Punta Dufour
La Punta Dufour (pron. fr. AFI: [dyfuʁ]; 4.634 m s.l.m. - in tedesco Dufourspitze, in francese Pointe Dufour - detta anche Monte Rosa[1]) è la vetta più alta del massiccio del Monte Rosa. È la cima più alta della Svizzera e delle Alpi Pennine, ed è la seconda cima più alta delle Alpi e dell'Europa occidentale, dopo il Monte Bianco. Si trova completamente in territorio svizzero nel comune di Zermatt (Canton Vallese) ma molto vicina al confine con l'Italia (Piemonte, provincia del Verbano-Cusio-Ossola) che passa più per la vetta Grenzgipfel, più precisamente, con il confine del territorio del comune di Macugnaga, dove è conosciuta come Faro di Macugnaga, Punta Macugnaga, Cima Rosa o Monte Rosa. ToponimoLa denominazione Dufour è datata 1863, quando il Consiglio federale decise di dedicarla a Guillaume-Henri Dufour, generale e cartografo dell'esercito svizzero, sotto la cui direzione furono compiuti una serie di rilievi topografici militari, tra i quali quelli riguardanti il massiccio del Monte Rosa.[2] In precedenza la vetta era conosciuta come Cima Rosa, Faro di Macugnaga, Cima Macugnaga, o Monte Rosa, prestiti dall'italiano, mentre dai germanofoni come Höchste Spitze, ovvero "la punta più alta". CaratteristicheÈ la vetta più alta delle Alpi svizzere, nonché la terza di tutte le Alpi se si considerano il Monte Bianco e il Monte Bianco di Courmayeur come vette distinte. La sua parete est sopra il comune di Macugnaga è la più alta delle Alpi. Raporrsenta il culmine di una montagna che si presenta come una cresta orientata sull'asse ovest-est dove si possono individuare in modo particolare tre vette principali (da ovest verso est):
Verso sud-est scende la cresta che passando per il Grenzsattel (4.453 m) la congiunge con la Punta Zumstein. Verso nord la Silbersattel conduce alla Punta Nordend. Particolarmente imponente è il versante est della montagna che precipita su Macugnaga. Prime ascensioniLa prima ascensione propagandata fu realizzata il 1º agosto 1855 da John Birkbeck, Charles Hudson, Ulrich Lauener, Christopher Smyth, James G. Smyth, Edward Stephenson, Matthäus Zumtaugwald e Johannes Zumtaugwald, che salirono partendo da Zermatt.[4] La prima ascensione propagandata del versante orientale fu effettuata, partendo da Macugnaga, lungo il canalone Marinelli, il 22 luglio 1872 dai britannici Richard, William Martin Pendlebury e Charles Taylor, dall'italiano Giovanni Oberto, dallo svizzero Ferdinand Imseng e dall'austriaco Gabriel Spechtenhauser.[5] La prima ascensione invernale alla Este della Dufour fu compiuta il 5-6 Febbraio 1965 da Luciano Bettineschi, Felice Iacchini, Michele Pala e Lino Pironi. [6] Naturalmente dall'abitato di Macugnaga migliaia di ragazzini e meno giovani partivano alla conquista delle vette gelide, lasciando nei canti e nelle canzoni del luogo la memoria delle gesta e il rimpianto per le perdite. Salite alla vettaLa via normale alla vetta si svolge lungo il versante svizzero partendo dalla Monte Rosa Hütte. Si sviluppa quasi interamente su ghiacciaio, è classificata come abbastanza difficile (AD) ed è, nonostante la lunghezza, uno degli itinerari più frequentati del Vallese. Dal rifugio (2.795 m) si risale la morena passando dall'Untere Plattje e poi dall'Obere Plattje (3.277 m), si entra quindi nel Monte Rosa gletscher (ghiacciaio del Monte Rosa) alquanto crepacciato e lo si percorre lasciando sulla sinistra la quota 3.827. Ad un certo punto si piega a destra abbandonando la traccia che sale al Silbersattel e poi alla Punta Nordend e si guadagna la sella (4.359 m). Si percorre infine la cresta ovest e si raggiunge la vetta[7]. Un'altra via normale consiste nel raggiungere il Silbersattel e risalire poi il canale nevoso del versante nord. La via normale italiana di salita alla vetta è invece lunga e delicata e consiste nel partire dalla Capanna Regina Margherita, scendere al Colle Gnifetti (4.452 m), salire la Punta Zumstein (4.563 m), scendere nuovamente al Grenzsattel (4.453 m) e iniziare finalmente l'arrampicata vera e propria alla Punta Dufour, attraverso la cresta sud-est di rocce e neve, valutata AD. Altra via alpinistica di salita alla vetta si snoda lungo la costola più marcante nella parete sud, detta Cresta Rey. La cresta è classificata D-. Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
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