Non è facile precisare la data di composizione di questo Notturno, come del resto per gli altri due dell'op. 9, poiché l'autore non ha lasciato alcun manoscritto; fu probabilmente scritto fra il 1829 e il 1830 e pubblicato nel 1832.[1] Il brano ebbe da subito un grande successo e Chopin dovette suonarlo di frequente; per dare l'impressione di "novità" ogni volta che lo eseguiva, aveva escogitato l'espediente di variare gli abbellimenti di cui il Notturno è molto ricco; esistono infatti quattordici diverse versioni, con l'ornamentazione modificata, di sicura attribuzione.[1]
L'andamento sognante, il morbido appoggio del basso, la melodia ispirata e libera di vagare sono i segni distintivi del secondo notturno dell'op. 9. Un unico tema, esposto subito nelle prime quattro battute, tessendo lentamente la sua fine trama si articola in due frasi: una prima tenera e intimistica, una seconda più aperta e discorsiva. Basato sul principio dell'abbellimento, il notturno si sviluppa attraverso piccoli e impercettibili cambiamenti del materiale tematico iniziale per giungere quindi alla Coda finale con una breve cadenza che si spegne in un lieve arpeggio conclusivo.[2]
La melodia, di stampo prettamente vocale, riporta al gusto belcantistico italiano, tanto che Chopin ricordava ai propri discepoli di rifarsi nell'interpretazione al modello della grande cantante lirica Giuditta Pasta e alla grande scuola di canto italiana.[1]
Il Notturno in Mi bemolle maggiore è una delle composizioni più conosciute dell'autore polacco, al pari della Polacca in La bemolle maggiore o dello Studio in Do Minore che per la loro grande notorietà vengono più volte utilizzati e banalizzati in svariate occasioni, dal cinema alla musica leggera. Il brano non presenta grandi difficoltà tecniche e, come in molte altre composizioni di Chopin eseguite moltissime volte e spesso da mani inesperte, se non viene curata l'esecuzione da un punto di vista interpretativo, rischia di diventare insipido e perdere di espressività e purezza.[1]
n. 1 in Do maggiore · n. 2 in La minore · n. 3 in Sol Maggiore · n. 4 in Mi minore · n. 5 in re maggiore · n. 6 in Si Minore · n. 7 in La Maggiore · n. 8 in Fa♯ minore · n. 9 in Mi maggiore · n. 10 in Do♯ minore · n. 11 in Si maggiore · n. 12 in Sol♯ minore · n. 13 in Fa♯ maggiore · n. 14 in Mi♭ minore · n. 15 in Re♭ maggiore · n. 16 in Si♭ minore · n. 17 in La♭ maggiore · n. 18 in Fa minore · n. 19 in Mi♭ maggiore · n. 20 in Do minore · n. 21 in Si♭ maggiore · n. 22 in Sol minore · n. 23 in Fa maggiore · n. 24 in Re minore
Altri
Preludio in Do♯ minore Op. 45 · Preludio in La♭ maggiore · Preludio in Fa maggiore, · Preludio in Mi♭ minore
Con numeri di opus: Variazioni brillanti in Si♭ maggiore su "Je vends des scapulaires", da Ludovic, Op. 12 ·Boléro in La minore, Op. 19 ·Tarantelle in La♭ maggiore, Op. 43 ·Allegro de concert in La maggiore, Op. 46 ·Fantasia in Fa minore, Op. 49 ·Berceuse in Re♭ maggiore, Op. 57 ·Barcarolle in Fa♯ maggiore, Op. 60 ·Marche funèbre in Do minore, Op. postuma 72 n. 2 · 3 Scozzesi, Op. postuma 72 n. 3-5 ·17 Polish songs, Op. post. 74 Senza numeri di opus: Foglio d'album (Moderato) in Mi maggiore · Andantino in Sol minore · 2 Bourrées · Canone in Fa minore · Cantabile in Si♭ maggiore · 2 Canti polacchi · Contredanse in Sol♭ maggiore (dubbia) · Fuga in La minore · 3 Fughe, arr. da Cours de contrepoint et de fugue di Cherubini · Galopp in La♭ maggiore (Galop Marquis) · Klavierstück (Sostenuto) in Mi♭ maggiore · Largo in Mi♭ maggiore ·Souvenir de Paganini · Variazione in Mi maggiore per l'Hexameron · Variazioni in Mi minore per flauto e piano su "Non più mesta" da La Cenerentola · Variazioni in Mi maggiore sul canto tedesco "Der Schweizerbub" · Variazioni in Re maggiore su un'aria veneziana, per pianoforte a 4 mani