La Stampa Sportiva
La Stampa Sportiva è stata una rivista settimanale italiana di sport e attualità, edita dal 1902 al 1926. Nella sua storia ebbe anche i nomi di «L'Illustrazione della Guerra e La Stampa Sportiva» e «La Stampa Sportiva e L'Illustrazione d'Italia». StoriaNacque nel 1902 a Torino, quale supplemento settimanale illustrato al quotidiano politico La Stampa, dalla fusione di due precedenti pubblicazioni: Italia Sportiva (rivista milanese precedentemente titolata Bicicletta) e L'Automobile di Torino. La direzione della nuova rivista venne congiuntamente affidata ai due direttori delle riviste confluite, il giornalista Nino Caimi e l'avvocato Cesare Goria Gatti, già cofondatore dell'ACI e della FIAT.[1] Il nuovo supplemento sportivo, composto da sedici pagine, si dedicava agli sport tradizionali quali l'atletica leggera, l'ippica o la scherma, ma concedeva anche ampio spazio alle discipline che utilizzavano mezzi meccanici, come ciclismo, motociclismo e automobilismo. Infine trattava del foot-ball, sport già praticato a Torino, ma ancora sconosciuto in larga parte d'Italia. La rivista prosperò sotto la lunghissima (1905-1924) direzione di Gustavo Verona (in realtà mai ufficialmente direttore, ma redattore capo)[2]; l'influenza della pubblicazione torinese arrivò a toccare perfino decisioni governative in ambito politico-militare[3]. Alcuni attribuiscono proprio all'"onda lunga" del suo successo la nascita di un altro periodico di grande fortuna come il Guerin Sportivo[4]. Vi collaboravano, fra gli altri, scrittori quali Edmondo De Amicis e Jacopo Gelli[5] e l'esploratore Pietro Savorgnan di Brazzà. Vi mossero i primi passi nel giornalismo sportivo Giulio Corradino Corradini e Renato Casalbore[6]. Alla sua morte, nel 1924, Verona venne sostituito da Ugo Manunta, appena ventenne, che fu posto alla guida del giornale per ragioni palesemente politiche (era notoriamente vicino al governo fascista)[7]. La Stampa Sportiva chiuse definitivamente l'anno dopo[5]. Note
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