Le Elezioni parlamentari in Romania celebrate nel dicembre 2012 videro il trionfo della coalizione dell'Unione Social-Liberale (USL) che conquistò ben 2/3 dei seggi in parlamento[1]. Si trattava di una coalizione eterogenea e trasversale composta da due partiti principali, cioè il Partito Social Democratico (PSD) del premier Victor Ponta (centro-sinistra) e il Partito Nazionale Liberale (PNL) di Crin Antonescu (centro-destra), e due partiti minori, cioè l'Unione Nazionale per il Progresso della Romania (UNPR) di Gabriel Oprea (centro-sinistra) e il Partito Conservatore (PC) di Daniel Constantin (centro-destra). Sotto il profilo ideologico, data la varietà di tendenze, l'USL fu definita da alcuni osservatori «mostruosa coalizione»[2]. L'alleanza riuniva tanto il centro-sinistra quanto il centro-destra, con entrambi i fronti collegati dalla comune opposizione alle politiche promosse dal presidente della repubblica Traian Băsescu[3][4] che, nei mesi precedenti, avevano portato a crisi costituzionali ed istituzionali, che ebbero il proprio apice nel referendum del 2012, indetto per destituire il presidente dal proprio incarico, ma senza ottenere risultati.
Ponta fu nominato primo ministro per un nuovo mandato. Con il tempo, però, crebbero tensioni all'interno della stessa USL. Nella parte iniziale del 2014, divergenze ideologiche e scelte politiche legate alle nomine di nuovi ministri in area PNL fecero crescere la tensione tra i due gruppi. L'11 febbraio i rappresentanti del PNL si incontrarono con il primo ministro proponendo una modifica alla squadra di governo, che prevedeva la nomina di Klaus Iohannis con il doppio ruolo di vice primo ministro e ministro degli interni[5]. Visto il rifiuto di Ponta, senza approdare ad alcuna soluzione, il 25 febbraio 2014 Antonescu annunciò il ritiro del PNL dal governo e la fine dell'alleanza con il PSD[6]. Il PSD, quindi, formò una nuova maggioranza con l'Unione Democratica Magiara di Romania (UDMR), l'UNPR e il PC e diede vita al governo Ponta III, che sopravvisse fino alle elezioni presidenziali del novembre 2014.
Una parte del PNL, guidata da Călin Popescu Tăriceanu, insoddisfatta dell'uscita del PNL dalla maggioranza, avviò una scissione, formando il Partito Liberale Riformatore (PLR)[7]. Dall'estate del 2014, quindi, Ponta godette anche del sostegno parlamentare del neonato PLR[8].
Nel corso dello stesso anno, venuta meno la necessità dell'alleanza con il PSD, il fronte di centro-destra che stava all'opposizione si ricompattò intorno alla sigla del PNL. Nell'estate del 2014, infatti, fu annunciata la fusione tra Partito Democratico Liberale (PD-L) e Partito Nazionale Liberale e confermata la proposta della candidatura congiunta alla presidenza della repubblica di Klaus Iohannis[9]. I gruppi parlamentari del PD-L sparirono nel febbraio del 2015, mentre i loro membri confluirono interamente in quelli del PNL.
Le elezioni per il ruolo di presidente della repubblica attrassero interamente su di esse l'attenzione politica e gli sforzi di governo nei periodi estivo ed autunnale del 2014. Al primo turno del 2 novembre 2014 Ponta (PSD) ottenne il 40,44% delle preferenze, contro il 30,37% di Iohannis (PNL)[10]. Alle urne, al ballottaggio del 16 novembre 2014, si registrò l'inaspettato successo di Klaus Iohannis, che ottenne il 54,43% dei voti, contro il 45,56% di Ponta[10].
L'ufficializzazione della vittoria di Iohannis contro Ponta aprì una crisi politica non solo in seno al PSD, che preferì mantenere la discrezione a livello mediatico nonostante l'inattesa e dura sconfitta[11], ma anche nell'UDMR. Iohannis, infatti, trionfò nelle aree della Transilvania ad elevato popolamento di cittadini di etnia ungherese, elemento che indusse l'UDMR ad uscire dall'esecutivo[12]. Il primo ministro, sostenuto da PSD, UNPR, PC e PLR, comunque, disponeva ancora della maggioranza parlamentare per garantire la stabilità di un nuovo governo. Il 17 dicembre nacque il governo Ponta IV.
Il 2015, in ogni caso, fu segnato da numerosi scandali giudiziari che colpirono direttamente elementi di alto rango del governo. Lo stesso Ponta fu messo sotto accusa per falso in scrittura privata, concorso continuativo in evasione fiscale e riciclaggio, fatti che lo costrinsero a subire gli ammonimenti da parte della presidenza della repubblica e, in ultima istanza, a lasciare la conduzione del partito a Liviu Dragnea.
A livello politico il Partito del Popolo-Dan Diaconescu (PP-DD), che ad inizio legislatura rappresentava uno dei maggiori gruppi di opposizione, andò incontro alla sparizione. Per la maggior parte i suoi parlamentari aderirono agli altri partiti, mentre una piccola parte si ricostituì intorno al Partito Nazionale Democratico di Daniel Fenechiu, fondato nel giugno del 2015[13]. Nello stesso mese, vista la coincidenza sul piano ideologico e politico, si realizzò la fusione tra Partito Liberale Riformatore (PLR) e Partito Conservatore (PC), da cui nacque l'Alleanza dei Liberali e dei Democratici (ALDE), che ebbe due co-presidenti: Călin Popescu Tăriceanu (proveniente dal PLR) e Daniel Constantin (dal PC)[14].
Il governo Ponta IV collassò in seguito all'incendio alla discoteca Colectiv di Bucarest del 30 ottobre 2015, in cui 64 persone persero la vita a causa del mancato rispetto delle norme anti-incendio. L'evento segnò l'inizio di una serie di enormi proteste spontanee di piazza in cui i manifestanti invocavano un cambio di rotta in nome di una maggiore onestà da parte della classe politica in generale e pretendevano le dimissioni del governo[15]. L'eco fu talmente ampia che il 4 novembre, sommerso dagli scandali, Victor Ponta depose il mandato nelle mani del presidente della repubblica[16]. I manifestanti continuarono a riunirsi quotidianamente e ad affollare le strade della capitale fino al 10 novembre[17], ottavo giorno di protesta, quando Iohannis incaricò l'ex Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo ruraleDacian Cioloș di formare un governo tecnico, il primo nella storia della Romania postrivoluzionaria. Il governo Cioloș si presentò come una squadra fortemente europeista, intenzionata a ridurre gli sprechi, a riformare il settore della pubblica amministrazione e a consolidare i parametri macro-economici.
Gruppo parlamentare del Partito del Popolo - Dan Diaconescu, da marzo 2015 a settembre 2015 denominato Gruppo parlamentare democratico popolare, da settembre 2015 denominato Gruppo parlamentare nazional democratico, disciolto il 22 dicembre 2015
^Fino al 4 marzo 2015 denominato Gruppo del Partito del Popolo-Dan Diaconescu; dal 4 marzo 2015 al 1º settembre 2015 denominato Gruppo parlamentare democratico popolare; dal 1º settembre 2015 denominato Gruppo parlamentare nazional democratico.
^Fino al 1º settembre 2014 denominato Gruppo del Partito Conservatore; dal 1º settembre 2014 al 1º settembre 2015 denominato Gruppo parlamentare liberale conservatore; dal 1º settembre 2015 denominato Gruppo dell'Alleanza dei Liberali e dei democratici.
Commissione Costituzionalità, libertà civili e monitoraggio dell'applicazione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, attiva dal 26 ottobre 2015
Commissione parlamentare per lo statuto dei deputati e dei senatori, l'organizzazione e il funzionamento delle sedute comuni della Camera dei deputati e del Senato
Commissione comune per l'elaborazione di proposte legislative riguardanti la legge elettorale, la modifica della legge sui partiti politici e della legge sul finanziamento ai partiti politici e alle campagne elettorali, attiva dal 13 febbraio 2013
Commissione speciale comune per la pubblicità del progetto di legge riguardante diverse misure riferite allo sfruttamento delle miniere auro-argentifere nel perimetro di Roșia Montană e la promozione dello sviluppo delle attività minerarie in Romania, attiva dal 17 settembre 2013 al 3 giugno 2014
Commissione comune per l'esame dei rapporti di audit finanziario della Corte dei conti e per il controllo degli esercizi di bilancio annuali della Corte dei conti, attiva dall'11 aprile 2016
Commissione parlamentare d'inchiesta per la verifica della legalità dell'acquisto di terreni nella zona del comune di Nana (Călărași), attiva dal 10 dicembre 2013 al 4 giugno 2014
Commissione speciale d'inchiesta riguardante la situazione dei due operatori energetici «Societatea Complexul Energetic Hunedoara» e «Societatea Complexul Energetic Oltenia», attiva dall'11 aprile 2016
^ab(RO) Copia archiviata, su bec2014.ro, Biroul Electoral Central. URL consultato il 16 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2017).
^Dal 22 giugno al 9 luglio 2015 e dal 29 luglio al 10 agosto 2015, a causa di due assenze di Victor Ponta per motivi di salute, fu Primo ministro ad interimGabriel Oprea.