PreghieraLa preghiera è una delle pratiche comuni in molte religioni. Essa consiste nel rivolgersi alla dimensione del sacro con la parola o con il pensiero; gli scopi della preghiera possono essere molteplici: invocare, chiedere un aiuto, chiedere una grazia, chiedere perdono, lodare, ringraziare, santificare, o esprimere devozione o abbandono. La preghiera è solitamente considerata come il momento in cui una persona 'parla' al sacro, mentre la fase inversa è la meditazione, durante la quale è il sacro che 'parla' alla persona. La preghiera può essere vocale o mentale, personale o comunitaria, libera oppure liturgica; solitamente quest'ultima forma si ritrova come preghiera scritta (o comunque tramandata in qualche modo). La preghiera può essere distinta anche in privata o pubblica: la prima viene fatta dai fedeli a nome proprio, la seconda viene fatta a nome della comunità (come l'ufficio divino dei cattolici, che viene recitato non in nome proprio, ma in nome di tutta la Chiesa)[1]. Una delle forme di preghiera più diffuse è il canto devozionale. La preghiera nel cristianesimo(DE)
«Beten ist in der Religion, was Denken in der Philosophie ist. [...] Der religiöse Sinn betet, wie das Denkorgan denkt.» (IT)
«Il pregare è nella religione ciò che è il pensiero nella filosofia. [...] Il senso religioso prega come l'organo del pensiero pensa.» La preghiera è considerata molto importante nel cristianesimo. La preghiera del Padre nostro, che secondo il racconto dei Vangeli fu insegnata dallo stesso Gesù ai suoi discepoli, costituisce un modello di preghiera per tutti i cristiani[2]. Vari passi del Nuovo Testamento esortano alla preghiera: “non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento” (Filippesi, 4:6-7); “non cessate mai di pregare” (1 Tessalonicesi 5:17); “siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alle preghiere” (Pietro 4:7); “perseveranti nella preghiera” (Romani 12:12); “perseverate nella preghiera, vegliando in essa con ringraziamento” (Colossesi, 4:2); ecc. Tutte le testimonianze della Parola di Dio sulla preghiera, indicano di rendere la preghiera una massima priorità della vita del cristiano. Come afferma il Messale romano nelle parole di introduzione al Sanctus, la stessa vita eterna in Paradiso delle anime non dannate è una preghiera senza fine, un inno di lode e gloria al Volto di Dio, "insieme" ai santi angeli e alle sante anime degli altri defunti già salvati. Per la secolare tradizione cristiana, la giaculatoria è un tipo di preghiera semplice e chiara, adatta ai fedeli di ogni età. Il sentimento sincero e intenso tipico della devozione popolare, pure nella semplicità della sua forma e del suo contenuto, la rendono una preghiera gradita e potenzialmente efficace al pari delle altre preghiere più lunghe, complete e note. Secondo la dottrina cattolica, quando una persona prega si eleva a Dio in modo cosciente. La preghiera, dice il Crisostomo, è un'ancora sicura a chi sta in pericolo di naufragare; è un tesoro immenso di ricchezze a chi è povero; è una medicina efficacissima a chi è infermo; ed è una custodia certa a chi vuol conservarsi in santità". La preghiera dovrebbe essere una abitudine quotidiana di tutti e permette di aprire un canale di comunicazione con Dio, che dona in cambio una sensazione di pace e serenità[3]. Dio è sempre pronto ad ascoltarci in ogni attimo della vita e può risponderci in tantissimi modi diversi, attraverso accadimenti ma anche momenti di empatia e comunicazione inimmaginabili. È sempre vivo e presente nella nostra vita, non è un fatto storico che attende di rivelarsi nuovamente solo alla fine della nostra vita, quindi è bene trovare lo spazio della preghiera in ogni giornata e questa buona volontà non sarà mai vuota di significato, perché contribuirà al diffondersi del bene nella vita nostra ma anche di altre persone, anche se non si conoscono; la preghiera è di una efficacia incredibile se ci si dedica con costanza e se viene dal cuore. La preghiera può avere lo scopo di adorare Dio, di rendergli grazie e di presentargli le nostre richieste; quest'ultima azione va fatta però senza pretese, subordinando i nostri desideri alla volontà di Dio. La preghiera cristiana non è un atto automatico e scontato, ma presuppone la fede. Chi prega non può limitarsi a chiedere qualcosa, ma deve mettersi in ascolto di Dio. Inoltre, pregare per qualcuno o per qualcosa (preghiera di intercessione) non significa limitarsi a fare un'attività di pensiero, ma prepararsi ad assumersi delle responsabilità nei confronti di quelle persone o situazioni[4]. «Quando capisci che la preghiera è una modalità di amare con un cuore grande e infinito, allora ti accorgi che quello che fai materialmente non basta, e come c'è l'amore che si fa prossimo concretamente, con le mani, c'è una modalità di amare che si fa prossimo all'altro standogli accanto nel cuore.»[5] Per molti cattolici la preghiera preferita è il Santo Rosario, che permette di rievocare gli episodi principali della vita di Gesù e di Maria meditando su di essi; il Santo Rosario è una preghiera a cui sono associate tradizionalmente tantissime grazie. Tra gli ortodossi è molto popolare la preghiera di Gesù. Per i protestanti la preghiera deve accompagnare la lettura della Bibbia, che nella spiritualità protestante ha un ruolo centrale. Il fedele protestante prega inizialmente invocando lo Spirito Santo, poi legge un brano biblico meditando su di esso e infine prega nuovamente, concludendo con l'intenzione di testimoniare la fede in Cristo nella propria vita[6]. L'anno liturgico cattolico è tradizionalmente scandito dalla preghiera rivolta a un qualche protagonista della fede[7]:
Forme di preghiera pubblicaNel Cristianesimo la forma classica e più antica di preghiera pubblica sono le ore canoniche, cioè momenti fissi durante la giornata in cui vengono recitati (o cantati) dei salmi più altre preghiere, dalla Bibbia o composte dalle Chiese, oltre a inni e intercessioni. Di origine antichissima (la struttura è stata ereditata dalla preghiera ebraica sinagogale e del Tempio di Gerusalemme), le ore canoniche ebbero particolare rilievo nelle comunità monastiche come ufficio corale. Forme di preghiera privataNelle devozioni private esistono vari tipi di preghiere, che hanno un unico fine: elevare l'anima a Dio. Elevare l'anima a Dio è infatti la definizione ufficiale della preghiera così come riportato dal Catechismo della Chiesa Cattolica. In realtà, come dice la Bibbia (Sap 1,7 e At 17,28), noi già viviamo ed esistiamo dentro Dio; come pure affermano alcune tradizioni religiose antiche dei popoli asiatici e americani. Essendo però Dio di natura trascendente e spirituale, la sua presenza non appare sempre immediatamente percepibile ed evidente. Ecco perché è necessario elevare l'anima a Dio, cioè compiere un atto di volontà (la volontà è una delle tre potenze dell'anima insieme alla memoria e all'intelletto) che ci rende più attenti, più sensibili, più partecipi di questa presenza che è sempre e ovunque. I modi di muovere la volontà e dunque l'anima a questa consapevolezza e a questa comunione sono molti e diversi. La tradizione cattolica ne enumera svariate decine che sono state ispirate dai santi nel corso dei secoli passati e che hanno trovato una eco più o meno duratura e diffusa, in funzione della semplicità, della praticità e della bellezza delle stesse modalità di preghiera. Tra le forme private di preghiera più diffuse dalla tradizione cristiana troviamo:
Preghiera e grazia come mezzo della VeritàPer secoli, le preghiere ispirate dagli angeli ai santi sono state il principale modo di affermare e tramandare a voce le verità di fede accettate comunemente dai credenti, prima di giungere ad una loro formalizzazione dogmatica e teologica. Permane ancora oggi tale funzione della preghiera come mezzo di conoscenza della Verità e della volontà di Dio, in quanto la gratuita concessione della grazia dopo una preghiera, costituisce e comporta la prova della veridicità di quanto in essa affermato. Fondamento di questa convinzione sono due motivi teologici:
Ciò vale ad esempio per l'esorcismo, dove la grazia dell'allontanamento di un demone è di indubbia provenienza divina, oltre al fatto che l'esorcismo è una preghiera "infallibile", sia per il tipo di richiesta (la liberazione dal male conforme al Padre nostro) che per le sue parole perfette, tale che si è certi fin dall'inizio che la grazia richiesta sarà sicuramente concessa. Esempi di preghiera esorcistica sono l'Exorcismus in Satanam et angelos apostaticos di papa Leone XIII per casi di presunta possessione in anima e corpo, e il Santo Rosario per gli altri fedeli (come il Rosario di Santa Brigida). Preghiera, immutabilità e prescienza di DioOrigene scrisse il trattato Sulla preghiera nel quale rispondeva alla domanda del suo mecenate Ambrogio se questa sua utile, dato che Dio conosce il futuro. Origene afferma che la prescienza non impedisce a Dio di agire in conseguenza delle libere azioni umane. La preghiera è il centro della vita cristiana che crea una comunione dei santi con gli angeli e le anime dei defunti, tutti uniti nella comune orazione al Logos che intercede presso Dio Padre.[10] Si distinguono una preghiera di glorificazione a Dio, una preghiera di supplica fiduciosa, una di richiesta e una di ringraziamento. La preghiera nelle altre religioniReligioni abramitiche
Religioni orientali
Note
Bibliografia
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