Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Foot-Ball Club Juventus nelle competizioni ufficiali della stagione 1909-1910.
Stagione
Il tredicesimo campionato italiano di calcio, disputatosi nella stagione 1909-1910, fu il primo nella storia del calcio italiano in cui venne introdotto, ispirandosi al modello della first division britannica, il girone unico con partite di andata e di ritorno. Come risultato di tale rivoluzione il torneo iniziò nell'autunno del 1909 e si giocarono un maggior numero di gare. La suddivisione in campionato federale (aperto a tutti) e italiano (riservato ai soli giocatori italiani), che caratterizzò le due stagioni precedenti, non fu, comunque, formalmente abolita.[1] Secondo l'articolo 2 del Regolamento dei Campionati della FIGC promulgato a Milano l'8 agosto 1909:
«I Campionati Nazionali di calcio sono di I e II Categoria. Quello di I Categoria è suddiviso in Campionato Federale e Campionato Italiano. Al primo possono prendere parte anche giuocatori di nazionalità estera, residenti in Italia, il secondo è riservato esclusivamente ai giuocatori di nazionalità italiana.»
Secondo un articolo del quotidiano La Stampa di Torino datato 24 dicembre 1909, «verrà proclamato campione italiano il Club meglio classificato fra le squadre pure italiane, e campione federale il Club meglio classificato tra le squadre spurie internazionali»; La Stampa aggiunse poi, nello stesso articolo, che con ogni probabilità il titolo federale sarebbe spettato all'Inter e quello italiano alla Pro Vercelli, e che la Juventus si sarebbe classificata molto probabilmente terza, ma che era ancora lunga la contesa per il primo posto assoluto in classifica. Quell'anno la Juventus si classificò al terzo posto con 18 punti, sette in meno rispetto a Inter (campione d'Italia "federale" e assoluto dopo un controverso spareggio con i vercellesi) e Pro Vercelli (campione italiano, poi disconosciuto, in quanto miglior squadra composta unicamente da italiani). Dopo questo torneo la suddivisione tra campionato federale e italiano terminò.
NB: Statistiche incomplete (mancano i tabellini completi di Ausonia-Juventus e Juventus-Ausonia, USM-Juventus, Juventus-Pro Vercelli, Juventus-Doria, Pro Vercelli-Juventus, Doria-Juventus e le due partite con il Genoa perse a tavolino): in totale le partite con i tabellini incompleti sono 9 su 16.
^Come fece notare la Lettura Sportiva di Milano (settimanale sportivo conservato dalla Biblioteca nazionale braidense di Milano), «la famosa divisione netta, recisa, distinta delle prove di campionato in due categorie, federale e italiano, formalmente viene eliminata: non ne sussiste che la veste superficiale, la forma apparente per accontentare la maggioranza...»
^Gara inizialmente disputata il 6 febbraio 1910 (inizio ore 15:20 CET) e terminata 3-0 (reti di Hug al 12', Herrmann al 53' e Marassi al 69'), successivamente annullata per errore tecnico dell'arbitro Radice di Milano, il quale allontanò dal campo Frey della Juventus «[...] per troppo vivaci parole rivolte al suo operato»; cfr. Bacci, Genoa Club batte Juventus Torino con 3-0, in La Stampa Sportiva, 13 febbraio 1910, p. 17. URL consultato il 29 maggio 2021. In seguito la società bianconera espose reclamo alla Federazione, che nella seduta del 19 febbraio 1910 «[...] ha annullato il match avvenuto a Genova, dichiarando di ritenersi convinta che l'arbitro aveva esorbitato con l'espulsione del giocatore torinese. Il signor Radice ha inviato immediatamente le sue dimissioni»; cfr. L'incontro "Genoa-Juventus" annullato, in Corriere della Sera, 21 febbraio 1910, p. 4.
^Risultato assegnato a tavolino per rinuncia della Juventus a disputare l'incontro: ciò si deduce anche dalla classifica finale del torneo; cfr. Dopo la fine del Campionato 1910, in Corriere della Sera, 9 giugno 1910, p. 6.
^Risultato assegnato a tavolino in seguito alla sospensione della gara al 68' per il ritiro della Juventus dal campo di gioco in segno di protesta per la concessione di un calcio di rigore al Genoa; cfr. La "Juventus" dà match vinto al "Genoa Club", in La Stampa, 7 marzo 1910, p. 2. URL consultato l'8 marzo 2021.