Notturno op. 9 n. 3 (Chopin)
Il Notturno op. 9 n. 3 in Si maggiore è una composizione per pianoforte di Fryderyk Chopin scritta probabilmente nel 1831. Come per i primi due Notturni dell'op. 9 non vi è una data certa di composizione, non avendo a disposizione alcun manoscritto autografo,[1] ma si pensa che quello in Si maggiore sia stato scritto da Chopin a Vienna nel 1831, durante il suo breve soggiorno nella città austriaca prima di partire per Parigi.[2] Il brano, come gli altri due, è dedicato a Marie Pleyel, notevole pianista e moglie di Camille Pleyel, costruttore di pianoforti e amico di Chopin. AnalisiIl Notturno in Si maggiore si distingue nettamente dai primi due dell'op. 9. Composizione più matura, è la prima che si distanzia in modo significativo dalle opere analoghe di John Field.[2] La struttura tripartita è caratterizzata da una sezione centrale contrastante che porta come indicazione Agitato; questa parte più movimentata, che sarà presente anche in altri Notturni, ha un motivo preciso; Chopin voleva innovare un tipo di composizione che poteva essere considerata ormai poco accattivante o troppo sdolcinata; il contrasto con la parte iniziale gli permetteva poi di recuperare facilmente la sezione più melodiosa e poetica per la parte finale.[3] Il Notturno inizia con l'indicazione di Allegretto, accompagnato da un ulteriore Scherzando, termine del tutto particolare per una simile composizione, ripetuto poi altre due volte nell'ambito della partitura; tale indicazione contrasta con la dolcezza un po' triste della melodia; probabilmente l'intento di Chopin era quello di richiedere agli esecutori una facile scorrevolezza della parte che non doveva avere esitazioni.[2] Il primo tema ha un ritmo dolce e cullante in 6/8 che a tratti fa rammentare una barcarola; un secondo tema, anch'esso melodioso e molto cantabile, porta, dopo alcune riproposizioni, alla sezione centrale che irrompe inaspettata; la parte, tanto imprevista quanto intensa, crea con il suo andamento passionale un grande contrasto emotivo con la dolcezza nostalgica dell'inizio. La sezione, in Si minore e in tempo tagliato, è caratterizzata da un accompagnamento che non ha più soltanto la semplice funzione di secondare la melodia, ma, ricco di cromatismi, costituisce esso stesso elemento di intenso movimento tematico, concitato e drammatico. Così come era apparsa questa parte scompare e lascia di nuovo spazio alla prima sezione, con varianti elaborate, per poi chiudere con una Coda costituita da un leggero arpeggio eseguito dalle due mani in moto contrario.[1] Note
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