Gallinaro
Gallinaro è un comune italiano di 1 184 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. Geografia fisicaTerritorioGallinaro, 558 m s.l.m., si sviluppa su di un colle nella Valle di Comino. Il territorio comunale, prevalentemente collinare, è attraversato dal rio Mollo, affluente di destra del Melfa. Tra i rilievi collinari, il Colle Pistillo 535 m, Colle Parto 465 m, Colle Sgaglioffa 466 m, Colle Ippolito 531 m, Colle Capoccia 530 m e Colle Maggio 463 m.[4] ClimaClassificazione climatica: zona E, 2131 GR/G. StoriaIl borgo di Gallinaro è menzionato per la prima volta nel 1023, probabilmente costruito dal conte di Sora. Nel 1067 passò al conte di Aquino. Nel XIII secolo, fu fondato il Santuario di San Gerardo, che si sviluppò grazie alle molte donazioni. Tra il Seicento e il Settecento la popolazione viveva in condizioni precarie, era dedita prevalentemente all'agricoltura e soggetta alle frequenti razzie dei briganti. È in questo periodo che vi nasce il famoso giurista Loreto Apruzzese, insegnante alla Regia Università di Napoli. Fece parte del distretto di Sora della provincia di Terra di Lavoro fino al 1861, anno in cui i territori del Regno delle Due Sicilie furono annessi al Regno di Sardegna. Dopo l'Unità d'Italia si verificò una forte emigrazione, in particolare verso la Francia, dove alcuni gallinaresi posarono come modelli per Auguste Rodin[5]. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 aprile 1954. Lo stemma è d'argento, alla fascia di azzurro, attraversata da tre spighe di grano d'oro, poste sulla cima più alta un monte all'italiana di tre cime di verde, fondato in punta. Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di bianco.[6] Onorificenze«Centro strategicamente importante, occupato dalle truppe tedesche impegnate a bloccare l'avanzata alleata sulla linea Gustav, subì numerosi bombardamenti che provocarono vittime civili e danni all'abitato. La popolazione, costretta ad abbandonare le proprie case ed a trovare rifugio sui monti circostanti, seppe resistere, con dignità e coraggio, alle dure sofferenze della guerra.»
— Gallinaro (FR), 1943-1944 Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
La comunità è storicamente legata al culto della madonna nera di Canneto, venerata nel vicino territorio di Settefrati. Gli antichi pellegrinaggi verso tale meta avevano e hanno un punto d'incontro e raccordo, per i fedeli provenienti dal Lazio e dalle limitrofe regioni (Abruzzo e Molise), proprio a Gallinaro.
La chiesa principale, intitolata al patrono di Gallinaro, San Gerardo di Silions, meta di un antico pellegrinaggio specialmente da parte delle compagnie di Scanno e Pettorano. SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[7] ReligioneLa popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica nell'ambito della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Tradizioni e folclore
Il 10 e 11 agosto si festeggia San Gerardo con un pellegrinaggio per ricordare il suo esempio cristiano che ha portato nella terra pagana di Gallinaro al suo tempo e che serve di esempio per ogni persona di ogni tempo che vuole essere cristiana. Il culto religioso è seguito da una festa civile spesso animata da cantanti e comici famosi.
Gallinaro è meta di pellegrinaggio per via della presunta apparizione di Gesù bambino a una bambina, Giuseppina Norcia, avvenuta il 13 giugno 1947. Nell'anno 1975, sulla collinosa campagna di Gallinaro, a Via Fonte, fu eretta una chiesetta dedicata a Gesù Bambino[8]. "Nei primi anni e fino alla sua morte, grande importanza ha avuto per il movimento religioso che si è sviluppato, il sostegno di monsignor Ernesto Cardarelli (1909-1994) – collaboratore di Carlo Minchiatti (1915-1996), vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo, e del suo successore Lorenzo Chiarinelli (1935-2020), vescovo della medesima diocesi fino al 1993 –, molto vicino al movimento e convinto che al suo interno vi si manifestasse la divinità"[9]. Negli anni il movimento religioso, riconoscendo guarigioni e successive "rivelazioni divine", è entrato in aperto contrasto con il vescovo locale e con la Curia[10][11]. Tale movimento religioso si è dichiarato autonomo il 4 ottobre 2015 dando vita alla Chiesa[12] Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme[13], sotto la guida di un pontefice eletto dall’assemblea dei fedeli[9], Samuele Morcia (il genero di Giuseppina Norcia). Nel giugno 2016 papa Francesco ha riconosciuto i suoi fedeli come non più in comunione con la Chiesa cattolica[14]. CulturaCucina
Il territorio comunale è luogo di produzione di alcuni vini regolamentati dal disciplinare Atina DOC. EconomiaDi seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, e addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[15]
Nel 2015 le 90 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,27% del totale provinciale (33 605 imprese attive), hanno occupato 353 addetti, lo 0,33% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco meno di quattro addetti (3,92).
Infrastrutture e trasportiStradeIl territorio comunale è attraversato dalla strada regionale 509 Forca d'Acero (SR 509), già strada statale, che collega Opi a Cassino. AmministrazioneÈ stato compreso nel territorio del Comune di San Donato dagli inizi dell'Ottocento fino al 21 aprile 1948 quando, dopo un referendum, tornò a essere Comune[5]. Altre informazioni amministrativeFa parte della Comunità Montana Valle di Comino e del Consorzio di bonifica Conca di Sora. Sport
Note
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