Il CET era conosciuto anche col nome di Middle European Time (Tempo Centro Europeo) o come Berlin Time (Ora di Berlino): il riferimento alla capitale tedesca si doveva alla condizione di essere la maggiore città nelle vicinanze del meridiano 15º E, ma anche al fatto che l'inserimento di molti paesi dell'Europa occidentale in questo fuso orario, in particolare la Francia, fu originariamente imposta dalle armate naziste durante la Seconda guerra mondiale. In passato si poteva trovare anche la denominazione tedesca Mitteleuropäische Zeit, abbreviata in MEZ.
Utilizzo
I seguenti stati e territori dipendenti adottano il Central European Time esclusivamente nel periodo invernale, a partire dalle 1:00 UTC dell'ultima domenica di ottobre fino alle 1:00 UTC dell'ultima domenica di marzo:
Prima della seconda guerra mondiale, la Lituania utilizzò il CET (allora MEZ) nel periodo 1920-1940. La Spagna lo adottò il 7 marzo 1940. Durante la guerra, la Germania adottò questo fuso orario per tutti i territori occupati. In Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo il "Central European Time" fu mantenuto anche dopo il reintegro della propria sovranità. Monaco, Andorra e Gibilterra adottarono invece il CET nel dopoguerra.
La Gran Bretagna e l'Irlanda adottarono in via sperimentale il CET nel periodo 1968-1971, nel tentativo di uniformarsi all'orario dell'allora CEE. Si trattò di un esperimento impopolare e di breve durata, principalmente a causa del gran numero di incidenti stradali, molti dei quali coinvolsero degli scolari, durante le mattine del periodo invernale. Gli incidenti furono imputati all'aumento di un'ora del nuovo fuso orario adottato. Esso aumentava di un'ora la luce in più la sera ma riduceva di un'ora la luminosità delle già cupe mattine invernali inglesi. Infatti se prima il sorgere del sole in alcuni periodi dell'anno avveniva alle 6:30 con il passaggio al CET il sorgere del sole avveniva un'ora dopo alle 7:30 e gli scolari dovevano andare a scuola mentre era ancora buio.
Similarmente alle isole britanniche e con le stesse finalità commerciali verso la CEE, anche il Portogallo utilizzò il CET nel periodo 1966-1976 e 1992-96. Anche nel paese lusitano tale esperimento si infranse contro l'innaturalità geografica di una simile decisione.
Anomalie
I fusi orari sono stati tracciati sulla base di criteri geopolitici oltre che geografici; di conseguenza non seguono precisamente le linee dei meridiani, sia perché una porzione di uno stato può sbordarne fuori, sia perché addirittura stati interi che geograficamente ne sarebbero fuori possono decidere di rientrarvi. Il fuso CET (UTC+1), pur essendo stato creato esclusivamente sulla base di valutazioni geografiche, non corrisponde esattamente all'area compresa fra 7° 30' E e 22° 30' E; come conseguenza, vi sono località che adottano il fuso UTC+2 o altri fusi orari (non in Europa, si veda l'immagine qui a lato) pur rientrando nell'area UTC+1.
È presente anche il caso contrario ovvero di località che dovrebbero appartenere al fuso UTC (in Europa nella maggior parte dei casi), UTC-1 (la Spagna occidentale) o all'UTC+2 (le regioni orientali di Norvegia, Polonia e Serbia) ma che adottano l'UTC+1.
Una lista di queste anomalie, nella regione europea (si faccia riferimento alla figura qui a lato):
Località a ovest del meridiano 7° 30' O (in teoria UTC-1) che utilizzano UTC+1
La parte nord-orientale della Norvegia, che si trova a nord della Finlandia, che coincide all'incirca con la contea di Finnmark; ad esempio Vadsø, capitale della Finnmark, ha una longitudine di 23 49′ E. Addirittura, la città più a est della Norvegia, Vardø, si trova a 30 51′ E, che significa essere più a est perfino del meridiano centrale dell'EET (UTC+2), ovvero più a est di Istanbul e Alessandria d'Egitto. Esiste addirittura un punto "tri-fuso" (dove si incontrano UTC+1, UTC+2, e UTC+3) nel punto di confine tra Norvegia, Finlandia e Russia (si guardi la città di Nautsi in questa mappa), unico punto con questa caratteristica in Europa. È interessante eseguire questo esperimento mentale guardando la mappa: si supponga di essere nel punto più occidentale dell'area rossa (l'area di Jäniskoski-Niskakoski); questo appartiene alla giurisdizione russa, quindi il fuso orario li è UTC+3. Si prenda quindi una direzione nord-orientale (NE); ben presto ci si troverà in territorio finlandese, quindi nel fuso UTC+2. Continuando in tale direzione si raggiungerà infine il confine tra Finlandia e Norvegia entrando in quest'ultima, passando quindi nel fuso orario UTC+1. In questo modo, spostandosi in modo da trovarsi più a est del punto di partenza, si passerà da UTC+3 a UTC+2 a UTC+1, cosa che normalmente avviene viaggiando verso ovest.
Località a ovest di 22° 30' E (in teoria UTC+1) che adottano UTC+2