella parte bianca appariva la scritta corsiva A.C., sovrastante la scritta MONZA disposta verticalmente; la parte inferiore ospitava invece l'anno di fondazione. La sezione rossa dello scudo conteneva invece la corona ferrea, colorata in giallo.[senza fonte] L'approdo del Monza in Serie B comportò, nel 1951, l'adozione di un nuovo stemma: un ancile diviso diagonalmente in bianco e rosso, contenente il disegno giallo della corona ferrea, racchiuso tra le scritte A.C. MONZA e 1912.[senza fonte] L'avvento del connubio con il marchio Simmenthal, nel 1956, fu sancito dall'adozione di un nuovo emblema: uno scudetto diviso diagonalmente in bianco e rosso e bordato in oro, contenente le due iniziali del nuovo nome societario (SM) egualmente dorate e sormontate da una miniatura della corona ferrea.[senza fonte] Seguì nel 1966 l'adozione quale simbolo della sola corona ferrea (libera da scudi e simili finiture), colorata in oro e rifinita in rosso. Il disegno assunse inoltre profondità: nel cerchio interno venne infatti inserita l'epigrafe A.C. MONZA.[senza fonte] Il 1984 vede un radicale rebranding societario: il logo ritorna alla forma rettangolare e alla foggia partita bianco-rossa. In esso spicca uno scaglione rovesciato bianco, nei cui bracci si colloca la dicitura CALCIO MONZA. Entro lo scaglione viene collocato il disegno della spada di Estorre Visconti.[senza fonte] Nel 2000 lo stemma riacquista la foggia di scudetto e viene declinato sulle sole tinte bianco-rosse: nel terzo superiore appare la corona ferrea rossa su fondo bianco, mentre nei due terzi inferiori è inserita la denominazione CALCIO MONZA 1912 a lettere bianche in campo rosso. Uno spesso bordo rosso cinge l'insieme.[senza fonte] Nel 2004 la rifondazione societaria comporta un redesign del logo: esso mantiene la forma a scudetto (arrotondata nelle linee) e privilegia il colore rosso, lasciando il bianco a scritte e dettagli. Al centro dell'emblema compaiono i disegni stilizzati della spada viscontea (doppia e incrociata) e della corona ferrea, sormontate dalla scritta AC MONZA BRIANZA e "taglianti in due" l'anno di fondazione (inscritto nella punta dello scudo). Linee bianche parallele ai bordi dell'emblema dinamizzano l'insieme.[senza fonte] Nel 2013, a seguito dell'acquisizione del club da parte di Anthony Armstrong Emery, il logo viene ulteriormente aggiornato: la corona ferrea si sposta in capo allo scudetto (ulteriormente modificato nella forma), mentre al suo interno rimangono la denominazione societaria (scritta con un diverso carattere tipografico) e il disegno della doppia spada incrociata.[37] Col fallimento societario e la ripartenza dell'estate 2015, entra in gioco un nuovo logo, ricalcato sull'ultimo adottato dalla fallita AC Monza Brianza 1912: le modifiche riguardano la ragione sociale, i caratteri adottati e la presenza del disegno della sola spada viscontea, in luogo delle due preesistenti. Nel 2016, a seguito del cambio di denominazione in S.S. Monza 1912, il logo viene aggiornato con la rimozione della sigla S.S.D e l'anno di fondazione 1912. Dal 1º luglio 2019, previo ritorno al nome AC Monza, lo stemma viene aggiornato includendo la nuova ragione sociale (con diverso carattere tipografico), un colore rosso più brillante e, in seconda battuta, una bordura bianca[38].
InnoInno ufficiale del club è dal 2006 il brano Monza Alè, scritto e composto ad hoc dal calciatore Michele Magrin all'epoca tesserato monzese, in collaborazione con il cantautore Giò Fattoruso. La parte musicale venne eseguita dalla band Amusia (di cui Magrin era membro cofondatore e voce solista) con Alessandro Fè alle tastiere, Carlo Cassera al basso, Fabrizio Zambuto alla chitarra e Fabio Ariano a batteria e percussioni. All'incisione presero altresì parte in veste di coristi anche altri giocatori all'epoca militanti nel club brianzolo: Vinicio Espinal, Valerio Capocchiano, Alberto Bertolini e Marco Guidone.[39]. StruttureStadioIl primo campo di gioco dove l'F.B.C. Monza iniziò l'attività di allenamento, disputando i primi incontri, fu quello dei Boschetti Reali, dove già erano presenti altre società calcistiche (il Convitto Fumagalli e il Veloce Club Monzese).[senza fonte] Per gentile concessione della Pro Victoria[40] gioca sul terreno sito in via Vittorio Veneto angolo via Duca d'Aosta a Triante, dove ora sorge la Parrocchia del Sacro Cuore e il suo oratorio.[41] Lì disputò il campionato di Terza Categoria 1913-1914, ma quando la Pro Victoria lo abbandona perché si trasferì in via Carlo Cattaneo,[42] rinunciando a rinnovare l'affitto annuale il Monza dovette chiedere il subentro precisando di essere intenzionata a cintarlo con una palizzata in legno.[43] Il campo di Triante apparteneva al Comune e fu già difficile ottenere la concessione della recintatura, che avrebbe permesso di far pagare il biglietto d'ingresso e poter iscriversi al campionato di Promozione come stabilito dai regolamenti FIGC dell'epoca,[44] perdipiù era scomodo e troppo lontano dal centro: la tranvia più vicina passava da via Borgazzi e lo si raggiungeva a piedi oppure ci si arrivava pagando una carrozza, cosa improponibile per lo sparuto pubblico dell'epoca.[senza fonte] È per questo motivo che i dirigenti si danno da fare e, dopo ottenuto il benestare da parte della Curia, ottengono di per poter utilizzare il campo situato dietro il Santuario delle Grazie Vecchie che si trova attaccato alla cinta del Parco di Monza oltrepassato il Lambro,[45][46] raccolte 3 000 lire[47] con una pubblica sottoscrizione per la costruzione della tribunetta lo inaugurano il 13 maggio 1915,[48] ospitando Milan, Chiasso e Juventus Italia.[senza fonte] L'evento suscitò l'interesse da parte anche dei giornali dell'epoca che dedicarono ampio spazio all'evento.[49] La società cresceva e le esigenze per affrontare l'attività sportiva richiedevano strutture adeguate. Il vecchio terreno delle Grazie Vecchie iniziava a risultare troppo stretto, così che si progettò la realizzazione di un nuovo terreno di gioco, questa volta di propria proprietà[50] costituendo la "Società Cooperativa Campo Sportivo" per raccogliere i fondi con azioni da 100 lire.[51] Il 23 febbraio 1923, con l'amichevole contro il C.S. Gloria di Fiume venne inaugurato il campo di Via Ghilini, dotato di una tribuna in legno in grado di accogliere circa 1 000 spettatori seduti.[senza fonte] Il Monza gioca in via Ghilini fino al 1945 disputando anche il "Torneo Misto Serie C-Prima Divisione 1943-1944" organizzato dal Direttorio II Zona (Lombardia).[senza fonte] È tra la terza e la quinta giornata d'andata che il Monza, tornato a disputare in casa dopo tre settimane la quinta partita il 5 marzo contro la Falck (non giocava in casa dal 13 febbraio e si era recato in trasferta a Lecco il 20 febbraio), trova la sgradita sorpresa di trovare completamente smontata la propria tribuna ed asportate tutte le travi di legno per poterle bruciare (i colpevoli non furono rintracciati).[52] Dopo la liberazione, a conflitto concluso, il club rispolvera un vecchio progetto pubblicato prima dell'inizio della guerra su "Il Popolo di Monza"[53] e chiede di poter ottenere lo spazio libero dietro alla stazione di Monza essendo rimasto abbandonato il piazzale, precedentemente utilizzato come camposanto e poi dal 1930 per le adunate fasciste, tra la chiesa di San Gregorio e della vecchia Casa del Balilla (G.I.L.). La G.I.L. fu in parte recuperata come cine-teatro ed il Comune si impegnò a dare all'A.C. Monza un campo nuovo che venne inaugurato il 21 ottobre 1945.[senza fonte] Per i primi 3 campionati in Serie C gli spettatori si accalcavano lungo la rete di recinzione ed una collinetta con un piccolo tubolare e legno fungeva da tribuna. Ma poi per il Monza arrivò la promozione in Serie B e il San Gregorio, come era stato battezzato il campo, aveva bisogno di una tribuna nuova e capiente, di modo tale da realizzare un vero e proprio stadio. I soci del Monza, cedendo al Comune il vecchio campo di Via Ghilini, ottennero in cambio la costruzione di una tribuna costruita col cemento armato. Lo stadio conservò il nome di San Gregorio fino alla fine della stagione sportiva 1952-1953. Dalla stagione successiva fino alla fine del 1964-1965 fu chiamato "Stadio Città di Monza" sebbene la cappelletta di San Gregorio fosse ancora lì alla fine del piazzale adibito a parcheggio.[senza fonte] Lo stadio fu poi definitivamente intitolato la mattina del 3 dicembre 1965 allo scomparso Gino Alfonso Sada, presidente onorario[54] che a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta portò la formazione brianzola a sfiorare diverse volte la promozione in massima serie.[senza fonte] A metà degli anni settanta la struttura diventò però insufficiente per quella che era ormai diventata una delle più popolose città della Lombardia e per una delle formazioni più ambiziose del campionato cadetto, tant'è che una partita di campionato, nelle stagione 1979-1980 contro il Bari, venne disputata allo stadio di San Siro per permettere al sempre più crescente pubblico brianzolo ma soprattutto ai numerosi pugliesi presenti in Lombardia di assistere al match in quella che viene considerata "la Scala" del calcio. Nel 1979 viene progettato il nuovo impianto sportivo monzese. Il 13 novembre 1982 venne depositata, ai bordi del viale delle Industrie, la prima pietra del futuro stadio della cittadina brianzola. I lavori subiranno dei ritardi negli anni (compreso l'allentamento dei tiranti della tensostruttura al pilone destro con un parziale cedimento della copertura), con il progetto rivisto in corso d'opera e ridimensionato, portando la capienza agli effettivi 18 568 posti. Lo stadio Brianteo venne inaugurato il 28 agosto 1988 con la partita di Coppa Italia Monza-Roma terminata con il punteggio di 2-1 in favore dei brianzoli con reti di Casiraghi, Giannini e Mancuso. L'impianto si dimostrò presto sovradimensionato per la realtà monzese, non più in grado di attirare un pubblico numeroso come quello della fine degli anni settanta: parte delle tribune è stata pertanto, col tempo, inibita all'accesso. Numerose sono state le proposte di riqualificazione dell'area, finalizzate alla creazione di una cosiddetta "cittadella dello sport" monzese, ma a causa della mancanza di fondi da parte delle istituzioni il progetto non è mai partito. Nel 2022, con la promozione del Monza in Serie A, sono stati riaperti i distinti, ribattezzati tribuna est e il pubblico è tornato a riempire lo stadio esaurendo la curva sud in abbonamenti e riempiendo quasi tutti gli altri settori. Nel 2024 lo stadio può contare sulla capienza totale di 17 102 posti[55]. Centro di allenamentoSede d'allenamento della prima squadra brianzola è dal 1992 il centro sportivo di via Ragazzi del '99, nella periferia nord di Monza[56]. Inaugurato con la denominazione "Centro Sportivo Monzello", l'impianto è dotato di 8 terreni da gioco (di cui 4 campi regolamentari, due dei quali con tribune scoperte da 600 e 900 posti, un campo "a 9" e una "gabbia") con 16 spogliatoi, 3 palestre predisposte per la preparazione fisica degli atleti[57], una sala dedicata ai test medici e un edificio polivalente. Esso accoglie inoltre l'intera attività agonistica del settore giovanile biancorosso, dagli allenamenti agli incontri di campionato.[senza fonte] Per oltre vent'anni il centro non fu interessato da migliorie e la stessa manutenzione fu carente, tanto che alcune parti del centro (quale ad esempio il bar) ebbero problemi ad essere mantenute fruibili e furono oggetto di contenziosi[58]. Nel 2019 l'acquisizione del Monza da parte della Fininvest (che sanò i contenziosi in essere) coincise con l'avvio di un ampio programma di ristrutturazione. Il 1º luglio il bar fu riaperto e adibito anche alla rivendita di abbonamenti. Si provvide poi a risanare e ripiantumare le aree verdi, ad aprire un ristoro per calciatori e dipendenti e a rivedere parcheggi e viabilità d'accesso. Entro il 2020 le strutture sportive vennero egualmente riattate, con stesura di manti erbosi naturali e sintetici d'alto livello, la creazione di nuovi campi e l'implementazione di una nuova illuminazione[56]. Nel successivo biennio i lavori sono proseguiti, concentrandosi anche sulla parte architettonica del complesso[59], con la realizzazione di una nuova portineria e di nuove palestre e spogliatoi per le giovanili; inoltre, grazie all'aggiudicazione di terreni circostanti, verranno ricavati anche nuovi campi da gioco[60]. Fino al 2022 il "Monzello" ha anche accolto la sede amministrativa del club biancorosso: la proprietà Fininvest ne ha poi deciso il progressivo trasferimento negli uffici ricavati presso lo stadio Brianteo[59]. L’8 ottobre dello stesso anno, contestualmente all'inaugurazione della nuova palazzina d'ingresso, il complesso cambia la sua denominazione ufficiale in "Centro sportivo Luigi Berlusconi – Monzello", in memoria del padre del patron Silvio Berlusconi e del presidente onorario Paolo Berlusconi[57]. Il 12 giugno 2024 il centro sportivo, a distanza di un anno dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, modifica il nome in "Centro sportivo Silvio e Luigi Berlusconi - Monzello"[61]. SocietàIl club venne fondato il 1º settembre 1912 come associazione con il nome "Monza Foot Ball Club", e già l'anno seguente cambiò denominazione in "Associazione Calcio Monza" a seguito della fusione con la sezione calcio della Veloce Club Monzese e alcuni calciatori della Forti e Liberi, mentenendo la stessa ragione sociale fino al 1980 (salvo il periodo 1955-1964 in cui avvenne la sponsorizzazione dell'azienda Simmenthal con conseguente denominazione del sodalizio in "Associazione Sportiva Simmenthal-Monza"); nel 1980 il club venne rinominato "Calcio Monza", mantenendolo fino al 18 marzo 2004,[62] quando fu dichiarato fallito e il ramo d'azienda venne rilevato, il 4 giugno, da una nuova società per azioni, la "Associazione Calcio Monza Brianza 1912"[63] a sua volta decretata fallita dal Tribunale di Monza nel 2015 con l'estromissione dal campionato italiano di calcio da parte della FIGC; il marchio venne rilevato all'asta fallimentare da una nuova associazione sportiva dilettantistica, la "Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912", costituita il 22 luglio 2015[64] e affiliata il successivo 31 luglio alla FIGC. Le ultime modifiche societarie sono riferibili al passaggio dell'associazione a società a responsabilità limitata nel 2016 e l'ulteriore trasformazione in società per azioni del 1º luglio 2019, con il contestuale cambio di ragione sociale nell'antica "Associazione Calcio Monza". La società, avente sede legale in via Ragazzi del '99 14 a Monza[64] e iscritta alla Camera di Commercio di Milano-Monza e Brianza-Lodi,[64] risulta avere, al 2024, 167 dipendenti e un capitale sociale di 1 000 000 euro[64] suddiviso in 1 000 000 di azioni ordinarie senza valore nominale.[65] Dal 28 settembre 2018 il club è controllato dalla famiglia italiana Berlusconi:[23] questo controllo è esercitato tramite la holding finanziaria italiana Fininvest S.p.A., proprietaria del club biancorosso con il 100,00% del capitale azionario in qualità di socio unico,[66] le cui azioni sono detenute nel loro totale dai figli di Silvio Berlusconi, dopo la morte di quest'ultimo avvenuta il 12 giugno 2023. La società biancorossa non possiede, al 2023, società controllate o collegate.[65] Il club è membro network dell'European Club Association (ECA),[67] organismo privato che rappresenta le società calcistiche a livello europeo e riconosciuto dall'UEFA. Organigramma societarioIl governo societario dell'Associazione Calcio Monza S.p.A., al 2023, prevede un sistema di amministrazione tradizionale con una ripartizione di competenze tra l'assemblea degli azionisti, il consiglio di amministrazione (CdA) e il collegio sindacale.[65] Il CdA, rinnovato il 1º luglio 2019,[68] è composto da sette membri,[68] nominati dall'assemblea degli azionisti e tutti indicati dalla famiglia Berlusconi tramite la società controllante FIninvest S.p.A.; non è assegnata la carica di presidente del consiglio di amministrazione[69] (l'ultimo è stato Paolo Berlusconi, dal 29 marzo 2019[70] all'8 luglio 2022, quando gli è stato assegnato il titolo nominale di presidente onorario del club)[71] mentre Adriano Galliani è l'amministratore delegato e vicepresidente vicario, nominato nel primo ruolo il 28 settembre 2018[72] e nel secondo con la nomina di Paolo Berlusconi a presidente onorario.[71] La società di revisione, scelta anch'essa dagli azionisti quale organo esterno di riesame dei conti, è l'azienda Deloitte & Touche S.p.A..[65] Dal sito ufficiale della società, stagione 2024-2025:[69] Area amministrativa
SponsorDi seguito gli sponsor del Monza.[senza fonte]
Negli ultimi anni, con l'arrivo nella massima serie, la società ha stabilito collaborazioni con numerosi brand nazionali e internazionali, tra cui Simmenthal[74], MSC Crociere[75], Yeppon[76], Pulsee[77] e molti altri. Settore giovanileLa società brianzola può vantarsi del fatto di aver sfornato numerosi talenti, che negli anni si sono fatti valere sia in Serie A che in nazionale. Particolarmente attiva è stata la scuola dei portieri: in ordine cronologico possiamo notare Luciano Castellini, Giuliano Terraneo, Francesco Antonioli, Luca Castellazzi e Christian Abbiati. Il settore giovanile monzese organizza infatti corsi specifici per l'allenamento dei portieri e per formare nuovi istruttori.[senza fonte] Nel vivaio biancorosso si sono altresì formati Claudio e Patrizio Sala, che furono protagonisti nel Torino negli anni settanta, i talenti di Paolo Monelli, Daniele Massaro, Roberto Antonelli e Angelo Colombo nella prima metà degli anni ottanta, Pierluigi Casiraghi e Anselmo Robbiati tra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta.[senza fonte] Il Monza nella cultura di massaSabato 8 ottobre 1955 alle ore 15.00 venne trasmesso il primo anticipo del campionato italiano di calcio in diretta dalla Rai.[78] In base ad un accordo siglato tra Lega Nazionale ed ente di Stato, le telecamere della televisione pubblica potevano riprendere un incontro a scelta tra i campionati di Serie A, B e C. La partita scelta era l'incontro di Serie B tra Simmenthal Monza e Verona. Un'autentica novità che aprì l'era del calcio in televisione, fruttando alla squadra brianzola la somma di 700.000 lire. La partita venne commentata da Nicolò Carosio, di fronte ad un pubblico di appena 1.500 spettatori, numero giustificato dalle varie migliaia di persone radunate nei bar cittadini, affascinati dalla novità dell'evento.[senza fonte] Il periodo d'oro della squadra brianzola coincise anche con l'epoca di maggior interesse nei confronti dei colori biancorossi. Negli anni settanta la squadra, forte dei successi ottenuti nella neonata Coppa Italia Semiprofessionisti e delle stagioni da protagonista nella categoria cadetta, per il suo gioco spumeggiante venne soprannominata "il Borussia di Brianza" o anche "il Chelsea di Milano", proprio in riferimento alle due compagini che stavano facendo grandi cose nei rispettivi campionati. Ezio Luzzi, storico commentatore della Serie B per la trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto, era spesso collegato dal Sada per raccontare il match più importanti della giornata di Serie B, tanto da incidere nel 1977 un LP che raccontava proprio gli anni d'oro della squadra brianzola: Monza - un documentario sonoro sulle vicende romantiche e sportive dei 65 anni del Monza Calcio. Renato Pozzetto nel film Agenzia Riccardo Finzi... praticamente detective interpreta l'investigatore privato Riccardo Finzi, appassionato del Monza Calcio, che in una frase dichiara «Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in Serie A», mostrando da un lato la rivalità campanilistica, essendo lui originario del Lago Maggiore e quindi filo-varesino, e dall'altro lato la supposta "impossibilità naturale" della squadra monzese di poter raggiungere il massimo campionato italiano.[senza fonte] Allenatori e presidentiAllenatori
Presidenti
CalciatoriHall of fameIl seguente è l'elenco dei giocatori facenti parte della Hall of Fame presente sul sito ufficiale del club.[88]
Vincitori di titoli
Campioni del Mondo PalmarèsCompetizioni internazionaliAltre competizioni
Statistiche e recordPartecipazione ai campionati
Il Monza si affiliò per la prima volta ad una lega calcistica nazionale della FIGC nel 1922. Nei due anni precedenti, dal 1920 al 1922, aveva disputato due edizioni della Prima Categoria del Comitato Regionale Lombardo. Coppe nazionaliIl miglior risultato del Monza in Coppa Italia sono stati i quarti di finale raggiunti una volta nel 1939. Statistiche individualiDi seguito le top 10 dei primatisti di presenze e reti del Monza nei massimi campionati, coppe escluse.[89]
TifoseriaSecondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate in sondaggi e ricerche di mercato, la StageUp e la Ipsos, al 2023 la squadra poteva contare in Italia su un seguito stimato in circa 145 000 tifosi,[90] un dato in calo rispetto alla rilevazione dell'anno precedente.[91] La tifoseria biancorossa contribuisce ad una percentuale di riempimento dello Stadio Brianteo, durante le gare casalinghe del Monza, pari al 67,84% nella stagione 2023-2024.[92] La migliore media di pubblico stagionale per la squadra, in campionato, fu registrata nell'annata 2022-2023, stagione del debutto assoluto in Serie A per il club, quando vi fu una presenza media di 12 413 spettatori per gara.[93] I tifosi brianzoli hanno fatto segnare il primato di abbonamenti stagionali in campionato per il club, acquistando 6 381 tessere, sempre nella stessa stagione.[94] Storia«Il nostro Calcio Monza è in C1 e non andremo mai in Serie A, Il tifo organizzato in città affonda le proprie radici, sulla scia delle grandi metropoli del nord, sin dai primissimi anni settanta: il primo gruppo prettamente ultras fu quello dei Commandos, che nel 1971 scelsero di posizionarsi nella gradinata centrale dello stadio Sada; nel 1977 nacquero invece le Brigate Biancorosse, le quali ressero per diverso tempo le redini del tifo in centrale, affiancati da gruppi minori quali Prima Linea e Fossa Arditi. Nei primi anni ottanta le diverse componenti del movimento ultras brianzolo decisero di riunirsi dietro ad unico striscione, quello della Legione d'Assalto, cui si affiancarono poco dopo gli Eagles Monza, il gruppo più rappresentativo, per longevità e numeri, del tifo monzese. In quegli anni, prossimi al pensionamento dello stadio Sada in favore del nuovo stadio Brianteo, le diverse anime del tifo - oltre agli Eagles, erano nati diversi gruppi minori: Vedano Erotika, Wild Kaos, Libertà Korps, Gruppo Avvinazzato, Inferno Biancorosso, Indians - decisero di abbandonare la gradinata centrale in favore della curva Lambro. A seguito del trasferimento del sodalizio brianzolo nel nuovo impianto, il tifo (che trovò la propria collocazione nella curva sud) conobbe un periodo di particolare vivacità, soprattutto per quanto riguarda i Monza Clubs, che arrivarono a moltiplicarsi e a contare svariati iscritti in tutta la Brianza.[senza fonte] Dopo lo scioglimento degli Eagles nel 1992, dall'unione dei gruppi ultras rimasti, nacque la Gioventù Brianzola nel 1993, gruppo che decise di adottare come simbolo un'aquila in omaggio al grande lavoro svolto dagli Eagles negli anni, sul cui striscione, per l'appunto, il volatile campeggiava sin dalla fondazione. Nel 1994 poi nacquero i S.A.B. (ovvero Sempre Al Bar): la scissione era dovuta a un modo diverso di intendere il tifo e per divergenze di base. In principio era un gruppo chiuso e goliardico, dedito al mangiar bene (e soprattutto al bere) e che affrontava le trasferte in disparte, organizzandosi con macchine o pulmini privati; era usanza capovolgere lo striscione se il bar dello stadio era sprovvisto di bevande alcooliche. A cavallo poi fra vecchio e nuovo millennio, in curva nacquero diverse entità minori quali Monelle Biancorosse, Altacurva, Porno Group.[senza fonte] Nel 2001 la Gioventù Brianzola si sciolse e il S.A.B. divenne il gruppo trainante della curva sud (dal 1999 intitolata alla memoria di Davide Pieri, tifoso biancorosso scomparso prematuramente nel dicembre 1998[95]): da quel momento iniziò l'organizzazione delle trasferte in pullman e con treni speciali. Dal 1999 comparve anche il Graziosa Group, marcato da appoggio reciproco con i S.A.B. Scioltosi il Graziosa Group, i S.A.B. rimasero per qualche anno l'unico gruppo ultras a presenziare al Brianteo, salvo essere stati affiancati nel 2006 dal C.U.B., dal 2009 dal gruppo 1912 e dal 2017 dagli N.D.O.; quest'ultimo gruppo, sino al 2017, occupava la tribuna Ovest dell'impianto. Di recente, in curva sono nati svariati gruppi, tra cui Libertà, Ultras Cederna (dal nome dell'omonimo quartiere), Disagiati, Barella Brugherio, Monaci di Monza, Ronco, mentre si sono moltiplicati anche i club di tifosi, con il ritorno di svariati "Monza Club" in città e in provincia.[senza fonte] Gemellaggi e rivalitàSul finire degli anni settanta le maggiori rivalità opponevano il Monza a Como, Pistoiese, Sampdoria e Genoa. Vi erano invece forme di gemellaggio con Pisa e Milan. La tifoseria biancorossa è gemellata fin dagli anni ottanta con quella della Triestina, e possiede qualche rispettiva amicizia con qualche gruppo delle tifoserie di Foggia e Lecco. In campo internazionale si segnala un gemellaggio con la tifoseria spagnola dello Sporting Gijón. Esisteva fino al 2001 un rapporto di amicizia anche con i tifosi del Chievo.[senza fonte] La rivalità più sentita è quella con il Como che, in particolar modo tra gli anni '70 e '80, ha dato vita a numerosi scontri tra le tifoserie. Anche in anni successivi gli incontri tra le due squadre hanno dato vita ad accesi tafferugli, dopo un periodo di relativa assenza del derby a causa di fallimenti e vicissitudini sportive. L'origine della rivalità è rintracciabile in acredini storiche e sportive, oltre che nella vicinanza geografica.[96] Un'altra importante rivalità è quella vissuta nei confronti del Pisa, a causa della finale play-off del 2007, vinta dai toscani, cui sono seguiti violenti scontri all'interno dello stadio e altrettanto feroci polemiche.[97] Altre rivalità si hanno nei confronti del Venezia, del L.R. Vicenza,[98][99][100] del Novara, dell'Alessandria e del Genoa; la rivalità contro i Grifoni è nata a seguito della finale play-off del 2006, che sancì il ritorno dei liguri in B.[senza fonte] Rivalità minori o appartenenti al passato riguardano il Varese, partita che sino agli anni '90 era molto sentita da entrambe le tifoserie, la Pistoiese e il Torino.[101][102] OrganicoRosa 2024-2025Rosa e numerazione aggiornate al 31 agosto 2024.[103]
Staff tecnicoAggiornata al 13 luglio 2024.[104] Staff attuale dell'area tecnica
Note
BibliografiaLibri
Giornali
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