Paolo da Perugia

Paolo da Perugia (Perugia, ... – Napoli, 1348) è stato un letterato italiano.

Vita

Protetto dal re Roberto d'Angiò, ebbe alcune cariche pubbliche tra cui, secondo la testimonianza di Boccaccio che lo frequentò nella sua giovanile presenza a Napoli, quella di bibliotecario della corte angioina: in particolare Boccaccio scrisse di lui: «diu magister et custos bibliothece Roberti...curiosissimus in perquirendis peregrinis undecunque libris, hystoriis et poeticis operibus»[1]. Risulta essere stato chierico coniugato, con numerosa prole, ed esser morto povero. La sua opera maggiore, citata ancora da Boccaccio e da lui stesso dichiarata perduta, doveva intitolarsi Collectiones e consisteva in una raccolta mitologica ordinata secondo un criterio genealogico. Restano però di lui due codici[2] con i suoi commenti alla Ars poetica di Orazio e alle Satire di Persio.

Note

  1. ^ Genealogie, p. 1532
  2. ^ F. Ghisalberti, Paolo da Perugia commentatore di Persio, "Rendiconti dell'Istituto lombardo" (1929)

Bibliografia

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie

 

Prefix: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Portal di Ensiklopedia Dunia