La serie racconta le avventure di molti personaggi ed è ambientata in un grande mondo immaginario costituito principalmente dal continente Occidentale (Westeros) e da quello Orientale (Essos). Il centro più grande e civilizzato del continente Occidentale è la città capitale Approdo del Re, dove si trova il Trono di Spade dei Sette Regni. La lotta per la conquista del trono porta le più potenti e nobili famiglie del continente a scontrarsi o allearsi tra loro in un contorto gioco di potere, che coinvolge anche l'ultima discendente della dinastia regnante deposta. Gli intrighi politici, economici e religiosi dei nobili lasciano la popolazione nella povertà e nel degrado, mentre il mondo viene minacciato dall'arrivo di un inverno diverso dai precedenti, che risveglia creature leggendarie dimenticate e fa emergere forze oscure e magiche.
Il Trono di Spade ha attirato un numero record di telespettatori su HBO[1] e ha generato un fandom internazionale eccezionalmente ampio e attivo. La serie ha ottenuto vasti consensi da parte della critica, in particolare per la recitazione, i personaggi complessi, la trama, la portata e la qualità della produzione. Tuttavia, la serie ha attirato anche alcune critiche negative per l'uso frequente di nudo e di violenza fisica e sessuale, nonché per alcune scelte narrative dell'ultima stagione. Il Trono di Spade detiene nove record del mondo (tra i quali figurano programma televisivo più piratato e simulcast di un programma televisivo drammatico più ampio)[2][3] e ha vinto 59 Premi Emmy su 160 nomination totali,[4] diventando la serie televisiva di prima serata più riconosciuta dall'Academy of Television Arts & Sciences.
Trama
(EN)
«When you play the game of thrones, you win or you die.»
Eddard Stark, lord di Grande Inverno, viene incaricato dal suo re e amico, Robert Baratheon, di recarsi ad Approdo del Re per ricoprire la carica di Primo Cavaliere del Re. La guerra fra i Sette Regni è però alle porte a causa degli intrighi e delle mire al Trono di Spade dei membri della nobile Casa Lannister. Jon Snow, figlio illegittimo di Eddard Stark, si arruola invece nei Guardiani della notte e si reca alla Barriera, enorme muro di ghiaccio che separa il mondo degli uomini dalle ostili Terre dell'Eterno Inverno, da cui sta arrivando una minaccia terribile. Nel frattempo, Daenerys Targaryen e il suo crudele fratello maggiore, Viserys, ultimi superstiti della nobile Casa Targaryen regnante prima della rivolta dei Baratheon, cercano di ricostruire il loro antico potere nelle selvagge terre al di là del mare.
La guerra tra le famiglie dei Sette Regni è ormai giunta. Mentre Tyrion Lannister esercita le funzioni di Primo Cavaliere e regge a stento il Trono di Spade, su cui è seduto il folle giovane re Joffrey, succeduto al padre dopo che quest'ultimo ha perso la vita durante una battuta di caccia, altri uomini pretendono di essere regnanti: Robb Stark, che ha radunato i vessilli del Nord; Stannis Baratheon, la cui rigida lucidità è in parte annebbiata da un nuovo culto monoteista; Renly Baratheon, con il supporto delle armate dell'Altopiano; Balon Greyjoy, con le sue navi lunghe. Daenerys Targaryen, la giovane principessa esiliata, sopravvissuta alle fiamme e madre dei draghi, cerca intanto un esercito al di là del mare. Nel frattempo, oltre la Barriera, Jon Snow e i Guardiani della notte si preparano all'impatto con forze oscure e dimenticate.
Mentre Jon Snow è tra i Bruti e Daenerys Targaryen cerca di ottenere un esercito nelle terre di Astapor, la situazione ad Approdo del Re cambia: i Tyrell acquistano più potere e cercano di entrare nelle grazie dei potenti Lannister. In viaggio verso nord, Bran Stark vive sogni sempre più realistici e incontra un nuovo amico che lo accompagnerà nel suo viaggio verso la Barriera. Jaime Lannister e Brienne di Tarth continuano la loro marcia verso sud con non poche difficoltà, mentre Tyrion e Cersei Lannister non sono più padroni di loro stessi dall'arrivo del loro padre nella capitale. Arya Stark incontra il sacerdote Thoros di Myr e si unisce alla Fratellanza Senza Vessilli. Rifugiato alla Roccia del Drago, Stannis Baratheon attende un segnale dal Signore della Luce, mentre la Sacerdotessa Rossa è in viaggio alla ricerca del figlio bastardo nelle cui vene scorre il sangue di un Re. Theon Greyjoy è stato rapito da Ramsay Snow, il bastardo di Roose Bolton, un individuo di raro sadismo che lo tormenterà alternando torture, mutilazioni e false speranze. Robb Stark sente il peso della guerra e cerca di dare uno scopo ai suoi uomini, ma intrighi e tradimenti lo aspettano presso coloro che credeva suoi alleati.
La guerra dei cinque Re sembra giungere a un epilogo e i Lannister figurano come vincitori indiscussi. Ad Approdo del Re, il giovane re Joffrey è pronto per sposare Margaery Tyrell, ma viene presto avvelenato; Tyrion si ritrova invischiato in un complotto che rischia di condurlo alla condanna a morte per regicidio, mentre nuove personalità importanti arrivano in città. Sansa Stark lascia finalmente Approdo del Re grazie a Baelish, che la condurrà nella valle di Arryn. Alla Roccia del Drago, Stannis Baratheon cerca di riorganizzare le sue truppe e cerca sostegno nelle Città Libere al di là del mare. Alla Barriera, Jon Snow e i Guardiani della notte si preparano ad affrontare l'esercito di Mance Rayder, sempre più vicino ai confini dei Sette Regni. Bran Stark continua il suo viaggio nelle Terre dell'Eterno Inverno, mentre sua sorella Arya prosegue la sua avventura da ostaggio del Mastino. Brienne di Tarth e Podrick Payne si imbarcano in una missione per conto di Jaime: trovare Sansa. Nel Nord, Theon Greyjoy è sempre più succube del sadico Ramsay Snow, impegnato in una missione per provare il suo valore al padre e venire riconosciuto come un Bolton. A Meereen, Daenerys Targaryen si insedia come regina e governa la Baia degli Schiavisti.
Dopo la morte di Tywin, capofamiglia Lannister, per mano di Tyrion che sfugge alla condanna e salpa per Essos, ad Approdo del Re la Regina Madre Cersei Lannister tenta di mantenere solido il potere della Corona, ora guidata dal giovane Tommen Baratheon, che vede minacciato dall'ingerenza dei Tyrell. Cersei conferisce dunque potere alla figura enigmatica e austera dell'Alto Passero e dal suo ordine di fedeli ai Sette Dei, ma il piano le si ritorcerà contro. Jaime Lannister parte per una pericolosa missione a Dorne, mentre suo fratello Tyrion vaga per il Continente Orientale in cerca di uno scopo, fino a quando non incontrerà Daenerys. Petyr Baelish fa sposare Sansa Stark a Ramsay Bolton per permetterle di tornare a Grande Inverno. Conscio dell'imminente arrivo della Lunga Notte, Jon Snow tenta di fondare un'alleanza con i Bruti, ma le sue decisioni sono poco amate tra i Guardiani della notte. Nel frattempo, Re Stannis Baratheon si prepara alla conquista dei Sette Regni, anche se la sua marcia verso Grande Inverno si rivela piena di ostacoli. Ad aspettarlo nel cuore del Nord vi sono Roose e Ramsay Bolton, decisi a difendere il potere ottenuto con sangue e tradimento. A Meereen, Daenerys Targaryen affronta le conseguenze della sua politica senza il consiglio di ser Jorah Mormont, il quale cerca in tutti i modi di riguadagnare la fiducia della Madre dei Draghi. Arrivata a Braavos, Arya Stark aspira ad acquisire i poteri degli Uomini Senza Volto e diventare un'assassina.
Ad Approdo del Re, la Regina Madre Cersei Lannister e suo fratello Jaime tentano di riunire la famiglia reale, ancora minacciata dal Credo Militante dell'Alto Passero. A Grande Inverno, Ramsay Bolton cerca di convincere le grandi famiglie del Nord ad allearsi con lui, mentre a Braavos Arya Stark prosegue il suo percorso per diventare "nessuno". A Dorne, Ellaria Sand è pronta a prendere le redini del principato con l'aiuto delle Serpi delle Sabbie. Petyr Baelish, ottenuto il completo controllo sul giovane Robin Arryn e l'esercito della Valle, deve riconquistare la fiducia di Sansa Stark. Nelle Terre dei Fiumi, mentre la Fratellanza Senza Vessilli si imbatte in un personaggio dimenticato, continua la guerra fra la Casa Frey e la Casa Tully. Al Castello Nero, Ser Davos Seaworth e Lady Melisandre affrontano le insidie sorte dopo la morte di Jon Snow, mentre oltre la Barriera Bran Stark prosegue il suo allenamento con il Corvo con tre occhi. Theon Greyjoy lascia Sansa nelle mani di Brienne di Tarth per tornare dalla sua famiglia. Ignari del suo stato, i Greyjoy di Pyke continuano ad aspirare alla grandezza. Mentre Daenerys Targaryen è prigioniera di Khal Moro e attende che la fortuna torni dalla sua parte, Tyrion Lannister collabora con Varys per tentare di controllare la città di Meereen.
Ad Approdo del Re, dopo essersi liberata da tutti i suoi nemici nella capitale e aver perso anche l'ultimo dei suoi figli, la nuova Regina dei Sette Regni Cersei Lannister – affiancata da suo fratello gemello Jaime, Qyburn e Ser Gregor Clegane – valuta un'alleanza con il nuovo Re delle Isole di Ferro Euron Greyjoy e Casa Tarly. A Grande Inverno, il Re del Nord Jon Snow – consigliato da Sansa Stark e Davos Seaworth – si prepara allo scontro con il Re della Notte e la sua armata di Estranei e non-morti, mentre gli giunge notizia dell'arrivo a Roccia del Drago di Daenerys Targaryen, supportata dagli Immacolati, i Dothraki, Tyrion Lannister, Ellaria Sand, Yara e Theon Greyjoy, Olenna Tyrell, Varys e Melisandre di Asshai. Nel frattempo, Arya Stark – dopo aver sterminato la famiglia Frey – cerca di tornare dalla sua famiglia, mentre Sandor Clegane si dirige al Nord con la Fratellanza Senza Vessilli. Bran Stark – ora diventato il Corvo con tre occhi – giunge finalmente al Castello Nero e viene accolto da Edd Tollett e i Guardiani della notte. A Vecchia Città, Samwell Tarly aiuta Jon Snow inviandogli informazioni preziose sugli Estranei trovate alla Cittadella, dove risiede anche Jorah Mormont, in cerca di una cura per il morbo grigio.
A Grande Inverno, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark e i loro alleati si preparano allo scontro con i non-morti. Anche Jaime Lannister e Melisandre di Asshai si uniscono all'esercito dei vivi. Ad Approdo del Re, Cersei Lannister arricchisce il suo esercito con le forze della Compagnia Dorata di Braavos, trasportata dalla flotta di Euron Greyjoy. Terminata la battaglia contro l'esercito del Re della Notte, sconfitto da Arya Stark, Daenerys attacca Approdo del Re e conquista il Trono di Spade con fuoco e sangue, provocando la morte di Jaime e Cersei e della popolazione civile, nonostante la resa. In seguito, Jon Snow uccide la Madre dei Draghi e Drogon distrugge il Trono di Spade. Sansa diventa regina del Nord e il governo dei restanti sei regni viene ceduto a Brandon Stark, eletto re dai lord di Westeros. Arya salpa verso ovest, territorio ancora inesplorato. Jon, prigioniero degli Immacolati, viene spedito al Castello Nero, dove si ricongiunge con Tormund, Spettro e il Popolo Libero per ritornare oltre la Barriera.
Episodi
La serie è stata trasmessa negli Stati Uniti dal 17 aprile 2011 al 19 maggio 2019 sul canale HBO.
In Italia, la serie è andata in onda in prima visione dall'11 novembre 2011 al 27 maggio 2019 sui canali Sky Cinema 1 (stagioni 1-3) e Sky Atlantic (stagioni 4-8). In chiaro, la serie è stata trasmessa dal 2 maggio 2013 al 30 novembre 2020 su Rai 4.
La serie, così come i romanzi, è interpretata da un cast corale: non v'è dunque un unico protagonista, ma diversi personaggi che interagiscono tra loro allo stesso livello.
I personaggi principali sono per la maggior parte membri di alcune casate nobiliari dei Sette Regni (Seven Kingdoms). La nobile Casa Stark comprende gli uomini del Nord, che proteggono i Sette Regni dalle minacce celate oltre la Barriera, ovvero i Bruti (Wildlings), un pericoloso popolo nordico senza legge, e gli Estranei (Others), leggendari guerrieri non-umani. Della nobile Casa Baratheon fa parte il re sul Trono di Spade, ovvero il sovrano di tutti i Sette Regni. La nobile Casa Lannister è formata da uomini ricchissimi e influenti, imparentati con i Baratheon tramite un matrimonio dinastico. La nobile Casa Targaryen, un tempo regnante, è caduta in rovina dopo che il suo ultimo re sul Trono di Spade è stato spodestato dai Baratheon.
Queste e molte altre casate prestano alternativamente giuramento di fedeltà fra loro tramite matrimoni e compromessi, spesso ricorrendo a tradimenti e omicidi, in una continua lotta per il potere detta "gioco del trono" (Game of Thrones, appunto). Sebbene la serie sia concentrata sui personaggi di famiglia nobile, tra i personaggi principali vi sono anche uomini e donne comuni, come Davos Seaworth, Bronn, Varys, Shae o Missandei, ed esponenti religiosi, come Melisandre di Asshai o l'Alto Passero.
Rhaegar Targaryen (stagione 7), interpretato da Wilf Scolding.
Creature
Metalupi
I meta-lupi dei figli di Eddard Stark vengono interpretati nella prima stagione da cani di aspetto lupino (vista l'impossibilità di utilizzare lupi sul set). Per i cuccioli sono stati utilizzati alcuni Siberian husky, dati in adozione alla fine delle riprese;[7] per gli adulti sono stati usati dei Northern Inuit, addestrati per dodici settimane.[8] A partire dalla seconda stagione i meta-lupi (ormai cresciuti e giganteschi) sono realizzati in CGI; si usano inoltre lupi veri per alcune scene.[9]
Spettro (stagioni 1-6, 8), il meta-lupo di Jon Snow, dalla pelliccia bianca e letali occhi rossi. Il suo nome si deve al fatto che non emette mai alcun suono e alla particolare colorazione del suo pelo.
Vento Grigio (stagioni 1-3), il meta-lupo di Robb Stark, dalla pelliccia grigia e occhi gialli. Viene ucciso da alcuni soldati dei Frey durante le Nozze Rosse.
Lady (stagione 1), la meta-lupa di Sansa Stark, dalla pelliccia bianca e grigia e occhi dorati. Viene uccisa da Eddard Stark per ordine di Robert Baratheon.
Nymeria (stagioni 1, 7), la meta-lupa di Arya Stark, dalla pelliccia bianca e grigia e occhi marroni. Dispersa dopo aver morso il Principe Joffrey Baratheon e poi riapparsa durante il viaggio di Arya verso Grande Inverno.
Estate (stagioni 1-4, 6), il meta-lupo di Bran Stark, dalla pelliccia bianca e arancione e occhi marroni chiari. Viene ucciso da alcuni Estranei durante l'attacco nella grotta del Corvo con Tre Occhi.
Cagnaccio (stagioni 1-3, 6), il meta-lupo di Rickon Stark, dalla pelliccia nera e occhi ambrati. Viene ucciso da Lord Smalljon Umber come giuramento di fedeltà a Ramsay Bolton.
Draghi
I draghi di Daenerys Targaryen sono realizzati interamente in CGI. Per la realizzazione delle scene che includono un'interazione con essi, vengono usati degli oggetti in chroma key.[10]
Drogon (stagioni 1-8), ha scaglie color nero e rosso e ali rosso-nere. Il suo nome è un omaggio a Khal Drogo, marito di Daenerys. È il drago più possente, cavalcato dalla Madre dei Draghi.
Rhaegal (stagioni 1-8), ha scaglie color verde e bronzo e ali giallo-arancio. Il suo nome è un omaggio al principe Rhaegar Targaryen, fratello maggiore di Daenerys. Viene ucciso da Euron Greyjoy.
Viserion (stagioni 1-8), ha scaglie color crema e oro e ali rosso-arancio. Il suo nome è un omaggio al principe Viserys Targaryen, fratello maggiore di Daenerys. Viene ucciso dal Re della Notte con una lancia di ghiaccio e poi riportato in vita come non-morto, rendendolo parte del suo esercito. Da non-morto i suoi occhi e il suo fuoco sono blu.
Estranei
Gli Estranei che appaiono nella serie sono interpretati da attori truccati con un dettagliato make-up prostetico che viene integrato ad alcuni effetti digitali. Essi vengono interpretati da Ian Whyte (episodi 1x01 e 2x02), Spencer Wilding (episodio 1x01), Ross Mullan (episodi 2x10, 3x08 e 4x04) e Tim Loane (episodio 5x08). Gli Estranei che compaiono nella sesta, nella settima e nell'ottava stagione sono interpretati da vari stuntmen.
Re della Notte (stagioni 4-8), interpretato da Richard Brake (stagioni 4-5) e Vladimir Furdik (stagioni 6-8). È il primo e il più potente Estraneo creato dai Figli della Foresta. Oltre all'abilità condivisa da tutti gli Estranei di risvegliare i cadaveri in non-morti, è capace di trasformare gli infanti in nuovi Estranei.
Giganti
I Giganti che appaiono nella serie sono interpretati da attori truccati con un dettagliato make-up prostetico che viene integrato ad alcuni effetti digitali. Le loro dimensioni richiedono che le sequenze in cui appaiono vengano girate in studio su sfondo verde per poi essere integrate digitalmente con le sequenze madre.
Dongo (stagioni 3-4), interpretato da Ian Whyte. Un gigante nell'esercito di Mance Rayder, caduto durante la battaglia alla Barriera.
Mag Mar Tun Doh Weg (stagione 4), interpretato da Neil Fingleton. Un gigante nell'esercito di Mance Rayder, considerato da quest'ultimo il re della loro razza, caduto durante la battaglia alla Barriera.
Wun Weg Wun Dar Wun (stagioni 5-6), interpretato da Ian Whyte. Un gigante di Aspra Dimora, accolto insieme ai bruti nelle terre a sud della Barriera da Jon Snow, caduto nella Battaglia dei Bastardi di Grande Inverno.
I Figli della Foresta sono anch'essi interpretati da attori truccati con un dettagliato make-up prostetico.
Foglia (stagioni 4, 6), interpretata da Octavia Selena Alexandru (stagione 4) e Kae Alexander (stagione 6), una degli ultimi Figli della Foresta rimasti dopo la creazione degli estranei. Viene uccisa dai non-morti insieme agli ultimi Figli della Foresta nella grotta del Corvo con Tre Occhi.
Lo scrittore George R. R. Martin, autore della serie di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco, aveva ricevuto diverse proposte di adattamenti cinematografici della sua opera, ma aveva sempre rifiutato, dal momento che un film non sarebbe bastato per contenere la trama; un altro problema sarebbero state le numerose scene di sesso e violenza, difficilmente ammesse sul mercato cinematografico. Inoltre Martin fece ben capire di non essere soddisfatto dei lavori cinematografici basati su fantasy e prodotti in quegli anni, tanto che ebbe a dire che avrebbe preferito "girare le scene con una Nilox piuttosto che vedere i miei personaggi parlare come damerini".[17]
Gli showrunner David Benioff e D. B. Weiss si avvicinarono all'idea di adattare i romanzi di Martin nel 2006, dopo che Benioff lesse il primo romanzo della saga, Il gioco del trono. Benioff chiamò dunque Weiss, condividendo il suo entusiasmo e portando il collega a leggere quel libro lungo un migliaio di pagine in "quasi 36 ore".[18] I due sceneggiatori presentarono il progetto alla rete televisiva via cavoHBO e convinsero Martin nel corso di un incontro in un ristorante sulla Santa Monica Boulevard durato cinque ore. Benioff affermò che guadagnarono la fiducia dell'autore con la loro risposta alla domanda: "Chi è la madre di Jon Snow?".
Il 16 gennaio 2007 il settimanale Variety segnalò l'acquisto da parte dell'emittente televisiva statunitense HBO dei diritti per un adattamento della saga sul piccolo schermo. Scritta e prodotta da Benioff e Weiss, la serie venne concepita in modo da coprire un romanzo per stagione; George R. R. Martin venne coinvolto come co-produttore esecutivo e sceneggiatore di un episodio per ciascuna stagione (eccetto per la quinta e la sesta).[19] Nel giugno 2008 Martin affermò sul suo blog che la seconda stesura del copione era terminata, ma che HBO non aveva ancora deciso quale sarebbe stato il destino della serie.[20] Nel novembre 2008 il blog di Martin riportò che HBO aveva commissionato la realizzazione di un episodio pilota e nel luglio 2009 l'emittente annunciò i primi nomi del cast.[21] Nel marzo 2010 HBO ordinò altri nove episodi della serie TV, poiché l'episodio pilota convinse la rete a produrre l'intera prima stagione.[22] Nel dicembre 2010 terminarono le riprese della prima stagione e iniziò la post-produzione, per il montaggio e l'aggiunta del sonoro e degli effetti speciali. Il debutto venne fissato per il 17 aprile 2011.[23]
Da un'intervista del 2011 a Michael Lombardo, presidente della divisione entertainment di HBO, emerse che il piano iniziale dell'emittente era di continuare a produrre la serie televisiva finché George R. R. Martin avesse continuato a scrivere i romanzi, producendo una stagione di dieci episodi per ogni volume della saga.[24] Tuttavia, a partire dalla terza stagione, la trasposizione dei romanzi iniziò a risultare meno schematica: il terzo volume della saga venne adattato in due intere stagioni e integrato con parti del quarto e del quinto, i quali vennero adattati nella quinta stagione. A partire dalla sesta stagione, a causa della mancata pubblicazione per tempo dei romanzi successivi al quinto, la serie iniziò a introdurre sempre più elementi inediti e originali, mantenendo però alcuni dettagli della trama dei romanzi comunicati ai creatori da Martin stesso.
Costi
L'episodio pilota costò alla produzione tra i 5 e 10 milioni di dollari,[25] mentre il budget totale della prima stagione venne stimato intorno ai 60 milioni.[26] La Northen Ireland Screen inviò dei finanziamenti per la produzione, confermandoli anche per la seconda stagione.[27] Per la produzione di quest'ultima, la serie ottenne un aumento del budget del 15% per permettere una realizzazione curata della più importante battaglia della "Guerra dei Cinque Re".[28] Il budget dell'episodio L'assedio venne incrementato a 8 milioni di dollari, mentre il budget medio per episodio si aggira attorno ai 6 milioni. Ogni episodio della serie costa dalle due alle tre volte di più di un episodio generico di un'altra serie broadcast o via cavo (si consideri il costo di 3 milioni di dollari a episodio per la serie televisiva Breaking Bad o quello di 2 milioni a episodio per The Big Bang Theory).[29] La produzione della sesta stagione ebbe un costo totale stimato di 100 milioni di dollari. Con una media di 10 milioni di dollari a episodio, la stagione ha raggiunto i costi della serie televisiva Roma (Rome), ritenuta una delle serie televisive più costose di sempre.[30]
Sceneggiatura
La sceneggiatura venne curata principalmente dagli ideatori della serie, David Benioff e D. B. Weiss. Altri sceneggiatori furono: Bryan Cogman (episodi 1x04, 2x03, 3x05, 4x04, 4x06, 5x05, 5x06, 6x06, 6x07, 7x02 e 8x02), Jane Espenson (episodio 1x06), George R. R. Martin (episodi 1x08, 2x09, 3x07 e 4x02), Vanessa Taylor (episodi 2x04, 2x06 e 3x02) e Dave Hill (episodi 5x04, 6x02, 7x05 e 8x01).
Ad agosto 2013, in un'intervista al programma televisivo The Writers' Room, Benioff e Weiss raccontarono la loro esperienza da sceneggiatori. I due produttori dichiararono che all'inizio fu difficile per loro lavorare ad una produzione televisiva così estesa come quella de Il Trono di Spade e che furono molti i problemi da affrontare nelle prime stagioni. Benioff dichiarò che dopo aver provato invano a scrivere il copione di un episodio insieme, i due decisero di dividersi il lavoro, scrivendo ognuno metà episodio. L'episodio pilota venne girato più volte a causa degli innumerevoli problemi della versione originale e la versione definitiva venne approvata da HBO dopo anni di lavoro. Durante la produzione della prima stagione, inoltre, la durata degli episodi risultò in un primo momento troppo corta, e i due sceneggiatori dovettero scrivere alcune scene aggiuntive. Affrontando la questione delle critiche sulla violenza e sul sesso, Dan Weiss affermò che la durata delle scene esplicite dovrebbe sempre essere giusta, affinché esse non risultino né troppo corte né ridicolmente lunghe. Gli autori concordarono sul fatto di aver imparato molto sulle problematiche legate alla creazione della serie durante la produzione di ogni singola stagione ed entrambi furono soddisfatti dei metodi adottati a partire dalla terza stagione, girata in cinque paesi diversi secondo le possibilità dei numerosi attori e non in ordine di episodio.[31]
Solito scrivere un episodio a stagione, lo scrittore George R. R. Martin annunciò a luglio 2014 che non avrebbe firmato la sceneggiatura di nessun episodio della quinta stagione, giustificando la scelta con la frase: "ho un libro da finire". Martin si riferiva al sesto volume della saga The Winds of Winter.[32] In data 29 maggio 2015, Entertainment Weekly annunciò che Martin non avrebbe scritto alcun episodio nemmeno per la sesta stagione per gli stessi motivi espressi a luglio dell'anno precedente.[33] Martin non collaborò neppure alla stesura delle sceneggiature della settima e dell'ottava stagione.
Il 19 aprile 2011, la serie venne rinnovata per una seconda stagione, trasmessa a partire dal 1º aprile 2012.[34] Il 10 aprile dello stesso anno HBO rinnovò la serie per una terza stagione.[35] Visto il successo della première della terza stagione, in data 2 aprile 2013 il network rinnovò la serie per una quarta stagione.[36] L'8 aprile 2014, in seguito al record di ascolti ottenuto dalla première della quarta stagione, la serie venne rinnovata per una quinta e una sesta stagione.[37] In data 21 aprile 2016, HBO rinnovò la serie per una settima stagione.[38] Il 30 luglio 2016, il presidente della programmazione HBO Casey Bloys annunciò la produzione di un'ottava e ultima stagione.[39]
Trasposizione dei romanzi
Fin dall'inizio, gli showrunner Benioff e Weiss vollero adattare tutta la saga di Martin, sebbene ancora incompleta. In una prima intervista avvenuta a marzo 2013, i due produttori affermarono di aver previsto insieme a HBO un totale di 80 ore, che corrispondono a circa otto stagioni.[40] A maggio dello stesso anno, il produttore esecutivo Frank Doelger dichiarò che probabilmente sarebbero state prodotte sette stagioni,[41] notizia poi ribadita dagli stessi creatori nel 2014.[42] Tuttavia, il 30 luglio 2015 il presidente della programmazione HBO Michael Lombardo dichiarò che la serie sarebbe durata per almeno otto stagioni.[43] Il 30 luglio 2016, il nuovo presidente della programmazione HBO Casey Bloys annunciò che l'ottava stagione sarebbe stata l'ultima della serie.[39]
La sigla della serie è stata creata per HBO dallo studio di produzione Elastic. Nel 2011, il direttore creativo Angus Wall e i suoi collaboratori hanno ricevuto il Premio Emmy per il miglior design di una sigla.[46] La sequenza mostra una mappa tridimensionale del mondo immaginario della serie, proiettato sulla parte interna di una sfera. Quest'ultima viene illuminata da un piccolo sole centrale, contenuto a sua volta in una sfera armillare. Mentre la telecamera si avvicina alla mappa, focalizzandosi sui luoghi nei quali si svolgono gli eventi dell'episodio, complicati meccanismi a orologeria permettono agli edifici e ad altre strutture di emergere verticalmente. Nel frattempo, accompagnati dal tema principale di Ramin Djawadi, i nomi degli attori del cast principale e del cast creativo compaiono in sequenza. La sigla si conclude dopo un minuto e quarantasette secondi circa con la title card Game of Thrones (Il Trono di Spade nella versione italiana) e i brevi crediti che citano sceneggiatore/i e regista dell'episodio.
Casting
Il casting della serie venne curato da Nina Gold e Robert Sterne, con la consulenza di David Benioff, D. B. Weiss e George R. R. Martin.[47] Parecchi attori tra quelli citati di seguito appaiono anche nelle stagioni successive al loro debutto, ottenendo in alcuni casi una promozione a membri del cast principale.
Il 31 agosto 2016 venne annunciato l'ingaggio nel cast della settima stagione dell'attore Jim Broadbent[114], il cui ruolo – un Arcimaestro della Cittadella di nome Ebrose – venne annunciato il 7 marzo 2017.[115] Per questa stagione, il personaggio di Dickon Tarly subì un recasting, con Freddie Stroma sostituito da Tom Hopper.[116] In data 17 febbraio 2017, Watchers on the Wall annunciò che l'attrice Megan Parkinson avrebbe interpretato Alys Karstark.[117] Nel cast anche Harry Grasby (Lord Ned Umber), Brendan Cowell (Harrag), Danny Kirrane (Henk), Joseph Quinn (Koner), Wilf Scolding (Rhaegar Targaryen).
Le riprese dell'episodio pilota cominciarono nell'ottobre 2009 a Belfast, nell'Irlanda del Nord.[119][120] Le riprese della prima stagione si svolsero inoltre in varie location in Irlanda del Nord, in Scozia, in Marocco (riprese poi non utilizzate) e a Malta, terminando nel dicembre 2010.[23]
Molte riprese si svolsero nel Paint Hall Studio di Belfast e nelle contee di Down e Antrim. Nella contea di Down, le riprese si svolsero anche nell'immenso parco forestale di Tollymore. Il Castello Nero e la Barriera vennero realizzati in una vecchia cava di Magheramorne (Antrim). Per realizzare Grande Inverno venne utilizzato Castle Ward; le riprese esterne si svolsero anche a Cairncastle, gli interni al Paint Hall di Belfast. Vicino a Slemish vennero realizzati alcuni accampamenti dothraki, altre riprese si svolsero a Audleys Tower e Strangford.[121]
La Fortezza Rossa di Approdo del Re venne realizzata in parte nel Paint Hall, in parte digitalmente. Per alcune parti, invece, venne utilizzato, a Malta, il Forte Ricasoli (già visto in film come Il gladiatore, Troy e Agora). A Medina, vennero girate delle scene ambientate nelle strade di Approdo del Re.
Malta è stata utilizzata fondamentalmente per la storia di Daenerys Targaryen: tra le altre, a Dwejra si è utilizzato il paesaggio della Finestra Azzurra, mentre il paese di Manikata è stato utilizzato per raffigurare un villaggio di Lhazareen distrutto dal khalasar di Khal Drogo.[122]
Seconda stagione
Le riprese della seconda stagione, che cominciarono il 25 luglio 2011 e terminarono l'11 dicembre[123], si svolsero ancora in Irlanda del Nord, rinnovando il contratto con il Paint Hall Studio.[27] Le riprese ambientate a sud si spostarono da Malta in Croazia, in particolare a Ragusa di Dalmazia, location usata per le scene ambientate ad Approdo del Re. L'isola di Lacroma, il monastero di San Domenico sull'isola di Traù, il Palazzo dei Rettori di Ragusa e la cava di Dubac vennero usate per girare le scene ambientate a Qarth. Le scene ambientate oltre la Barriera vennero girate in Islanda nel novembre del 2011 sul ghiacciaio Svínafellsjökull e vicino a Smyrlabjörg e Vík.[124][125]
Terza stagione
Per la terza stagione la produzione tornò in Irlanda del Nord e a Ragusa in Croazia. Le mura della città, il Forte Lovrijenac (San Lorenzo) e altre location vicine vennero usate per le scene di Approdo del Re e della Fortezza Rossa. La nuova location nella frazione Trsteno (Cannosa) venne usata per rappresentare i giardini di Approdo del Re, spesso frequentati dai Tyrell. Per la terza stagione la produzione tornò in Marocco (location usata per il pilot originale), nella città di Essaouira, per girare le scene di Daenerys nel Continente Orientale.[126] Le case di produzione assunsero tre unità ("Dragon", "Wolf" e "Raven") che girarono contemporaneamente, sei team di regia, 257 membri del cast e 703 membri dello staff di produzione. Una scena dell'episodio L'orso e la fanciulla bionda, contenente la performance dell'orso Bart, venne girata in parte a Los Angeles.[127] Altre scene vennero girate ancora in Islanda.
Quarta stagione
La quarta stagione venne girata ancora a Ragusa di Dalmazia e in Irlanda del Nord. Altre location della Croazia comprendono il Palazzo di Diocleziano di Spalato, la Fortezza Clissa a nord di Spalato, la cava di Perun, il monte Mosor (Massaro) e Bascavoda.[128] Le riprese terminarono il 21 novembre 2013 dopo 136 giorni.[129]
Quinta stagione
Per ricreare gli ambienti del Principato di Dorne, si aggiunse alle location abituali in Croazia e in Irlanda del Nord, la regione Andalusia in Spagna.[130] Alcune scene contenenti le performance di lupi vennero girate in Canada.
In un'intervista con i creatori venne annunciato che le riprese di questa stagione sarebbero state posticipate a causa delle condizioni meteorologiche.[135] Le riprese della settima stagione cominciarono il 31 agosto 2016 ai Titanic Studios di Belfast[136] e terminarono il 3 febbraio 2017.[137]Gerona in Spagna non fu nuovamente scelta per la settima stagione.[138] La città venne usata per rappresentare Braavos e parti di Approdo del Re.[138] In seguito venne annunciato che la stagione avrebbe girato in Irlanda del Nord e Spagna, con l'aggiunta dell'Islanda, assente dalla terza stagione.[139] La produzione effettuò delle riprese nelle città spagnole di Siviglia, Cáceres, Almodóvar del Río, Santiponce, Zumaia e Bermeo.[140] La serie tornò a girare a Stranocum in Irlanda del Nord, usata precedentemente nella première della seconda stagione per rappresentare la Strada del Re.[141] Alcune scene vennero filmate anche a Ragusa in Croazia, storica location di Approdo del Re.[142]
Ottava stagione
Le riprese dell'ottava e ultima stagione si sono svolte nuovamente ai Paint Hall Studios di Belfast, nell’Irlanda del Nord. In Irlanda sono state impiegate 55 notti di riprese per la battaglia di Grande Inverno, per la cui realizzazione è stata presa ispirazione dalla battaglia al Fosso di Helm de Le due Torri.[143][144][145] Un'enorme sezione di Approdo del Re è stata costruita all'esterno degli studi per le riprese del quinto episodio della stagione. Molte altre riprese ad Approdo del Re sono state girate a Ragusa. Altre riprese sono state svolte a Larne e nei dintorni del villaggio di Moneyglass, sede del set di Grande Inverno. In Islanda e in Croazia sono state girate scene aggiuntive.[146]
George Lucas, creatore dell'universo di Guerre stellari, ha visitato il set per il primo episodio della stagione, in occasione delle riprese di una sequenza che riguarda Jon e Daenerys mentre discutono della sorella Sansa Stark.[147]
Costumi e acconciature
I costumi della serie, disegnati dalla costume designer Michele Clapton (eccetto per i primi otto episodi della sesta stagione, ai quali ha lavorato April Ferry), sono ispirati da molte culture internazionali, come quella giapponese e persiana. Gli abiti Dothraki assomigliano a quelli dei beduini, mentre i Bruti vestono pelli animali come gli inuit.[148] L'armatura d'ossa dei Bruti è costituita da stampi di ossa vere, assemblati con corda e lattice per ricreare l'effetto budella.[149] Mentre le comparse che interpretano Bruti e Guardiani della notte indossano copricapi come è normale che sia in un clima freddo, i personaggi principali non lo fanno per facilitare gli spettatori che devono identificarli. I vestiti dalla scollatura alta creati da Björk hanno ispirato un abito indossato da Margaery Tyrell nella seconda stagione, mentre i vestiti delle prostitute vengono disegnati per essere rimossi facilmente.[148] Tutti gli abiti, che siano per i Bruti o per le donne della corte reale, vengono "invecchiati" per due settimane affinché si migliori il più possibile il realismo della serie.[148]
Circa due dozzine di parrucche vengono usate dalle attrici. Fatte di capelli umani lunghi fino a 61 centimetri, esse costano fino a 7000 dollari l'una e vengono lavate e trattate come se appartenessero ad una persona viva. L'applicazione delle parrucche è un processo lungo; Emilia Clarke, per esempio, necessita di circa due ore affinché venga applicata la sua parrucca dai capelli biondi platino. Ad altri attori, come Jack Gleeson e Sophie Turner, vengono colorati frequentemente i capelli. Per personaggi quali Daenerys (nelle prime stagioni), Arya e i Dothraki, le parrucche, i capelli e i costumi vengono trattati affinché sembri che non si lavino da settimane.[148]
Effetti sonori
A differenza della maggior parte dei prodotti televisivi, il team sonoro della serie riceve una versione poco ordinata della stagione sulla quale deve lavorare e i curatori del suono si approcciano ad essa come se fosse un film di 10 ore. La prima e la seconda stagione ebbero un team differente, ma a partire dalla terza stagione, lo stesso team ha creato gli effetti sonori.[150] Per gli effetti del sangue e delle ferite venne utilizzato un daino, mentre per i lamenti dei draghi il team usò registrazioni di tartarughe in accoppiamento, delfini, foche, leoni e versi di uccelli.[151]
Effetti visivi
Per creare la grande varietà di effetti speciali digitali, HBO si affidò per la prima stagione alla compagnia britannica BlueBolt, azienda specializzata in CGI che ha lavorato alla realizzazione di film come Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare, Fast & Furious 5, Sherlock Holmes e Prince of Persia - Le sabbie del tempo.[152] Il finale della prima stagione Fuoco e sangue venne nominato nel 2011 per il Premio Emmy per i migliori effetti visivi. A causa della crescente complessità degli effetti visivi a partire dalla seconda stagione, che aggiunse parecchie animazioni di creature, fuoco, esplosioni, navi e acque in CG, la casa di produzione BlueBolt passò il lavoro alla compagnia tedesca Pixomondo. Quest'ultima partecipò anche come produttrice principale per gli effetti visivi della seconda e della terza stagione. Nove delle dodici sedi dell'azienda contribuirono al progetto, con la sede di Stoccarda in qualità di direttrice. Gli episodi Chiunque può essere ucciso e Valar Dohaeris vinsero un Premio Emmy per i migliori effetti visivi rispettivamente nel 2012 e del 2013. Per la quarta stagione, HBO cambiò nuovamente compagnia di effetti speciali, affidandosi, tra le altre, alla tedesca Mackevision. Il finale della quarta stagione I Figli della Foresta vinse il Premio Emmy per i migliori effetti visivi nel 2014.[153]
Game of Thrones – Season 4 (Music from the HBO Series)
Il 10 giugno 2014 venne pubblicata digitalmente la colonna sonora della quarta stagione della serie televisiva.[157] Il 14 aprile 2014 venne distribuito digitalmente in anteprima il singolo The Rains of Castamere del gruppo islandese Sigur Rós, incluso nell'episodio Il leone e la rosa.[158]
Game of Thrones – Season 8 (Music from the HBO Series)
Il 19 maggio 2019 è stata pubblicata digitalmente la colonna sonora dell'ottava e ultima stagione della serie televisiva.[162] Il 28 aprile 2019 è stato distribuito digitalmente in anteprima il singolo The Night King, incluso nell'episodio La lunga notte.[163]
La serie è stata pubblicizzata con la frase «I Soprano nella Terra di Mezzo»[164], mentre la tagline ufficiale è «Winter is coming» («L'inverno sta arrivando», motto della nobile Casa Stark). Nel poster ufficiale pubblicato a marzo 2011 venne mostrata una nuova tagline: «You win or you die» («[Quando partecipi al gioco del trono, o] vinci o muori»).[165]
Nel corso del 2010 e all'inizio del 2011 vennero distribuiti dalla HBO diversi trailer e molti speciali sulla realizzazione di Game of Thrones, con scene della serie, making of e interviste.[166]
Per pubblicizzare la serie, HBO pubblicò inoltre sul suo sito ufficiale poster in alta risoluzione[167] e percorsi interattivi.[168][169][170]
Nel negozio online HBO e negli HBO Shop sono inoltre in vendita T-shirt ispirate alla serie, tazze e oggetti vari, oltre a ristampe dei libri di George R. R. Martin e giochi da tavolo ambientati nel mondo della serie.[171]
Al WonderCon di San Francisco, svoltosi i primi giorni di aprile 2011, era presente uno stand di Game of Thrones con costumi e armi del set, oltre che una riproduzione a dimensioni reali del Trono di Spade.[172]
La BlueBolt, azienda che ha curato gli effetti speciali digitali della serie, ha diffuso sul web un filmato in cui illustra la realizzazione degli effetti più riusciti.[152]
Subito dopo la messa in onda originale dell'ultima puntata, il 19 giugno 2011, è stato diffuso il primo teaser trailer della seconda stagione.[27] Un altro trailer, intitolato Cold Winds are Rising, con la voce di Stannis Baratheon narrante, è stato pubblicato da HBO il 12 dicembre 2011.
Oltre a pubblicare centinaia di video sulla piattaforma YouTube, HBO ha creato il blog Making Game of Thrones[178], la guida dello spettatore[179] e una serie di poster che raffigurano le morti più affascinanti dello show intitolata Beautiful Death[180].
Game of Thrones: Inside the Episode
Game of Thrones: Inside the Episode è una webserie pubblicata su YouTube nella quale i due creatori di Game of Thrones analizzano i momenti più importanti di ogni episodio, tranne il finale di serie. La durata di ogni video varia dai 5 ai 10 minuti.
Speciali
Oltre alla serie Inside the Episode, HBO ha prodotto e mandato in onda una serie di video e documentari sulla produzione della serie. Oltre a questi contenuti, ve ne sono altri inseriti all'interno delle edizioni home video.
n.
Titolo originale
Prima TV USA
Durata
Contenuto
1
Making Game of Thrones
7 aprile 2011
30 minuti
Anticipazioni della prima stagione con immagini inedite dal set e interviste al cast, ai produttori esecutivi e allo staff di produzione.
2
You Win or You Die
24 marzo 2012
22 minuti
Recap della prima stagione con anticipazioni della seconda stagione e interviste al cast e ai produttori esecutivi.
3
A Gathering Storm
8 marzo 2013
14 minuti
Recap della seconda stagione con interviste al cast e ai produttori esecutivi.
4
Ice and Fire: A Foreshadowing
9 febbraio 2014
15 minuti
Anticipazioni della quarta stagione con immagini inedite dal set e interviste al cast e ai produttori esecutivi.
5
The Politics of Power: A Look Back at Season 3
12 marzo 2014
25 minuti
Recap della terza stagione con interviste al cast e ai produttori esecutivi.
6
A Day in the Life
8 febbraio 2015
26 minuti
Anticipazioni della quinta stagione con immagini inedite dal set e interviste allo staff di produzione.
7
The Game Revealed
1º maggio-26 giugno 2016
60 minuti (totale)
Documentario in 5 parti sulla produzione della sesta stagione con immagini inedite dal set e interviste allo staff di produzione. Ogni parte analizza la produzione di due episodi della stagione.
8
The Game Revealed
28 agosto-9 ottobre 2017
102 minuti (totale)
Documentario in 7 parti sulla produzione della settima stagione con immagini inedite dal set e interviste allo staff di produzione. Ogni parte analizza la produzione di un episodio della stagione.
9
The Game Revealed
14 aprile-12 maggio 2019
132 minuti (totale)
Documentario in 5 parti sulla produzione dell'ottava e ultima stagione con immagini inedite dal set e interviste al cast e allo staff di produzione. Ogni parte analizza la produzione di un episodio della stagione, tranne il finale di serie.
10
The Last Watch
26 maggio 2019
113 minuti
Film documentario sulla produzione dell'ultima stagione con interviste al cast e allo staff di produzione.
Un fumetto intitolato A Game of Thrones, basato sull'omonimo romanzo (quindi con la stessa trama della serie televisiva), viene pubblicato a partire da settembre 2011 con il marchio HBO in copertina.
Ispirati ai romanzi e allo sceneggiato sono stati sviluppati alcuni giochi da tavolo: A Song of Ice and Fire, gioco di miniature a livello tattico apparso inizialmente su Kickstarter e quindi nei negozi, che consiste di una prima scatola base (starter set) con le case Stark e Lannister a cui sono seguiti altri starter set riferiti alle altre casate (Baratheon, Guardiani della notte, Targaryen ecc.) con espansioni aggiuntive di completamento, Il Trono di Spade, gioco di carte CCG, Il Trono di Spade, con domande riferite allo sceneggiato e simile a Trivial Pursuit, a Game of Thrones – The board game, Risiko! Il trono di spade.[182]
La serie televisiva è classificata TV-MA LSV, ovvero inadatta a un pubblico inferiore ai 18 anni, a causa del linguaggio esplicito e di scene di violenza, di nudità e di sesso.[174]
Le aspettative registrate per questa serie furono molto elevate,[219][220] tanto che la serie venne definita la più attesa del 2011.[221][222]
L'autore dei romanzi da cui è tratta la serie televisiva, George R. R. Martin, si è detto soddisfatto del risultato, affermando che la serie è molto fedele all'opera letteraria e che gli attori sono stati all'altezza delle aspettative.[223]
Il giudizio della critica, prima della messa in onda della serie, è stato estremamente positivo,[224] e i buoni ascolti del primo episodio hanno convinto HBO a produrre una seconda stagione.[225]
Ascolti
Negli Stati Uniti, gli ascolti della prima stagione aumentarono di episodio in episodio, partendo da 2,2 milioni di telespettatori e superando i 3 milioni con il finale del 19 giugno 2011.[226] Con la seconda stagione, i telespettatori furono in media 3,8 milioni a episodio e superarono i 4 milioni con il finale.[227] La terza stagione fu un decollo fin dalla première e, grazie agli alti ascolti della quarta stagione, che superò i 7 milioni di spettatori per episodio ben quattro volte, la serie spodestò True Blood e I Soprano, raggiungendo la prima posizione nella classifica delle serie più viste di HBO. La quinta stagione registrò ascolti piuttosto variabili, ma stabilì un nuovo record superando gli 8 milioni di telespettatori con il finale del 14 giugno 2015. La sesta stagione registrò una media record per episodio di circa 7,7 milioni di telespettatori e raggiunse quasi 9 milioni di telespettatori con il finale del 26 giugno 2016. La settima stagione registrò immediatamente dei nuovi record di ascolto, superando per la prima volta i 10 milioni di telespettatori con la première. Il finale raggiunse un numero record di 12,1 milioni di telespettatori, aiutando la stagione a raggiungere una nuova media record di 10,3 milioni di telespettatori per episodio. L'ottava e ultima stagione è partita con 11,8 milioni di telespettatori ed è terminata con 13,6 milioni, raggiungendo una media di quasi 12 milioni per episodio. L'episodio finale del 19 maggio 2019 è il più visto della serie televisiva e della storia di HBO.[228] Tuttavia nell'ottava stagione si è registrato un crollo verticale dei consensi, sia da parte del pubblico che della critica (benché in misura minore): addirittura, su Rotten Tomatoes le recensioni del pubblico sono passate da una media di consensi del 93% per le prime 7 stagioni ad appena il 30% per l'ultima, cosa anch'essa senza precedenti per una serie televisiva.
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Telespettatori statunitensi de Il Trono di Spade per episodio (in milioni)
Stagione
Ep. 1
Ep. 2
Ep. 3
Ep. 4
Ep. 5
Ep. 6
Ep. 7
Ep. 8
Ep. 9
Ep. 10
Media
Prima (2011)
2,220
2,200
2,440
2,450
2,580
2,440
2,400
2,720
2,660
3,040
2,515
Seconda (2012)
3,858
3,759
3,766
3,654
3,903
3,879
3,694
3,864
3,384
4,200
3,796
Terza (2013)
4,366
4,270
4,724
4,870
5,349
5,500
4,840
5,131
5,220
5,393
4,966
Quarta (2014)
6,640
6,310
6,590
6,948
7,155
6,399
7,195
7,166
6,948
7,093
6,844
Quinta (2015)
7,997
6,805
6,711
6,815
6,559
6,244
5,402
7,009
7,136
8,112
6,879
Sesta (2016)
7,944
7,286
7,281
7,822
7,890
6,710
7,801
7,600
7,660
8,889
7,688
Settima (2017)
10,105
9,270
9,245
10,167
10,718
10,240
12,100
–
–
–
10,260
Ottava (2019)
11,760
10,287
12,017
11,795
12,479
13,613
–
–
–
–
11,992
Critica
La seguente tabella elenca i punteggi, espressi in centesimi, assegnati dalla critica professionale e dagli utenti secondo gli aggregatori Metacritic e Rotten Tomatoes.
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Il 14 luglio 2011 la serie ha ottenuto 13 candidature ai Primetime Emmy 2011, incluse quella per la "miglior serie televisiva drammatica" e quella per il "miglior attore non protagonista", premio vinto da Peter Dinklage il 18 settembre.[245] Il 12 settembre 2011 la serie ha ricevuto un Primetime Creative Arts Emmy Award per il "miglior design di una sigla"[246].
Il 24 ottobre 2011 CableFAX offre il riconoscimento come "miglior serie televisiva trasmessa via cavo".[252]
Peter Dinklage, nel 2012, vince anche un Golden Globe come "miglior attore non protagonista in una serie tv drammatica"[253] ed un Satellite Award come "miglior attore non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione".[254]
Agli Screen Actors Guild Awards del 2012 risulta vincitrice nella categoria "Miglior performance dell'intero cast di stuntman per una serie TV".[255]
La prima stagione della serie televisiva viene inoltre premiata con un Peabody Award.[256]
La serie entra nel Guinness dei primati come la serie televisiva trasmessa simultaneamente nel maggior numero di paesi, esattamente 173, ed è stato raggiunto con la messa in onda del secondo episodio della quinta stagione (Il nuovo comandante)[257].
Nel 2019, con l'ottava ed ultima stagione, la serie ha vinto per la quarta volta il Premio Emmy per la miglior serie televisiva drammatica.
Segue la lista completa dei premi vinti e delle nomination ricevute.
Candidato - Miglior attore non protagonista in una serie televisiva drammatica a Peter Dinklage
Candidato - Miglior casting per una serie televisiva drammatica a Nina Gold e Robert Sterne
Candidato - Miglior realizzazione nell'interactive media (estensione digitale) a HBO
Candidato - Migliori acconciature per una serie single-camera a Kevin Alexander, Candice Banks, Rosalia Culora e Gary Machin per l'episodio Vecchi e nuovi dei
Candidato - Miglior trucco prostetico per una serie, miniserie, film o speciale a Paul Engelen, Conor O'Sullivan e Rob Trenton per l'episodio Chiunque può essere ucciso
Miglior trucco per una serie single-camera (non prostetico) a Paul Engelen e Melissa Lackersteen per l'episodio Baciata dal fuoco
Migliori effetti speciali e visivi a Doug Campbell, Rainer Gombos, Juri Stanossek, Sven Martin, Steve Kullback, Jan Fiedler, Chris Stenner, Tobias Mannewitz, Thilo Ewers e Adam Chazen per l'episodio Valar Dohaeris
Candidato - Miglior serie televisiva drammatica
Candidato - Miglior attore non protagonista in una serie televisiva drammatica a Peter Dinklage
Candidato - Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva drammatica a Emilia Clarke
Candidato - Miglior sceneggiatura per una serie drammatica a David Benioff e D.B. Weiss per l'episodio Le piogge di Castamere
Candidato - Miglior direzione artistica per una serie single-camera a Gemma Jackson, Frank Walsh e Tina Jones per l'episodio Valar Dohaeris
Candidato - Miglior casting per una serie televisiva drammatica a Nina Gold e Robert Sterne
Candidato - Miglior fotografia per una serie single-camera a Rob McLachlan per l'episodio Mhysa
Candidato - Migliori costumi per una serie a Michele Clapton, Alexander Fordham e Chloe Aubry per l'episodio Il cammino del supplizio
Candidato - Migliori acconciature per una serie single-camera a Kevin Alexander, Candice Banks, Rosalia Culora e Gary Machin per l'episodio I Secondi Figli
Candidato - Miglior realizzazione nell'interactive media (estensione digitale) a HBO
Candidato - Miglior trucco prostetico per una serie, miniserie, film o speciale a Paul Engelen, Conor O'Sullivan e Rob Trenton per l'episodio Valar Dohaeris
Candidato - Miglior montaggio audio per una serie televisiva a Peter Brown, Kira Roessler, Tim Hands, Paul Aulicino, Stephen P. Robinson, Vanessa Lapato, Brett Voss, James Moriana, Jeffrey Wilhoit e David Klotz per l'episodio E ora la sua guardia si è conclusa
Candidato - Miglior missaggio audio per una serie drammatica o commedia (di un'ora) a Matthew Waters, Onnalee Blank, Ronan Hill e Mervyn Moore per l'episodio E ora la sua guardia si è conclusa
Candidato - Miglior produttore di un'opera televisiva episodica drammatica a David Benioff, Bernadette Caulfield, Frank Doelger, Carolyn Strauss e D.B. Weiss
Migliori effetti visivi in un programma televisivo a Rainer Gombos, Steve Kullback, Sven Martin e Juri Stanossek per l'episodio Chiunque può essere ucciso
Candidato - Miglior missaggio audio in una serie televisiva di un'ora a Ronan Hill, Onnalee Blank, Mathew Waters e Brett Voss per l'episodio Le piogge di Castamere
Candidato - Miglior attore non protagonista in una serie televisiva drammatica a Peter Dinklage
Candidato - Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva drammatica a Lena Headey
Candidato - Miglior sceneggiatura per una serie drammatica a David Benioff e D.B. Weiss per l'episodio I Figli della Foresta
Candidato - Miglior regia per una serie televisiva drammatica a Neil Marshall per l'episodio Il coraggio di pochi
Candidato - Miglior attrice guest star in una serie televisiva drammatica a Diana Rigg
Candidato - Miglior casting per una serie televisiva drammatica a Nina Gold e Robert Sterne
Candidato - Miglior fotografia per una serie single-camera a Jonathan Freeman per l'episodio Le due spade
Candidato - Miglior fotografia per una serie single-camera a Anette Haellmigk per l'episodio Il leone e la rosa
Candidato - Migliori acconciature per una serie single-camera a Kevin Alexander, Candice Banks, Rosalia Culora, Gary Machin e Nicola Mount per l'episodio Il leone e la rosa
Candidato - Miglior missaggio audio per una serie drammatica (di un'ora) a Ronan Hill, Richard Dyer, Onnalee Blank e Mathew Waters per l'episodio Il coraggio di pochi
Candidato - Miglior coordinamento stunt per una serie drammatica, miniserie o film a Paul Herbert
Miglior Location Professional per un programma televisivo a Robert Boake
2014 - Producers Guild of America Award
Candidato - Miglior produttore di un'opera televisiva episodica drammatica a David Benioff, Bernadette Caulfield, Frank Doelger, Christopher Newman, Greg Spence, Carolyn Strauss e D.B. Weiss
Migliori effetti visivi in un programma televisivo a Steve Kullback, Joe Bauer, Jörn Großhans, Sven Martin per l'episodio Valar Dohaeris
Candidato - Miglior personaggio animato in uno spot pubblicitario o in un programma televisivo a Philip Meyer, Ingo Schachner, Travis Nobles e Florian Friedmann per "Crescita dei draghi"
Candidato - Miglior produttore di un'opera televisiva episodica drammatica a David Benioff, Bernadette Caulfield, Frank Doelger, Chris Newman, Greg Spence, Carolyn Strauss e D.B. Weiss
Miglior performance dell'intero cast di stuntman per una serie televisiva
Candidato - Miglior performance dell'intero cast in una serie drammatica a Josef Altin, Jacob Anderson, John Bradley, Dominic Carter, Gwendoline Christie, Emilia Clarke, Nikolaj Coster-Waldau, Ben Crompton, Charles Dance, Peter Dinklage, Natalie Dormer, Iain Glen, Julian Glover, Kit Harington, Lena Headey, Conleth Hill, Rory McCann, Ian McElhinney, Pedro Pascal, Daniel Portman, Mark Stanley, Sophie Turner, Maisie Williams
Candidato - Miglior performance di un attore in una serie drammatica a Peter Dinklage
Migliori effetti visivi in un programma televisivo fotorealistico o live action dominato da effetti visivi per l'episodio I Figli della Foresta
Miglior ambiente ricreato in uno spot pubblicitario, in un programma televisivo o in un videogioco a Rene Borst, Christian Zilliken, Jan Burda, Steffen Metzner per "Braavos"
Candidato - Miglior composizione in un programma televisivo fotorealistico o live action a Keegan Douglas, Okan Ataman, Brian Fortune e David Lopez per "Attacco degli Spettri"
Candidato - Miglior personaggio animato in uno spot pubblicitario, in un programma televisivo o in un videogioco a Philip Meyer, Thomas Kutschera, Igor Majdandzic e Mark Spindler per "Drogon"
Miglior scenografia per un programma contemporaneo o fantasy (di un'ora o più) a Deborah Riley, Paul Ghirardani e Rob Cameron per l'episodio L'Alto Passero
Migliori effetti speciali e visivi a Steve Kullback, Joe Bauer, Adam Chazen, Jabbar Raisani, Eric Carney, Stuart Brisdon, Derek Spears, James Kinnings e Matthew Rouleau per l'episodio La Danza dei Draghi
Miglior montaggio audio per una serie televisiva a Tim Kimmel, Paula Fairfield, Bradley C. Katona, Peter Bercovitch, David Klotz, Jeffrey Wilhoit e Dylan T. Wilhoit per l'episodio Aspra Dimora
Miglior missaggio audio per una serie comica o drammatica (di un'ora) a Ronan Hill, Richard Dyer, Onnalee Blank e Mathew Waters per l'episodio Aspra Dimora
Miglior coordinamento stunt per una serie drammatica, miniserie o film a Rowley Irlam
Candidato - Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva drammatica a Lena Headey
Candidato - Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva drammatica a Emilia Clarke
Candidato - Miglior attrice guest star in una serie televisiva drammatica a Diana Rigg
Candidato - Migliori costumi per una serie fantasy, miniserie o film in costume a Michele Clapton, Sheena Wichary, Nina Ayres e Alexander Fordham per l'episodio La Danza dei Draghi
Candidato - Miglior fotografia per una serie single-camera a Anette Haellmigk per l'episodio I Figli dell'Arpia
Candidato - Miglior fotografia per una serie single-camera a Fabian Wagner per l'episodio Aspra Dimora
Candidato - Miglior fotografia per una serie single-camera a Rob McLachlan per l'episodio La Danza dei Draghi
Candidato - Miglior montaggio video per una serie drammatica single-camera a Tim Porter per l'episodio Aspra Dimora
Candidato - Miglior trucco prostetico per una serie, miniserie, film o speciale a Jane Walker, Barrie Gower e Sarah Gower per l'episodio Aspra Dimora
Candidato - Migliori acconciature per una serie single-camera a Kevin Alexander, Candice Banks, Rosalia Culora, Gary Machin, Laura Pollock e Nicola Mount per l'episodio Madre misericordiosa
Miglior sceneggiatura per una serie drammatica a David Benioff e D.B. Weiss per l'episodio La battaglia dei bastardi
Miglior scenografia per un programma contemporaneo o fantasy (di un'ora o più) a Deborah Riley, Paul Ghirardani e Rob Cameron per gli episodi Sangue del mio sangue, L'alleanza e Nessuno
Migliori costumi per una serie fantasy, miniserie o film in costume a Michele Clapton, Chloe Aubry e Sheena Wichary per l'episodio I venti dell'inverno
Miglior casting per una serie televisiva drammatica a Nina Gold, Robert Sterne e Carla Stronge
Miglior missaggio audio per una serie comica o drammatica (di un'ora) a Onnalee Blank, Mathew Waters, Richard Dyer e Ronan Hill per l'episodio La battaglia dei bastardi
Migliori effetti speciali e visivi a Steve Kullback, Joe Bauer, Adam Chazen, Derek Spears, Eric Carney, Sam Conway, Matthew Rouleau, Michelle Blok e Glenn Melenhorst per l'episodio La battaglia dei bastardi
Miglior coordinamento stunt per una serie drammatica, miniserie o film a Rowley Irlam
Miglior montaggio video per una serie drammatica single-camera a Tim Porter per l'episodio La battaglia dei bastardi
Miglior trucco prostetico per una serie, miniserie, film o speciale a Jane Walker, Sarah Gower, Emma Sheffield, Tristan Versluis e Barrie Gower per l'episodio Il tempo è giunto
Candidato - Miglior attore non protagonista in una serie televisiva drammatica a Peter Dinklage
Candidato - Miglior attore non protagonista in una serie televisiva drammatica a Kit Harington
Candidato - Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva drammatica a Lena Headey
Candidato - Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva drammatica a Emilia Clarke
Candidato - Miglior attrice non protagonista in una serie televisiva drammatica a Maisie Williams
Candidato - Miglior regia per una serie televisiva drammatica a Jack Bender per l'episodio Il tempo è giunto
Candidato - Miglior attore guest star in una serie televisiva drammatica a Max von Sydow
Candidato - Miglior fotografia per una serie single-camera a Greg Middleton per l'episodio Uomini di Ferro
Candidato - Miglior montaggio video per una serie drammatica single-camera a Katie Weiland per l'episodio Giuramento infranto
Candidato - Migliori acconciature per una serie single-camera a Kevin Alexander, Candice Banks, Nicola Mount, Laura Pollock, Gary Machin e Rosalia Culora per l'episodio Il tempo è giunto
Candidato - Miglior realizzazione nell'interactive media (estensione digitale) a HBO per Game Of Thrones Main Titles 360 Experience
Candidato - Miglior montaggio audio per una serie televisiva a Tim Kimmel, Tim Hands, Paul Bercovitch, Paula Fairfield, Bradley C. Katona, Michael Wabro, David Klotz, Brett Voss, Jeffrey Wilhoit e Dylan T. Wilhoit per l'episodio Il tempo è giunto
Candidato - Miglior rappresentazione drammatica, forma breve a David Benioff, D.B. Weiss e Alex Graves per l'episodio Il tempo è giunto
Parodie
Nel 2013 venne pubblicata su YouTube una webserie parodistica dal titolo School of Thrones: i protagonisti sono gli stessi dei romanzi di Martin (e della serie televisiva), ma sono tutti studenti della Westeros Valley High School. Gli studenti fanno parte di gruppi diversi, i quali prendono il nome dalle casate Stark, Lannister, Baratheon e Targaryen.[258]
Nell'ottobre del 2013 venne pubblicata una parodia da due fumettisti italiani, Barbara Barbieri e Stefano Bonfanti noti anche come Dentiblù, intitolata Il Trono Di Spiedi, con protagonista il loro personaggio più iconico, Zannablù.[senza fonte]
Dalla serie sono state tratte due parodie pornografiche intitolate Game of Bones e Gay of Thrones.[259][260]
Dal 2014, Bleacher Report ha creato una parodia della serie in tema NBA, chiamata Game of Zones, con i vari protagonisti che si ritrovano in situazioni simili a quelle del mondo di Westeros.[261]
Thronecast
Il canale britannico Sky Atlantic ha prodotto una serie intitolata Thronecast: The Official Guide to Game of Thrones, presentata da Geoff Lloyd, in cui si analizzano gli episodi e la realizzazione, con interviste al cast.[262]
Spin-off
Nel maggio 2017, HBO ha commissionato a cinque sceneggiatori, Max Borenstein, Jane Goldman, Brian Helgeland, Carly Wray, e Bryan Cogman, lo sviluppo di cinque serie televisive diverse, ambientate tutte nello stesso universo di Game of Thrones, lavorando individualmente con l'autore dei romanzi George R. R. Martin.[263][264]
Tra il 2017 e il 2019, Bryan Cogman ha lavorato a uno spin-off, salvo poi nell'aprile 2019 annunciare la cancellazione del progetto.[265] Nel mese di settembre 2019 è stato annunciato l'interesse da parte di HBO nel realizzare una serie prequel curata da Martin e Ryan Condal incentrata sulla dinastia dei Targaryen, portando avanti il progetto che già era stato ideato da Cogman nel 2017.[266] Questo prequel, intitolato House of the Dragon, è stato confermato il 29 ottobre 2019. La serie consisterà di 10 episodi e vede come produttori esecutivi Martin, Vince Gerardis, Condal, e Miguel Sapochnik.[267] Nel gennaio 2020, HBO ha confermato l'intenzione di distribuire la serie nel 2022.[268] Nel luglio 2020 sono iniziati i casting per la serie.[269] Nell'ottobre 2020 Paddy Considine si è unito al cast nel ruolo di Viserys Targaryen.[270] Nel dicembre 2020 si sono aggiunti al cast Olivia Cooke come Alicent Hightower, Emma D'Arcy come Rhaenyra Targaryen, e Matt Smith come Daemon Targaryen.[271]
Spin-off cancellati
Empire of Ash
Nel luglio 2018 è stato rivelato che la serie prequel sviluppata da Max Borenstein ruota attorno al disastro di Valyria e il titolo della serie è Empire of Ash. Martin stesso aveva in passato fatto riferimento a questa serie definendola un prequel non ambientato a Westeros. L'idea di tale serie aveva visto già i primi sviluppi nel 2016, durante la messa in onda di Game of Thrones. La serie avrebbe dovuto raccontare gli eventi precedenti al disastro di Valyria, presentando anche le quaranta famiglie dei signori del drago, inclusa la casa Targaryen.[272] HBO non ha ordinato la produzione di un episodio pilota per questa serie.[273]
Bloodmoon
L'8 giugno 2018, HBO ha commissionato la realizzazione dell'episodio pilota della serie curata da Goldman, che vedeva lo stesso Martin come co-creatore.[274] Tale serie è un prequel ambientato circa diecimila anni prima degli eventi di Game of Thrones.[275] Inizialmente Martin propose The Long Night come titolo della serie, ma successivamente è stato scelto un altro titolo per la serie, Bloodmoon.[276] S. J. Clarkson risulta essere regista e produttore esecutivo per le riprese dell'episodio pilota.[277] Il cast include Naomi Watts, Josh Whitehouse, Toby Regbo, Ivanno Jeremiah, Georgie Henley, Naomi Ackie, Denise Gough, Jamie Campbell Bower, Sheila Atim, Alex Sharp, Miranda Richardson, Marquis Rodriguez, John Simm, Richard McCabe, John Heffernan, e Dixie Egerickx.[278] Nel mese di settembre 2019, Martin ha confermato l'inizio della fase di post-produzione dell'episodio.[279] Nell'ottobre 2019, HBO ha annunciato di non essere intenzionata a portare avanti la realizzazione della serie.[280]
The Targaryen Conquest
La serie curata da Brian Helgeland avrebbe dovuto focalizzarsi sui Targaryen, tuttavia in un'intervista per Indian Express il creatore ha espresso seri dubbi in merito alla realizzazione del prodotto, che non ha mai ricevuto un ordine ufficiale da HBO.[281]
The Dance of the Dragons
La serie curata da Carly Wray avrebbe dovuto focalizzarsi sulla guerra civile avvenuta diversi anni prima degli eventi di Game of Thrones e si sarebbe basata su alcuni scritti dello stesso Martin, tuttavia il progetto è stato in seguito abbandonato.[282]
Flea Bottom
Lo spin-off Flea Bottom avrebbe ruotato attorno al distretto più povero di Approdo del Re,[283] ma nel 2021 il progetto è stato abbandonato.[284] Flea Bottom era stato pensato come un labirinto di strade strette e vicoli bui, dove la sopravvivenza nelle strade è dura, un ambiente con bordelli a buon mercato, locande di basso livello e birrerie.[284]
Sequel su Jon Snow
Il 17 giugno 2022, Variety confermò che la HBO avviò la pre-produzione per una serie spin-off di Game of Thrones con Jon Snow come protagonista, confermando il ritorno di Kit Harington nei panni del medesimo personaggio. La serie sarebbe stata un sequel ambientata alcuni anni dopo gli eventi del finale di Game of Thrones.[285] In data 9 Aprile 2024, dopo due anni senza alcuna notizia della serie, lo stesso Kit Harington al Associated Press ha confermato che per la serie non sono previsti sviluppi.
Spin-off in produzione
A Knight of The Seven Kingdoms: The Hedge Knight
Nel 2021, HBO si è detta interessata alla realizzazione di una serie tratta dalla raccolta di racconti pubblicata da Martin col titolo Tales of Dunk and Egg, ambientata 90 anni prima degli eventi di Game of Thrones.[286] Nel 2022, Martin ha confermato il cambio di titolo in The Hedge Knight e ha confermato che la prima stagione avrebbe adattato il primo dei tre racconti inclusi nella raccolta. Ad aprile 2023 è stato ufficialmente annunciato il progetto, con la prima stagione intitolata A Knight of The Seven Kingdoms: The Hedge Knight.[287]
The Sea Snake
A marzo 2022, Martin ha confermato che Bruno Heller, il creatore e showrunner di Roma, ha curato la sceneggiatura dell'episodio pilota per la serie su Corlys Velaryon: la serie, inizialmente intitolata Nine Voyages, è stata successivamente ribattezzata The Sea Snake.[287]
Ten Thousand Ships
Nel 2022, Martin ha annunciato la serie Ten Thousand Ships, incentrata su Nymeria. Le prime bozze della serie sono state curate da Amanda Segel.[287]
Serie animate
A marzo 2022, Martin ha confermato che HBO e HBO Max distribuiranno alcune serie animate ambientate nell'universo di Game of Thrones.[287]
The Golden Empire
A marzo 2022, Martin ha confermato la realizzazione di una serie animata intitolata The Golden Empire, ambientata a Yi Ti.[287]
^L'Alto Septon qui citato è quello nominato dopo il tumulto ad Approdo del Re accaduto nell'episodio 2x06 e nel quale venne ucciso il precedente capo del Credo dei Sette interpretato da David Verrey.
^(EN) James Hibberd, Game of Thrones season 7 to guest star Ed Sheeran, su ew.com, Entertainment Weekly, 12 marzo 2017. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2020).
^(EN) Sara Bibel, 'Game of Thrones' Renewed by HBO for Season 4, su tvbythenumbers.zap2it.com, TV by the Numbers, 2 aprile 2013. URL consultato il 2 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2013).
^(EN) Trio of actresses cast in TV projects, su hollywoodreporter.com. URL consultato il 21 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2010).
^(EN) A Casting We Will Go, su grrm.livejournal.com. URL consultato il 21 aprile 2011.
^(EN) HBO appoints subjects to 'Thrones', su hollywoodreporter.com. URL consultato il 21 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2010).
^(EN) Ours is the Fury, Mountain Recast, su winteriscoming.net, Winter Is Coming, 30 agosto 2013. URL consultato il 2 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2013).
^(EN) OursIsTheFury, New set photos from Klis and Dubrovnik, su winteriscoming.net, 18 settembre 2013. URL consultato il 2 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2017).
^(EN) WinterIsComing, That’s a wrap! Season 4 filming is complete, su Winter is Coming, WinterIsComing.net, 21 novembre 2013. URL consultato l'8 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).