Giovanni di Lusignano
Giovanni di Lusignano (1329/1330 – 1375) fu principe titolare d'Antiochia dal 1345 e Connestabile di Cipro, dal 1358 fino alla sua morte; fu anche reggente di Cipro, per due volte, dal 1362 al 1365, per il fratello, Pietro I, e dal 1369 al 1371, per il nipote, Pietro II. BiografiaInfanziaSia secondo Les familles d'outre-mer, che secondo la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, Pietro era il figlio terzogenito del re di Cipro e di Gerusalemme Ugo IV (1294 – 1359) e di Alice d'Ibelin (1305 c. – 1386)[2][3], che, ancora secondo Les familles d'outre-mer, che secondo la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, era figlia di Guido d'Ibelin, signore del castello di Nicosia[4], siniscalco di Cipro[5][6] e della moglie, nonché cugina, Isabella o Margherita d'Ibelin[7].
Giovanni ricevette ancor giovane il titolo di Principe titolare d'Antiochia, puramente onorifico in quanto la città di Antiochia era in mano ai Mamelucchi da oltre mezzo secolo. All'età di circa vent'anni, Giovanni assieme al fratello maggiore, Pietro (1328 – 1369), Conte di Tripoli, lasciarono Cipro per un viaggio in Europa senza il permesso paterno; il padre, Ugo IV, fece arrestare Giovanni Lombardo, l'uomo che li aveva aiutati a lasciare l'isola, lo imprigionò e torturò, tagliandoli una mano ed un piede prima di impiccarlo nell'aprile 1349[3], e nel contempo allestì due navi che andarono alla ricerca dei figli; trovatili riportarono Pietro e Giovanni a Cipro, dove furono imprigionati e il padre stesso fece da carceriere; poi si impietosì e li fece tornare a Nicosia[11]. MatrimoniGiovanni si sposò due volte, la prima quando era ancora molto giovane, nel 1343, con Costanza d'Aragona, che, secondo sia la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, che Les familles d'outre-mer, era figlia del Re di Sicilia o Re di Trinacria, Federico III d'Aragona[12][13] e della moglie, Eleonora d'Angiò, come ci viene confermato dai documenti n° II e III della Histoire de l'île de Chypre sous le règne des princes de la maison de Lusignan. 3[14]; Costanza era più vecchia del marito di oltre vent'anni ed era già vedova di due mariti, del re di Cipro e di Gerusalemme, Enrico II di Cipro, nel 1324 e del re della Piccola Armenia, Leone V, nel 1341[15]; per questo matrimonio, secondo lo storico ungherese Weyprecht Hugo von Rüdt von Collenberg fu necessaria una dispensa papale[16]. Costanza morì l'anno dopo, nel 1344[16] e Giovanni, nel 1350, si risposò con Alice d'Ibelin, figlia di Guido di Ibelin, siniscalco di Cipro e di Margherita di Ibelin; anche per questo matrimonio, secondo lo storico ungherese Weyprecht Hugo von Rüdt von Collenberg fu necessaria una dispensa papale[17]. AscesaSuo padre, Ugo IV, nel 1358, cedette la corona di Cipro a suo fratello, Pietro come Pietro I e contemporaneamente nominò Giovanni, già principe di Antiochia, connestabile di Cipro[18]. Suo fratello, Pietro I, deciso a condurre una nuova crociata per riconquistare la città di Gerusalemme, all'inizio del 1363, intraprese un viaggio in Europa, durante il quale si recò in Germania, Francia e Inghilterra; visitò anche Avignone ove incontrò papa Urbano V, dal quale ottenne l'approvazione e l'appoggio per l'impresa[19][20][21].
Il 17 gennaio 1369, suo fratello, Pietro I, fu ucciso e decapitato, probabilmente con la complicità dei suoi stessi fratelli, sia Giovanni che Giacomo.
Con l'appoggio di Papa Gregorio XI, Eleonora, per vendicare la morte del marito e per aiutare il figlio a regnare, invitò i genovesi ad invadere Cipro[29]. MorteMentre suo fratello, Giacomo, veniva imprigionato a Genova, sua cognata, Eleonora, con la complicità del figlio, il re, Pietro II, tese un tranello e favorì l'omicidio, ad opera dei genovesi, di Giovanni nel 1374[30]. DiscendenzaGiovanni da Costanza non ebbe figli[17][31]. Giovanni da Alice d'Ibelin ebbe un figlio[17][31]:
Al di fuori del matrimonio ha avuto un figlio da Alice Embriaco de Giblet[17][31]:
Ascendenza
CuriositàLa torre "Principe Giovanni", presente presso il castello di San Ilarione, prende il nome da lui: la tradizione riporta infatti che avrebbe giustiziato i due bulgari che costituivano la sua guardia del corpo gettandoli uno dopo l'altro dalle finestre della torre. Lo storico Stefano di Lusignano fu un suo discendente. Note
BibliografiaFonti primarie
Letteratura storiografica
Voci correlateCollegamenti esterni
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