Notturno op. 62 n. 2 (Chopin)

Notturno op. 62 n. 2
CompositoreFryderyk Chopin
TonalitàMi maggiore
Tipo di composizioneNotturno
Numero d'operaop. 62
Epoca di composizione1846
PubblicazioneWessel, Londra, 1846
Brandus, Parigi, 1846
Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1846
DedicaMademoiselle R. de Könneritz
Durata media5 min.
Organicopianoforte

Il Notturno op. 62 n. 2 in Mi maggiore è una composizione di Fryderyk Chopin scritta nel 1846.

Storia

I due Notturni dell'op. 62 furono composti presumibilmente in momenti diversi, ma completati definitivamente soltanto verso la metà di novembre 1846 come affermato dal compositore stesso;[1] poiché le due opere furono pubblicate da Wessel, Brandus e Breitkopf & Härtel entro quello stesso mese, è evidente che la stesura dei brani dovesse risalire ai mesi precedenti, molto probabilmente in gran parte scritti dal compositore durante l'estate trascorsa a Nohant nella residenza di campagna di George Sand.[2]

Gli ultimi Notturni, op. 55, composti dal musicista, erano del 1843 e furono pubblicati l'anno seguente. Il primo abbozzo di questi due nuovi lavori doveva aver avuto luogo per lo meno all'inizio del 1845, infatti quando durante i mesi estivi di quell'anno Auguste Leo, amico del compositore, e Julius, figlio dell'editore Stern, gli domandarono dei brani per la casa editrice Stern & Co., Chopin rispose di avere già tre Mazurche e due Notturni.[1] Dall'editore Stern furono pubblicate solo le tre mazurche op. 59 mentre i due notturni dell'op. 62 furono le ultime composizioni di cui il musicista curò personalmente l'edizione, stampate l'anno seguente, probabilmente dopo un'ulteriore revisione e perfezionamento.

Sul manoscritto autografo delle due composizioni, inviate all'editore Breitkopf & Härtel di Lipsia, si trova una dedica cancellata con accuratezza dal musicista che evidentemente cambiò idea apponendo successivamente il nome di una sua allieva, R. de Könneritz.[1]

Analisi

Battute iniziali del Notturno op.62 n.2

Il secondo Notturno dell'op. 62 chiude la serie dei Notturni e si presenta come «una delle vette raggiunte da Chopin con il suo ultimo stile»[1] La composizione, nella luminosa tonalità di Mi maggiore, è strutturata in quattro sezioni, non riproposte e ognuna di carattere diverso, alternando un aspetto pacato con uno più inquieto.

Seconda sezione del Notturno

Il brano inizia lentamente e sostenuto con una melodia cantabile di grande eleganza e linearità, non sono infatti presenti abbellimenti di alcun genere. L'atmosfera è di leggera malinconia velata di rassegnazione; l'accompagnamento è regolare, con accordi che accennano un tempo di marcia. La seconda sezione, Agitato, presenta caratteristiche quasi sinfoniche con una composizione contrappuntistica di notevole levatura che si sviluppa da tre fino a quattro situazioni di sonorità. È un brano che racchiude un'angoscia estremamente controllata, sembra quasi che l'autore voglia esprimere solo in parte il proprio dolore tenedolo un gran parte per sé, senza rabbia o esternazioni.[3] La terza sezione è molto più breve rispetto alle precedenti e, dopo il controllo emotivo della seconda parte, il rapido scorrere sognante assume quasi il carattere di improvvisazione; la melodia riprende quindi con maggior tranquillità e diverse variazioni sino alla coda conclusiva che riporta, dopo un passaggio in Do diesis minore, alla tonalità principale per giungere, come già nel notturno precedente, a un graduale sfumato dissolversi.[3]

Note

  1. ^ a b c d Gastone Belotti, Chopin, Torino, EDT, 1984
  2. ^ Piero De Martini, Chopin, Le estati a Nohant, Milano, Il Saggiatore, 2016
  3. ^ a b Carlo Cavalletti, Notturno in Mi maggiore op. 62 n. 2

Collegamenti esterni

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