Ipertimesia

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L'ipertimesia o sindrome ipertimesica[1][2] è una condizione in cui l'individuo possiede una memoria autobiografica superiore, tale da permettere il ricordo di gran parte degli eventi vissuti nella propria esistenza. È anche nota con l'acronimo in lingua inglese HSAM, da Highly Superior Autobiographical Memory[3].

I ricercatori inglesi che hanno descritto per primi la sindrome, nel 2006, hanno coniato la denominazione ispirandosi ai termini in lingua greca iper (eccessivo) e thymesis (ricordare)[2]. Le caratteristiche dell'individuo ipertimesico sono il grande impiego di tempo nel ricordare eventi del proprio passato e la grande capacità di ricordare eventi specifici del proprio passato[2].

Caratteristiche

L'individuo ipertimesico riesce a ricordare dettagliatamente quasi ogni giorno della propria esistenza, così come gli eventi pubblici che abbiano per lui un significato personale. I ricordi vengono descritti come associazioni incontrollabili e vivide rappresentazioni, "viste nella testa", del giorno in questione[4] ed emergono inconsapevolmente e senza esitazione.

È importante distinguere l'ipertimesia dalle altre forme di memoria eccezionale, caratterizzate generalmente da strategie mnestiche finalizzate al ricordo di lunghe serie di informazioni soggettive. I ricordi richiamati dall'ipertimesico tendono a essere personali, autobiografici, e relativi sia a eventi significativi della propria vita, sia a eventi del tutto banali; in questo caso il processo non deriva da strategie di memorizzazione, bensì avviene involontariamente, così come automatico è il richiamo dei ricordi stessi[5]. Nonostante sia in grado di ricordare il giorno della settimana in cui è avvenuto un determinato evento, l'ipertimesico possiede un calcolo calendariale simile agli individui affetti da autismo o sindrome del savant. Nonostante non vi siano correlazioni, alcune similitudini possono essere osservate tra queste patologie e l'ipertimesia; ad esempio l'inusuale e ossessivo interesse per i dati mnestici[5].

Lo psicologo russo Aleksandr Romanovič Lurija documentò nel 1965 il caso di Solomon Šereševskij[6], piuttosto differente dal primo caso documentato di ipertimesia. Egli riusciva a immagazzinare illimitate quantità di informazioni in modo del tutto volontario, cosa che l'ipertimesico non riusciva a fare, potendo solo ricordare le informazioni autobiografiche ed eventi a cui aveva personalmente assistito o di cui aveva letto. L'ipertimesico appare anzi scarso nella memorizzazione volontaria dei dati. Šereševskij è stato classificato un interessante caso di sinestesia[7] e si ritiene sia possibile che la memoria autobiografica superiore possa esservi strettamente collegata[8].

Epidemiologia

Esistono circa 60 casi documentati di ipertimesia[9][10][11][12], tuttavia il più famoso rimane quello che viene considerato il primo caso, AJ (poi identificata come Jill Price), riportato originariamente da ricercatori dell'University of California, Irvine[13]. Ella pare ricordare ogni giorno della sua vita a partire dal 5 febbraio 1980, quando aveva quattordici anni[14].

Successivamente numerose persone hanno dichiarato di possedere capacità ipertimesiche, tuttavia solo in alcune queste sono state accertate[15][16][17][18][19].

Diagnosi

Per lo studio del primo caso considerato di ipertimesia sono stati utilizzati test di memoria, valutazione della lateralizzazione, studio della capacità di linguaggio e di calcolo e delle funzioni motorie e sensitive, oltre al test del quoziente d'intelligenza. Numerosi test domanda-risposta sono stati effettuati per valutare le sue capacità mnestiche, pertinenti a dati ed eventi specifici della storia[2].

Complicanze

Le abilità ipertimesiche sembrano avere un effetto dannoso sulle capacità cognitive. Gli ipertimesici sono inclini a perdersi nei ricordi, manifestando difficoltà a partecipare alla vita presente e a programmare quella futura. I ricordi vengono descritti come estenuanti e incontrollabili[2]. La difficoltà di memorizzazione volontaria non permette buoni risultati nei test di memoria; la memoria eccezionale non aiuta quindi durante gli studi, rendendo gli ipertimesici studenti nella media. Sono stati identificati anche deficit delle funzioni esecutive e anomalie della lateralizzazione, caratteristici dei disordini frontostriatali[2].

Eziologia

È stato proposto che le capacità ipertimesiche siano dovute all'incapacità degli individui di dimenticare le informazioni normalmente considerate superflue[2][5]. Individui ipertimesici sono generalmente caratterizzati da una personalità ossessivo-compulsiva, che può facilitare il consolidamento della memoria e spiegare l'involontario richiamo di ricordi organizzati[20].

Uno studio basato sull'uso della risonanza magnetica funzionale è stato condotto sul primo caso di ipertimesia per studiare le sue capacità mnemoniche superiori[14][21]. Il lobo temporale e il nucleo caudato sono risultati ingranditi. L'ippocampo, situato nel lobo temporale, è coinvolto nella memoria episodica, mentre la corteccia temporale è coinvolta nell'immagazzinamento dei ricordi[22]. Il nucleo caudato è invece associato con la memoria procedurale è intrinsecamente collegato al disturbo ossessivo-compulsivo[23].

È stato ipotizzato che un deficit del circuito frontostriatale possa essere causa delle alterazioni delle funzioni esecutive osservate negli ipertimesici. Tale circuito è coinvolto in disordini dello sviluppo neurologico come la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, l'autismo e lo stesso disturbo ossessivo-compulsivo[2].

Critiche

La questione sul fatto che l'ipertimesia possa essere considerata una distinta forma di memoria è ancora dibattuta. Alcuni sostengono che tale capacità non sia innata, ma possa essere sviluppata naturalmente dalle persone e non servano ulteriori spiegazioni[24], altri sostengono che la capacità sia dovuta all'abitudine di tali persone di provare a domandarsi, perdendo la capacità di discernere tra la memoria utile e quella inutile e dimenticare quest'ultima[24].

Nel 1961, Wilder Penfield riportò che la stimolazione dei lobi temporali produceva una richiamo di ricordi vividi; concluse che il cervello registra le esperienze in maniera continua, solo che queste registrazioni non ci sono consciamente accessibili[25].

Riferimenti culturali

Sebbene la sindrome sia stata descritta solo nel 2006, anche in precedenza erano state descritte storie di persone dotate di capacità simili. Un esempio è il protagonista del racconto Funes, el memorioso (in italiano "Funes, o della memoria") di Jorge Luis Borges,[26] contenuto nella raccolta Finzioni del 1944, uomo dalla memoria eccezionale, la cui mente costantemente viene distrutta dai ricordi[27]. Negli anni successivi alla prima descrizione della sindrome, questa è stata citata numerose volte in diverse serie televisive. La protagonista della serie Unforgettable del 2011, ad esempio, possiede una straordinaria memoria che l'aiuta nel risolvere casi di polizia. La sua abilità, secondo gli autori, è dovuta a ipertimesia[28]. La condizione viene citata anche nell'episodio Il dolore di ricordare della settima stagione di Dr. House - Medical Division[29]. La serie televisiva sudcoreana Find Me in Your Memory ha come protagonista un uomo affetto da ipertimesia[30].

Note

  1. ^ Rebecca Harkin, What Is Hyperthymesia?, su Wise Geek, Conjecture Corporation. URL consultato l'8 dicembre 2011.
  2. ^ a b c d e f g h Parker ES, Cahill L, McGaugh JL, A case of unusual autobiographical remembering., in Neurocase, vol. 12, n. 1, febbraio 2006, pp. 35–49, DOI:10.1080/13554790500473680, PMID 16517514.
  3. ^ AK. LePort, AT. Mattfeld; H. Dickinson-Anson; JH. Fallon; CE. Stark; F. Kruggel; L. Cahill; JL. McGaugh, Behavioral and neuroanatomical investigation of Highly Superior Autobiographical Memory (HSAM)., in Neurobiol Learn Mem, vol. 98, n. 1, Jul 2012, pp. 78-92, DOI:10.1016/j.nlm.2012.05.002, PMID 22652113.
  4. ^ Shari Finkelstein, Understanding the gift of endless memory, su 60 Minutes, CBS Interactive. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  5. ^ a b c Darold Treffert, Hyperthymestic Syndrome: Extraordinary Memory for Daily Life Events. Do we all possess a continuous tape of our lives?, su wisconsinmedicalsociety.org, Wisconsin Medical Society. URL consultato il 21 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
  6. ^ Jerome S Bruner, The mind of a mnemonist: a little book about a vast memory., Cambridge, Harvard University Press, 1987, ISBN 0-674-57622-5.
  7. ^ Caroline Yaro, Ward, J, Searching for Shereshevskii: What is superior about the memory of synaesthetes?, in The Quarterly Journal of Experimental Psychology, vol. 60, n. 5, 17, pp. 681–695. URL consultato il 6 dicembre 2011.
  8. ^ Julia Simner, Mayo, N & Spiller, M-J, A foundation for savantism? Visuo-spatial synaesthetes present with cognitive benefits, in Cortex, vol. 45, 21, pp. 1246–1260.
  9. ^ Only 60 People in the World Have This Insanely Powerful Memory, Reader's Digest, 13 gennaio 2020. URL consultato il 14 febbraio 2021.
  10. ^ Woman With Perfect Memory Baffles Scientists, ABC News, 20 marzo 2006. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  11. ^ Woman's Long-Term Memory Astonishes Scientists, su npr.org, National Public Radio, 20 aprile 2006. URL consultato il 21 dicembre 2012. (Part 2 includes "AJ" in her own words.)
  12. ^ The man who remembers every moment of his life, MiD DAY, 25 marzo 2009. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  13. ^ Berg, Tom. "Remembering every day of your life" (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2009).. The Orange County Register. April 25, 2008. Page 2
  14. ^ a b Samiha Shafy, An Infinite Loop in the Brain, su The Science of Memory, Spiegel Online. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  15. ^ Local "Memory Man" appears on Good Morning America, WXOW, 15 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2008).
  16. ^ Associated Press, Amazing memory man never forgets, CNN. URL consultato il 23 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2008).
  17. ^ David S. Martin, Man's rare ability may unlock secret of memory, CNN, 16 maggio 2008. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  18. ^ Elias, Marilyn. "Another person with super-memory skills comes forward".. USA Today. 13 maggio 2008
  19. ^ Victoria Thompson, He Never Forgets: Meet the Super-Memory Man, in ABC News, 16 marzo 2009. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  20. ^ Amy Ellis Nut, Picturing the Past: How Science is Mapping Memory (Part 2), su blog.nj.com, New Jersey On-Line. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  21. ^ Elias, Marilyn. "MRIs reveal possible source of woman's super-memory".. USA Today. January 28, 2009
  22. ^ Eva Svoboda, McKinnon, MC & Levine, B, The functional neuroanatomy of autobiographical memory: A meta-analysis, in Neuropsychologia, vol. 44, n. 12, 27, pp. 2189–2208.
  23. ^ Z. Peng, SS. Lui; EF. Cheung; Z. Jin; G. Miao; J. Jing; RC. Chan, Brain structural abnormalities in obsessive-compulsive disorder: Converging evidence from white matter and grey matter., in Asian J Psychiatr, vol. 5, n. 4, dicembre 2012, pp. 290-6, DOI:10.1016/j.ajp.2012.07.004, PMID 23174435.
  24. ^ a b Jessica Marshall, Forgetfulness is Key to a Healthy Mind, su newscientist.com, New Scientist. URL consultato il 6 dicembre 2011.
  25. ^ Wilder Penfield, Memory Mechanisms, in AMA Archives of Neurology and Psychiatry, vol. 67, 1952, pp. 178–198.
  26. ^ Rodrigo Quian Quiroga, Borges e la memoria: viaggio nel cervello umano da Funes al neurone Jennifer Aniston, collana Il cervello e le idee, traduzione di Rossella Sardi, prefazione di María Kodama, Trento, Erickson, 2018, ISBN 9788859015390.
  27. ^ Paolo Rossi, Memoria e identità, su emsf.rai.it, 29 novembre 1994. URL consultato il 21 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  28. ^ Poppy Montgomery's 'Unforgettable' New Role, su vivmag.com, 20 settembre 2011. URL consultato il 21 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2013).
  29. ^ Under the microscope: House, M.D., su scienceandentertainmentexchange.org, 9 giugno 2011. URL consultato il 21 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2012).
  30. ^ Kim Dong-wook and Moon Ga-young Confirmed for "Find Me in Your Memory", su hancinema.net, 10 dicembre 2019. URL consultato il 18 febbraio 2021.

Bibliografia

  • (EN) A. R. Luria, The mind of a mnemonist: a little book about a vaste memory, traduzione di Lynn Solotaroff, Cambridge, Harvard University Press, luglio 1986, ISBN 9780674576223.
  • (EN) John H. Mace, The organization and structure of autobiographical memory, Oxford, Oxford University Press, 2019, ISBN 9780198784845.
  • (EN) Lynn A. Watson e Dorthe Berntsen, Clinical perspectives on autobiographical memory, Cambridge, Cambridge University Press, 2015, ISBN 9781107039872.
  • Rodrigo Quian Quiroga, Borges e la memoria: viaggio nel cervello umano da Funes al neurone Jennifer Aniston, traduzione di Rossella Sardi, Trento, Erickson, 2018, ISBN 9788859015390.

Voci correlate

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