Michela Fanini nacque in una famiglia legata al ciclismo: il nonno era Lorenzo Fanini, fondatore di una casa di biciclette, mentre lo zio Ivano Fanini, patron prima di squadre dilettantistiche e dal 1989 del team professionistico Amore & Vita.[1] Dotata di uno spunto veloce, si mise in evidenza già nelle categorie giovanili; tra le Juniores vestì la maglia della Nazionale ai campionati del mondo 1990 e 1991, vincendo anche gare in Francia e Paesi Bassi.[2]
Nel 1994 vinse la classifica finale del Giro d'Italia, aggiudicandosi anche una tappa, e tre frazioni del Tour Cycliste, mentre ai campionati del mondo in Sicilia concluse solo 52ª anche a causa di una caduta nel finale di gara quando era con le prime.[2][1]
Il 26 ottobre 1994 morì in un incidente stradale alle porte di Lucca: alla guida della sua Peugeot 205, perse il controllo del veicolo, che sbandò urtando su un muretto e ribaltandosi.[1]