Infundibulicybe geotropa (Bull.) Harmaja, 2003[1] è un fungo della famiglia Tricholomataceae, che merita grande attenzione per le qualità gastronomiche.
Il micologo Giacomo Bresadola, infatti, ci ha lasciato un suo parere che così recita:
" ... è uno dei funghi più squisiti e, per il forte aroma che possiede, si può cuocere anche alla maniera dei tartufi, servendosene come di questi per condimento...".
Etimologia
Nome generico dal latinoinfundibulum ("imbuto") e dal greco antico: κύβη?, kýbē ("testa"), per la forma del cappello.
Nome specifico dal greco antico: γεω-?, geō- ("terra") e τροπή, tropḗ ("rivolgimento"), per il portamento verticale del gambo.
Descrizione della specie
Cappello
Da giovane convesso-campanulato o campanulato-umbonato, poi piano ed infine leggermente depresso al centro; carnoso, liscio con margine sottile e involuto; di colore giallo-biancastro oppure ocraceo o nocciola; 4-12 cm di diametro; con cuticola vischiosa a tempo umido.
Lamelle
Spesse, fitte, decorrenti, biancastre-crema o concolori al cappello, intercalate da lamellule che tendono a biforcarsi verso il margine del cappello.
Gambo
6-15 x 1-2 cm, cilindrico, diritto, massiccio, ingrossato verso il basso e cotonoso per il micelio bianco alla base, concolore al cappello.
Carne
Bianca, compatta.
Odore: intenso e aromatico, molto caratteristico, con note di mandorla amara.
Ellittiche o subglobose, lisce, bianche in massa, con apicolo evidente e guttule interne, 6-7 x 5-6,5 µm.
Habitat
Cresce nei prati e pascoli, tra cespugli spinosi, in gruppi di numerosi esemplari, generalmente in circolo; fruttifica dalla fine dell'estate all'autunno inoltrato.
Commestibilità
Eccellente, anche a detta di molti micologi.
Ottimo anche sott' olio.
Brumino rosa / Brumino nocciola (Castiglion Fiorentino)
Cardolinu de Padenti o cardolinu de arrideli (Sardegna)
Teneretico (Sant'Oreste, Lazio)
Calice assolato (Monteflavio, Lazio)
Mireta (Calabria)
Natalino (Sacrofano, Lazio)
Nurdinatu (Bisignano)
Cemballo (isola d’Elba)
Verdenaco (Veroli, Ciociaria)
Specie simili
Può confondersi con gli esemplari giovani dell'Entoloma sinuatum (molto velenoso, anche mortale), che fruttifica nello stesso periodo (prestare attenzione alle lamelle, non decorrenti nell'E. sinuatum, bensì adnate).
Occasionalmente con forme giganti della Clitocybe gibba, il cosiddetto "imbutino" (ottimo commestibile, eccellente sott'olio).