La stagione 2013-2014 della Juventus è l'81ª in Serie A e la 108ª complessiva in massima serie. Il club bianconero, inoltre, partecipa per la 28ª volta alla UEFA Champions League e comincia il suo cammino europeo direttamente dalla fase a gironi in qualità di Campione d'Italia in carica. L'inizio della stagione vede il trionfo per 4-0 in Supercoppa italiana contro la Lazio, con il primo gol in bianconero di Carlos Tévez, erede della maglia n. 10 appartenuta in precedenza ad Alessandro Del Piero.
L'avvio in campionato è caratterizzato dalle vittorie con la Sampdoria e di nuovo con la Lazio, ma a causa del pareggio con l'Inter alla terza giornata, la Juventus perde la vetta del campionato dopo 48 giornate.[3] Successivamente arrivano le vittorie di misura contro Verona, Chievo, Torino e Milan fino alla trasferta contro la Fiorentina in cui, dopo essere passata in vantaggio per 0-2, la Juventus subisce la rimonta della squadra di casa che riesce a segnare 4 gol in poco più di 15 minuti vincendo la partita per 4-2. In questo periodo la squadra viene criticata aspramente per i numerosi gol subiti, spesso causati da disattenzioni difensive.[4][5] Tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre la Juventus comincia a inanellare una serie di vittorie contro Genoa, Catania e Parma e infligge una sconfitta per 3-0 al Napoli, portandosi al primo posto in classifica in solitaria. La striscia vincente continua contro Udinese e Bologna senza subire gol, con Gianluigi Buffon che supera così il suo personale record di imbattibilità mantenendo la sua rete inviolata per 640 minuti consecutivi.[6]
Nel sorteggio dei gironi di Champions League la Juventus è in seconda fascia e trova come avversarie il Real Madrid, il Galatasaray e il Copenhagen. Il cammino dei bianconeri nella competizione europea comincia in Danimarca, dove i padroni di casa riescono a ottenere un pareggio per 1-1. Nella seconda partita i bianconeri raccolgono un altro pareggio, stavolta per 2-2 in casa con il Galatasaray. Nelle due partite contro il Real Madrid, le merengues vincono di misura in casa mentre a Torino è di nuovo 2-2, con la Juventus ora ultima nel girone a 3 punti. Nel ritorno contro il Copenhagen stavolta sono i bianconeri a vincere (3-1) e con il Galatasaray sconfitto dal Real Madrid e dal Copenhagen nella giornata precedente, alla Juventus basta un pareggio in Turchia per passare il turno. L'ultima partita si gioca con il campo in condizioni precarie a causa della neve caduta abbondantemente durante la serata, tanto che l'arbitro si vede costretto a sospendere e successivamente a rimandare la partita al giorno seguente. Alla ripresa del gioco il campo è in condizioni ancora peggiori della sera prima, ma l'arbitro e i delegati UEFA danno l'assenso. Alla fine il Galatasaray vince la partita per 1-0 grazie a un gol di Wesley Sneijder negli ultimi minuti, con la Juventus eliminata e costretta a ripartire dai sedicesimi di Europa League.[7] La partita di Istanbul sarà ricordata a causa dell'ondata di polemiche che ha suscitato, soprattutto per la decisione dell'arbitro di riprendere il gioco nonostante le pessime condizioni del campo e per il comportamento degli addetti alla rimozione della neve, accusati di aver volutamente rovinato la parte di campo in cui avrebbe attaccato la squadra bianconera per ostacolarla.[8]
Nell'ultima partita del girone di andata contro il Cagliari la Juventus stabilisce il proprio record di squadra di vittorie consecutive in campionato, undici, superando il primato precedente detenuto dalla squadra del Quinquennio d'oro allenata da Carlo Carcano nella stagione 1931-1932.[10][11] Nella giornata seguente arriva un'altra vittoria, con la Sampdoria.
In Coppa Italia a dicembre la formazione bianconera entra nel tabellone agli ottavi superando in casa per 3-0 l'Avellino. Nei quarti viene eliminata per 1-0 dalla Roma all'Olimpico di Roma.
Il record in campionato viene interrotto dopo 12 vittorie consecutive nella successiva giornata dalla Lazio che, in casa, fissa il risultato sull'1-1. La settimana dopo allo Juventus Stadium arriva l'Inter battuta 3-1, con i bianconeri che tornano alla vittoria. La domenica successiva la squadra viene nuovamente fermata da un pareggio in trasferta contro il Verona in cui, dopo essere passata in vantaggio per 0-2, gli uomini di Conte subiscono la rimonta della squadra gialloblu nei minuti finali. Anche la Roma pareggia, fermata sullo 0-0 nel derby con la Lazio. Di seguito arriveranno le vittorie contro ChievoVerona (3-1), nel derby con il Torino (1-0) e in trasferta contro il Milan per 0-2. Alla 27ª giornata la Juventus batte di misura la Fiorentina (1-0) mentre la Roma viene sconfitta a Napoli per 1-0: la Juventus porta così il suo vantaggio in classifica a 14 punti, anche se la Roma ha una gara in meno dovendo recuperare la partita in casa con il Parma, sospesa il 2 febbraio. La serie di vittorie prosegue nella doppia trasferta contro Genoa e Catania, entrambi per 1-0 e in casa contro il Parma (2-1).
Eliminata dalla Champions League, il piazzamento del terzo posto vale l'ammissione ai sedicesimi di Europa League. L'atto conclusivo della manifestazione si svolgerà a Torino e avrà teatro proprio lo Juventus Stadium. A febbraio la Juventus riprende il cammino in Europa vincendo con i turchi del Trabzonspor, passando il turno con un doppio 2-0, prima in casa e poi a Trebisonda. Agli ottavi di finale il sorteggio pone di fronte i bianconeri contro la Fiorentina: finisce 1-1 a Torino, mentre nella partita di ritorno avranno la meglio i bianconeri grazie a un gol su punizione di Pirlo. Ai quarti la Juventus elimina i francesi dell'Olympique Lione: due vittorie di misura prima per 1-0 a Lione poi con un 2-1 a Torino. In semifinale l'urna di Nyon assegna alla Juventus i portoghesi del Benfica: a Lisbona vincono i portoghesi per 2-1, con la rete dei bianconeri realizzata da Carlos Tévez (che non segnava in Europa da cinque anni); nella partita di ritorno a Torino la Juventus non andrà oltre lo 0-0, risultato che sancisce l'eliminazione dalla manifestazione proprio a un passo dalla finale in gara unica di Torino del 14 maggio.
Alla 31ª di campionato la Juventus va a Napoli, arriverà la seconda sconfitta della stagione per 2-0. Il passo falso riporterà il distacco a 8 punti dalla Roma, vincente il mercoledì successivo nel recupero in casa contro il Parma. La sconfitta contro i partenopei interromperà una serie positiva che durava dal 20 ottobre, quando si disputò l'ottavo turno di campionato (sconfitta contro la Fiorentina). Una striscia di 22 partite utili consecutive fatta di 20 vittorie e 2 pareggi (Lazio e Verona). Nei turni successivi la Juventus tornerà a vincere contro Livorno, Udinese, Bologna e Sassuolo. Il distacco rimarrà comunque di 8 punti stante le altrettante vittorie della Roma. Dopo la vittoria a Reggio Emilia contro il Sassuolo per 3-1, ai bianconeri mancherà solo la matematica per vincere il campionato.
Alla 36ª giornata la Roma viene sconfitta per 4-1 in casa del Catania, assegnando così ai bianconeri il terzo scudetto consecutivo dell'era Conte senza neanche dover giocare la gara interna contro l'Atalanta per avere la certezza matematica. Alla fine del campionato il distacco dai giallorossi classificati secondi sarà di 17 punti, in virtù anche delle tre sconfitte subite dalla Roma nelle ultime tre partite di campionato. Una di queste avvenuta alla 37ª giornata, nello scontro diretto vinto dai bianconeri al 94' con rete di Osvaldo, con lo scudetto già assegnato la domenica precedente. La Juventus non riusciva a vincere tre scudetti consecutivi dal lontano 1932-1933 (poi ne vinse altri due): era la Juventus del Quinquennio d'oro.
La Juventus chiude con una vittoria (3-0 al Cagliari) e archivia la stagione del terzo scudetto consecutivo con il record di punti in classifica: 102. Solo il Barry Town nel 1996-1997 e nel 1997-1998, e il Celtic nel 2001-2002 sono riusciti in Europa a fare meglio della formazione di Conte, finendo i propri campionati rispettivamente a 105, 104 e 103 punti.[2] Il primato è arrivato grazie a 19 successi in altrettante partite interne, per un totale di 33 vittorie su 38. La squadra ha fatto registrare anche il miglior attacco e la miglior difesa del torneo, rispettivamente con 80 reti segnate e 23 subite.[12]
Divise e sponsor
Lo sponsor tecnico per la stagione 2013-2014 è Nike, mentre sponsor ufficiale è Jeep.
La prima divisa presenta una maglia con nove strisce bianconere, accompagnata da pantaloncini e calzettoni bianchi,[13] rifacendosi esplicitamente allo stile delle casacche juventine degli anni 1980; rispetto alla stagione precedente, in polemica con le sentenze di Calciopoli permane l'assenza delle stelle, mentre scompare anche la frase indicante gli scudetti vinti «sul campo».[14] La seconda uniforme riprende quella della stagione 1983-1984, con cui i bianconeri sollevarono la loro unica Coppa delle Coppe: la maglia è gialla, con colletto a polo e bordini bianconeri; questa è accompagnata da calzoncini blu e calzettoni gialli, andando a richiamare nell'insieme i colori comunali torinesi.[15] Infine, la terza muta coincide con la seconda completamente nera dell'annata passata, tuttavia mai utilizzata nel corso di questa stagione.[13]
Casa
Trasferta
Terza divisa
Per i portieri sono disponibili tre tenute monocolore, in verde speranza, blu scuro e nero.
Fonte: Serie A – Classifiche, su sport.sky.it, Sky Sport. URL consultato il 7 settembre 2013 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014). Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
^Partita iniziata il 10 dicembre 2013, ore 20:45 CET, sospesa al 31' a causa di una tempesta di neve e ripresa dallo stesso minuto il giorno successivo; cfr. Galatasaray-Juventus continua mercoledì, su it.uefa.com, 10 dicembre 2013. URL consultato il 12 dicembre 2020.