Intorno al 1715, si trasferì a Palermo, allora fucina delle arti, e lì trovò il suo stile fondato sulla pittura fiamminga e nella tecnica dell'affresco, ma arricchito dalle sue recenti esperienze napoletane. La sua fama cominciò ad espandersi in tutto il territorio siciliano e fu chiamato a lavorare pressoché in tutta la Sicilia. Il suo talento fu molto apprezzato e così il cromatismo dei suoi dipinti.
Ebbe per allievo Gaspare Serenari mentre il figlio Luigi, in seguito completò i cicli decorativi delle varie chiese, in particolar modo quelli di Caltanissetta nel 1747. Al nipote Guglielmo sono attribuite le estensioni dell'apparato ornamentale del duomo di Enna.
1705, Disputa di Santa Caterina d'Alessandria con i filosofi, Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria, Visita dell'imperatrice Faustina a Santa Caterina d'Alessandria in carcere, Abbraccio tra l'imperatrice Faustina e Santa Caterina d'Alessandria, Miracolo della Ruota, Trasporto angelico del corpo di Santa Caterina d'Alessandria sul monte Sinai, ciclo di sei tele di cui due autografe, opere custodite nella Cappella di Santa Caterina d'Alessandria della chiesa di San Francesco d'Assisi.
1705, Gloria di Santa Caterina d'Alessandria, dipinto su tela, opera presente sulla volta del presbiterio della chiesa di San Francesco d'Assisi.
XVIII secolo, Madonna col Bambino e Sant'Antonio da Padova, dipinto, opera custodita nel Tesoro dell'Arcivescovado.
Storie della vita di San Domenico, tre ovali in ciascun intradosso dei cappelloni del transetto (Cappellone del Rosario a destra: San Domenico e la Vergine che placano l'ira del Redentore al centro, la Madonna appare a San Giovanni Evangelista e San Domenico che caccia gli infedeli ai lati; Cappellone di San Domenico a sinistra: Gloria di San Domenico nel tondo centrale, mentre ai lati sono San Domenico che brucia i libri eretici e San Domenico che riceve in sogno la Vergine).[2]
XVIII secolo, Gloria, Munificenza, Mansuetudine, Trionfo sulla Lussuria, Vittoria trionfante, ciclo di affreschi sulle Virtù realizzate nelle volte dell'antigalleria di Palazzo Naselli Branciforti, opere altrimenti attribuite a Gaspare Fumagalli.
1718-1720, Immacolata Concezione, Incoronazione della Vergine e Trionfo di San Michele, Trionfo della Religione, affreschi realizzati nella volta della navata centrale, episodi di vita San Pietro ed episodi di vita San Paolo rispettivamente nella navata sinistra e nella navata destra della cattedrale di Santa Maria la Nova.
1720-1723, Gloria della Madonna con Papa Urbano VIII, Trionfo della Fede e Cacciata degli angeli ribelli dal Paradiso, affreschi, opere realizzate nella chiesa delle Anime Sante del Purgatorio.
1717, Gloria di San Vincenzo Ferreri coronato dalla Santissima Trinità e attorniato dalla moltitudine di Santi e Sante dell'Ordine domenicano, affreschi realizzati con la tecnica dello sfondato prospettico e del trompe-l'œil. Nel ciclo sono raffigurati San Pietro, San Paolo, Mosè e San Giovanni Battista, Santa Caterina da Siena, Santa Rosa da Lima e Sant'Agnese da Montepulciano, la decorazione è completata da due medaglioni circolari raffiguranti San Domenico e i quattro Evangelisti e San Tommaso d'Aquino con i Dottori della Chiesa. Nella lunetta centrale dell'ingresso laterale la figura di Santa Caterina d'Alessandria, lunette con i Papi domenicani Innocenzo V, Benedetto XI, Pio V e Benedetto XIII. Nella volta del cappellone, un medaglione centrale raffigura l'Angelo che segna gli eletti, opere autografe e datate presenti nella chiesa di San Vincenzo Ferreri.[4]
1721, Ciclo, affreschi raffiguranti il Mistero dell'Eucaristia, la Nascita di Gesù, l'Adorazione dei pastori, il Battesimo di Gesù, la Crocifissione, l'Adorazione dei Magi e le Virtù, la Visione apocalittica di San Giovanni, scene di Vita di San Benedetto e riconoscimento della regola benedettina, Martirio di San Placido sulla volta, apparato decorativo pittorico realizzato nella chiesa di San Giovanni Evangelista.[5]
1690, Episodi dei Santi Elena e Costantino, affreschi realizzati con la collaborazione di Filippo Tancredi e Gaspare Serenari raffiguranti la Visione della Croce, il Ritrovamento della croce, la Battaglia di Ponte Milvio, il Battesimo di Costantino e il Sogno di Costantino, con San Pietro e San Paolo e l'indicazione dei committenti nel cartiglio1690, raffigurante la visione e la voce che attribuisce all'imperatore il motto «in hoc signo vinces». Nel medesimo ambiente sono dipinti la Storia della vera Croce, Sogno della Santa Imperatrice, Viaggio a Gerusalemme, La distruzione degli idoli, Scavi alla ricerca della Croce, Incontro con il Saladino. Opere presenti nell'Oratorio dei Santi Elena e Costantino.
Chiesa della Madonna della Volta:
1714, Gloria della Vergine, affresco, prima commissione autografa in Sicilia con la dicitura "Gugl.mo, Borremans P. anno 1715", opera documentata (distrutta durante la seconda guerra mondiale) nelle volte.
1714, Noè, Mosè, Davide e le Sibille, Evangelisti e Paesaggi, Debora, Rebecca, Ester, Abigaille, Giuditta e mistica donna dell'Apocalisse, affreschi.
1717,[6]Circoncisione, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Disputa coi Dottori, Crito e l'adultera, Vocazione di Pietro, Orazione nell'Orto, Cristo e il lebbroso, Cristo e la Samaritana, Gesù e i fanciulli, Tentazione nel Deserto, Annunciazione, Incoronazione della Vergine, Gloria di San Benedetto, San Benedetto confonde Totila, Nozze di Cana, Trionfo di San Benedetto fra Sante e Santi dell'Ordine Benedettino, San Benedetto e la Regola, Vergine con San Benedetto e Santa Flavia, San Benedetto e Santa Scolastica e il crollo degli idoli e Figure di santi e sante benedettini, ciclo di affreschi, opere realizzate sulle volte della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio.[7]
1718, Sant'Antonio in gloria fra Angeli, Comunione di Santa Chiara, Miracolo della mula, Martirio di Santo Stefano, affreschi, opere documentate nella chiesa di Sant'Antonio di Padova.
1721, Ciclo, Gloria dell'Ordine francescano e l'Assunsione di Santa Chiara in cielo accompagnata da San Francesco d'Assisi nelle volte, in cornu evangelii l'episodio raffigurante l'Esodo del popolo ebreo dall'Egitto nell'atto di mangiare l'agnello, in cornu epistolae la scena dell'Ultima Cena, opere autografe presenti nel cappellone della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Montevergini.[9]
1724, Santa Rosalia e la Vergine sconfiggono la Peste, affresco, opera documentata sulla Porta San Giorgio.[11][12]
1724 circa, Trasverberazione del cuore (o Estasi) di Santa Teresa d'Ávila, dipinto su tela, opera custodita nella chiesa di Santa Teresa alla Kalsa.[13]
1724 circa, Trionfo dell'Ordine Teatino, affreschi, opere realizzate nella cupola e nei peducci della chiesa di San Giuseppe dei Teatini.
1733, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Adorazione dei Pastori, ritratti di Profeti con cartigli sui sovraporta, affreschi, opere presenti nella Cappella Borremans.
1733 circa, Ritratto dell'arcivescovo Matteo Basile, opera custodita nella Sala Pietro Martinez Rubio.
1733 circa, Sogno di Giuseppe, Strage degli Innocenti, Disputa coi Dottori, Orazione nell'orto, San Marco Evangelista, affreschi, opere documentate nei saloni del piano nobile.
1733-1734, Giacobbe morente, affresco soffitti degli ambienti, opera realizzata nel Palazzo dei Principi di Cattolica.
1735, Il taglio delle trecce e i voti di Santa Chiara, la Svestizione di San Francesco, dipinti, opere custodite nella chiesa di Santa Chiara.[15]
XVIII secolo, Nascita di Gesù e Adorazione dei Magi, affreschi, opere documentate nel monastero di San Vito.
XVIII secolo, Battesimo di Gesù, olio su tela, attribuzione, opera documentata nella chiesa dell'abolito convento di Santa Maria della Vittoria, poi Museo Nazionale, dal 1899 in deposito presso la chiesa di Sant'Erasmo al Foro Umberto I.
1728, Sant'Antonio Abate in estasi, San Vito con San Modesto e Santa Crescenza, olio su tele, pale d'altari, ubicate rispettivamente nella navata centrale e nella navata di destra della chiesa di Sant'Antonio Abate.
1735-1736, Ciclo, trentotto affreschi raffiguranti la Gloria della Vergine ed episodi del Vecchio Testamento e dei Vangeli, Evangelisti, opere realizzate nella basilica di Santa Maria Assunta.
1735-1736, Nozze di Cana, Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci, affreschi, opere realizzate nella Cappella del Santissimo Sacramento della basilica di Santa Maria Assunta.
1722, Vergine con Bambino raffigurata con san Giuseppe, santa Caterina, san Bonaventura, san Pietro d'Alcantara e il grande angelo, olio su tela, opera custodita nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano.[22]
Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Adorazione dei Pastori, ritratti di Profeti con cartigli sui sovraporta, Cappella Borremans del piano nobile del Palazzo Arcivescovile.
^ L. Villari, Storia ecclesiastica della città di Piazza Armerina, Messina, Analecta, 1988. G. Piccolo Galati, Di Guglielmo Borremans pittore fiammingo in Italia, 1670-1744, Viterbo, Agnesotti, 1997.
Claudio Gino Li Chiavi, L’apparato decorativo della chiesa di San Vincenzo Ferreri a Nicosia. Nuove acquisizioni documentarie, in A.S.Si.Ce.M. - Archivio Storico della Sicilia Centro Meridionale, anni IV-V, nn. 8-9, 2017-2018.
Citty Siracusano, Guglielmo Borremans tra Napoli e Sicilia (“Le forme e la storia”; 2), Palermo, Lombardi, 1990.
Giorgio Leone, Grandi tesori d'arte. Percorsi critici per una storia dell'arte nella città di Cosenza, in Cosenza nel secondo millennio [Atti delle lezioni di storia popolare (Cosenza: 1996)], a cura di Luigi Bilotto, Cosenza, Amministrazione comunale (San Giovanni in Fiore, Pubblisfera), 2000, pp. 159–164.
Giovanna Piccolo Galati, Di Guglielmo Borremans pittore fiammingo in Italia, 1670-1744, Viterbo, Agnesotti, 1997.
Maria Pia Di Dario Guida, Produzione e importazione negli svolgimenti della pittura e della scultura, in Calabria, a cura di Rosa Maria Cagliostro (“Atlante del barocco in Italia”, diretto da Marcello Fagiolo) Roma, De Luca, 2002, pp. 189–199.
Giorgio Leone, Tra dire e fare. Un percorso didattico per la storia della città attraverso le opere d'arte delle chiese di San Francesco d'Assisi e delle Vergini di Cosenza, in Raccontiamoci la città. Cosenza tra storia, miti, leggende (“I sentieri di Minerva”), Cosenza, Le nuvole, 2002, pp. 125–127.
Gaetano Bongiovanni, San Vito nella pittura di Guglielmo Borremans e Domenico La Bruna, in Congresso internazionale di studi su San Vito e il suo culto, a cura di F. Maurici, R. Alongi, A. Morabito, Palermo 2004, pp. 305–312.
Gaetano Bongiovanni, Da Tancredi a Crestadoro: pittura del Settecento a Messina, in La pittura del Settecento a Reggio Calabria tra accademie e scuole, a cura di R. M. Cagliostro, M. Panarello, M. T. Sorrenti, Soveria Mannelli 2021, pp. 59-70.
Filippo Costa (a cura di), Documenti disponibili, su webalice.it. URL consultato il 1º giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).