Piano basale![]() Il piano basale è il piano altitudinale iniziale (più basso) della serie di piani in cui si usa suddividere la vegetazione e la flora secondo l'altitudine.
Orizzonti del piano basale![]() Alla grande diversità orografica e climatica della regione italica corrisponde una diversità di "Piani basali". Saranno considerate, pertanto, le due configurazioni geo-ambientali principali. Il piano basale continentaleIl piano basale continentale è compreso fra due orizzonti: quello superiore, tra i 300 ed i 350 m., detto "orizzonte sub-montano" che lo separa dal sovrastante piano sub-montano, e quello inferiore, detto "orizzonte planiziario continentale", che coincide con la pianura padano-veneta a quota 50–150 m (al suo interno esistono comunque diverse "isole climatiche" con vegetazione più termofila, quali: il lago Maggiore, le Langhe e il Monferrato, i Colli Euganei, i Colli morenici del Garda, a clima più mite, ma che debbono essere esaminate a parte). In sintesi:
Il piano basale peninsulare (o mediterraneo)È compreso fra l'orizzonte superiore a quota 400–600 m, detto "orizzonte sub-montano", che lo separa dal sovrastante piano sub-montano, e l'orizzonte inferiore, detto "orizzonte basale litoraneo o mediterraneo", coincidente con il livello del mare. La parte superiore, dai 50-100 ai 400–600 m, accoglie una vegetazione termo-eliofila rappresentata prevalentemente da formazioni boschive di Roverelle (Quercus pubescens), Farnie e altre latifoglie xero-termofile, nonché un ricco corteggio di specie arbustive. La parte inferiore, da 50 a 100 m, è invece il regno dell'Elce o Leccio (Quercus ilex) e dell'Olivo (Olea europaea). L'ultima zona, quella da 0 a 50 m, può essere suddivisa in altre due fasce di notevole importanza: quella della "Macchia mediterranea" (Oleo-lentiscetum e Oleo-ceratonium) e quella a contatto con il mare: la fascia dei litorali sabbiosi e delle dune. Nel piano basale mediterraneo si distinguono quindi quattro piani secondari e quattro orizzonti intermedi. In sintesi:
Ultima, al di sotto del piano basale, la vegetazione dello Psammon. Il climaIl piano basale continentaleIl clima della piana alluvionale padano-veneta è par la gran parte continentale-temperato, con estati calde e spesso umide e inverni rigidi, non raramente innevati, simile, nei valori fondamentali, al clima del piano sub-montano, ma assai più uniforme e meno ventilato. In più, manca di significative zone soleggiate (salvo le eccezioni citate) e più miti. Non subisce inoltre variazioni improvvise ed ha una piovosità mediamente costante. Le temperature minime invernali scendono di poco al di sotto degli 0°, ma sono persistenti, come quelle massime estive, che non superano i 35° ma con umidità relativa spesso piuttosto elevata. Nelle stagioni di transizione le variazioni termiche hanno tempi lunghi, per la densità, e la relativa inerzia termica atmosferica. Il piano basale peninsulareHa un clima del tutto differente da quello continentale e, soprattutto, estremamente differenziato, a causa dei mari da cui la penisola è circondata, della dorsale appenninica che divide il territorio in due "versanti" e della notevole estensione latitudinale. Il clima del piano basale peninsulare è temperato-caldo, mediterraneo, spesso assai variabile e ricco di microclimi particolari che rispecchiano l'orografia assai variegata e l'esposizione ai venti di più diversa provenienza. Scarsamente umido, ha inverni miti ed estati calde e secche. Le associazioni e le specieIl piano basale continentaleLe condizioni climatiche simili a quelle pedemontane (parte bassa del piano sub-montano) stabiliscono molte somiglianze fra la vegetazione della piana e quella dei primi contrafforti montuosi. Se durante i secoli le foreste padane hanno subito diverse mutazioni (per cause naturali e antropiche), sempre però contenute in un intervallo spiccatamente mesofilo, attualmente il climax padano-veneto può individuarsi nella foresta a Querceto-Carpineto, dove, del genere Quercus, si alternano Rovere (Quercus petraea), Farnia (Quercus robur), Cerro (Quercus cerris) e, più raramente, Roverella (Quercus pubescens). Avremo dunque le Associazioni fondamentali:
In zone umide o limitrofe ai corsi d'acqua:
Galleria d'immagini 1
Il piano basale peninsularePiano planiziario-collinare mediterraneo![]() Il climax del piano basale peninsulare è quello del Quercion pubescentis - petraeae, e quindi di boschi misti a Roverella e Rovere nei siti più elevati, e del Quercion ilicis, boschi di Leccio (Quercus ilex), per il sottostante piano costiero. Quercetum pubescentis - petraeae
E in zone umide o lungo corsi d'acqua:
Galleria d'immagini 2Piano costiero![]() È il piano della quercia sempreverde (l'Elce o Leccio) e, più in generale, delle sclerofille. Quercetum ilicis
Galleria d'immagini 3Piano litoraneo della macchia mediterranea![]() (Oleo-lentiscetum) Il piano litoraneo può ulteriormente dividersi in due Piani contigui. Questi, più che "piani" possono definirsi "fasce orizzontali", data la loro trascurabile estensione altitudinale. Cionondimeno tali fasce assumono un'importanza primaria per gli equilibri vegetazionali dell'entroterra, poiché si pongono come interfaccia fra il mare e l'ambiente delle latifoglie e delle sclerofille che le segue e che sovente in esse si inserisce. Le specie della Macchia mediterranea:
Piano litoraneo delle sabbie e delle dune![]() È questa l'ultima fascia di vegetazione prima dello Psammon e quindi del mare. Essa accoglie le specie alòfile pioniere che popolano le spiagge e soprattutto le dune sabbiose, protendendosi in un suolo povero, fortemente salino e battuto dal vento che, per altre specie, è decisamente inospitale. Questa vegetazione prevalentemente erbaceo-arbustiva mostra, come quella alto-alpina, una straordinaria capacità di adattamento fisico-chimico della vita vegetale. Le specie svolgono inoltre una doppia funzione: di frenare e filtrare i venti salmastri, e, trattenendo la sabbia con il loro fitto apparato radicale, di mantenere ferme e compatte le dune, elementi fondamentali della morfologia costiera per la difesa delle specie retrostanti ed il contenimento delle maree. Le Associazioni di base di questo "piano" sono: per le spiagge l’Agropireto mediterraneo e il Cakileto, e per le dune l'Ammofileto. Agropyretum mediterraneum
Cakiletum maritimae (tipica dell'alto Adriatico)
Ammophiletum arenariae
Per aumentare la protezione delle dune e dei litorali sabbiosi vengono inserite anche:
Galleria d'immagini 4Note
Bibliografia
Voci correlate |
Portal di Ensiklopedia Dunia