Pizzo di Meta
Il Pizzo di Mèta (1.576 m.s.l.m.[1]) è una montagna dell'Appennino centrale, situata nella parte più settentrionale della catena dei Monti Sibillini nelle Marche. Amministrativamente è compresa nel territorio comunale di Sarnano, in provincia di Macerata. EtimologiaIl nome del monte potrebbe far riferimento alla forma piramidale del versante orientale. Il termine mèta, derivante dal latino, è infatti utilizzato come sinonimo di cono o piramide (si vedano le costruzioni romane della Meta Romuli o la Meta Sudans)[2]. In realtà molti toponimi presenti in aree centuriate ai tempi di Augusto, come fu il territorio di Sarnano, presentano questo riferimento alla mèta. Il verbo metàre[3] era utilizzato per indicare la suddivisione dei territori centuriati, operata dai mensor tramite appositi strumenti denominati grome. MorfologiaIl Pizzo di Meta è la punta più alta tra le cime costituenti la parte settentrionale della catena dei Sibillini. A sud è delimitato dal Fosso Lardina, a nord si getta nella valle rocciosa del Rio Terro (che prende il nome di Fosso di Mèta, in questo primo tratto). Entrambi i torrenti confluiscono nel Tennacola. ![]() Il versante orientale affacciato sulle colline maceratesi si presenta come un aspro susseguirsi di irti scogli rocciosi. Sono distinguibili due altissime pareti verticali: quella posta più in alto è una piramide di calcare bianco, e termina con una punta poco sotto la cima della montagna; mentre la più bassa, di aspetto meno aspro, è denominata Balzo Rosso a causa della sua colorazione. Gli scogli del Pizzo di Mèta proseguono verso nord e formano un tutt'uno con le pareti orientali della Punta del Ragnòlo (1.557 m) e del Pizzo di Chioggia (1.505 m). Sul lato occidentale la montagna digrada come un lieve colle sui Piani di Ragnòlo. Percorsi escursionisticiLa vetta è raggiungibile dai Piani di Ragnòlo tramite un breve sentiero che costituisce la via più semplice e immediata. Tuttavia per apprezzare a pieno le caratteristiche della montagna è consigliabile percorrere l'antico sentiero detto della Fienara, che risale il versante sud orientale tra le creste rocciose e i ripidi prati. Il sentiero era utilizzato anticamente dai pastori per condurre i greggi sui pascoli in quota; l'importanza del sentiero è avallata dalla presenza di numerosi muretti a secco che servono da sostegno al versante.[4] Galleria d'immagini
Note
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