Con la sua straordinaria bellezza naturale e due vulcani attivi, il parco illustra l'intero spettro degli ecosistemi, dalle foreste pluviali tropicali ai ghiacciai, con contrasti sorprendenti tra le cime innevate e le foreste delle pianure. Il suo isolamento ha favorito la sopravvivenza di specie autoctone come il tapiro di montagna e il condor delle Ande[4].
Santa Ana de los Ríos de Cuenca si trova in una valle circondata dalle montagne andine nel sud dell'Ecuador. Questa città coloniale dell'entroterra, oggi terza città del paese, fu fondata nel 1557 sulle rigorose linee guida urbanistiche emanate 30 anni prima dal re spagnoloCarlo V. Cuenca osserva ancora l'impianto urbanistico formale ortogonale che ha conservato per 400 anni. Uno dei centri agricoli e amministrativi della regione, è stato un crogiolo di popolazioni locali e immigrate. L'architettura di Cuenca, in gran parte risalente al XVIII secolo, fu "modernizzata" durante la prosperità economica del XIX secolo quando la città divenne un importante centro esportatore di chinino, cappelli di paglia e altri prodotti[5].
Questo sito è una vasta rete di strade per le comunicazioni, il commercio e la difesa che coprono 30 000 km. Costruita dagli Inca nel corso di diversi secoli e in parte basata su infrastrutture preincaiche, questa straordinaria rete attraverso uno dei terreni geografici più estremi del mondo collegava le cime innevate delle Ande (a un'altitudine di oltre 6 000 m) alla costa, attraversando calde foreste pluviali, fertili vallate e deserti. Raggiunse la sua massima espansione nel XV secolo. Il Qhapaq Ñan comprende 137 componenti distribuiti su oltre 6 000 km che sono stati selezionati per evidenziare i risultati sociali, politici, architettonici e ingegneristici della rete, insieme alle relative infrastrutture per il commercio, l'alloggio e lo stoccaggio, nonché siti di importanza religiosa[6].
Zaruma, una città mineraria costruita in un paesaggio montuoso subtropicale nelle Ande dell'Ecuador meridionale, non seguendo la disposizione a scacchiera così caratteristica delle città fondate in quel periodo, sviluppò un modello regionale e uno stile architettonico propri, adattati alla topografia delle montagne e incarnati nell'unicità delle sue strade, case di legno e orti familiari, nella persistenza di lunghi pozzi minerari e dei loro ingressi[9].
I resti materiali della cultura Mayo-Chinchipe-Marañón dimostrano lo sviluppo di una società 5500 anni fa, che viveva nell'ambiente mega-diverso della regione amazzonica, interagendo con esso e utilizzando le sue risorse in modo ottimale, raggiungendo alti livelli di simbolismo. Hanno anche mantenuto scambi con culture nelle regioni costiere dell'attuale Ecuador, come dimostrato dal loro uso delle conchiglie di Spondylus e Strombus[11].
Note
^ab(EN, FR) Ecuador, su whc.unesco.org. URL consultato il 2 febbraio 2023.
^(EN, FR) Galápagos Islands, su whc.unesco.org. URL consultato il 2 febbraio 2023.
^(EN, FR) City of Quito, su whc.unesco.org. URL consultato il 2 febbraio 2023.
^(EN, FR) Sangay National Park, su whc.unesco.org. URL consultato il 2 febbraio 2023.