Jacopo VI Appiano
Jacopo VI Appiano (Piombino, 1529 – Piombino, 15 maggio 1585) fu decimo Signore di Piombino, Scarlino, Populonia, Suvereto, Buriano (Castiglione della Pescaia), Badia al Fango e delle isole d'Elba, Montecristo e Pianosa; anche conte palatino. BiografiaFiglio di Jacopo V Appiano, succedette al padre nel 1545 sotto la tutela della madre Elena Salviati.[2] Nel 1548 fuggì a Genova abbandonando Piombino, che fu ceduta dall'imperatore Carlo V a Cosimo I de' Medici,[2] in virtù dell'investitura di mezzo secolo prima: l'imperatore era rimasto sfavorevolmente impressionato dalle scorrerie turche sull'Isola d'Elba, mal difesa dagli Appiano, e sollecitato dal Duca di Firenze, desideroso di ampliare i propri domini, gliel'affidò proprio mentre stava allestendo una potente flotta. Il dominio mediceo durò fino al 1557, quando Cosimo I rinunciò a Piombino in cambio di Portoferraio (allora chiamata Cosmopoli) e la signoria tornò nelle mani di Jacopo VI.[2] Osteggiato però dalla popolazione per il suo dispotismo, smise di curarsi della città e divenne ammiraglio della flotta medicea, lasciando che il figlio naturale Alessandro[2] governasse lo Stato dal 1562 e, dopo essere stato legittimato dall'imperatore, prendesse il potere.[2] Ascendenza
Matrimonio e discendenzaNel 1547 Jacopo VI sposò a Genova Virginia Fieschi[2] dei conti di Lavagna, dalla quale ebbe sei figli, di cui solo un figlio maschio, morto bambino. Ebbe inoltre altri tre figli da relazioni extraconiugali, tra cui Alessandro, suo successore nella signoria. Da Virginia Fieschi
Illegittimi
NoteBibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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