Festival di Berlino 1951La 1ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si svolse al Titania-Palast di Berlino dal 6 al 17 giugno 1951.[1] Come direttore fu nominato lo storico del cinema Alfred Bauer, che avrebbe ricoperto questa carica fino al 1976. I premi furono assegnati da una giuria di esperti, tutti di nazionalità tedesca, che attribuirono un punteggio da 0 ("scarsa qualità") a 3 ("alta qualità") ai film presenti nelle diverse categorie: drammatici, commedie, polizieschi o avventura, musicali e documentari.[2] Furono inoltre conferiti riconoscimenti a film culturali, pubblicitari e a film d'arte e scienza, oltre ad alcuni premi speciali.[2] Il film di apertura fu Rebecca - La prima moglie di Alfred Hitchcock, proiettato fuori concorso.[3] Il festival incluse una retrospettiva sul cinema muto che proseguì nelle due successive edizioni.[4] StoriaNel 1950, l'ufficiale Oscar Martay dell'Alta commissione per la Germania occupata propose all'amministrazione americana di istituire un festival del cinema a Berlino.[1] Cinque anni dopo la fine della seconda guerra mondiale la città stava cercando di rivitalizzare il suo ruolo di metropoli d'arte europea e una manifestazione di questo tipo avrebbe soddisfatto il suo desiderio di attenzione, servendo allo stesso tempo da "vetrina del mondo libero".[1] Venne così costituito un comitato nel quale, oltre a Martay e al suo collega britannico George Turner, furono coinvolti membri del Senato di Berlino e rappresentanti dell'industria cinematografica tedesca.[1] Nella prima riunione del 9 ottobre 1950 furono definite le date della manifestazione e venne scelto il premio da assegnare ai film in concorso, una statuetta in bronzo placcata d'oro rappresentante un orso, simbolo della città presente sullo stemma e sulla bandiera.[1] Come Direttore fu nominato Alfred Bauer, storico del cinema diventato consulente del governo militare britannico dopo la fine della guerra.[1] Reperiti i fondi necessari, grazie anche a una sovvenzione del Senato e una donazione del governo interalleato che amministrava l'area di Berlino,[5] all'inizio del 1951 il comitato organizzativo cominciò a gettare le fondamenta del festival. Tra i Paesi da invitare furono inclusi Stati Uniti, Italia, Francia, Regno Unito, Messico, India, Egitto e Australia, venne discussa l'eventuale presenza di Portogallo, Giappone e Turchia mentre la richiesta di ammettere gli stati socialisti fu respinta a larga maggioranza.[6] Australia, Regno Unito, Svizzera, Spagna e Stati Uniti accettarono spontaneamente l'invito e nel mese di marzo si unirono altri dodici Paesi.[7] Francia e Italia accettarono solo alla condizione che il festival non fosse una vera competizione, a causa di una risoluzione da poco approvata dalla FIAPF, la Federazione internazionale delle associazioni di produzione cinematografica, secondo la quale le produzioni nazionali erano tenute a partecipare solo ai Festival di Cannes e Venezia.[5][7] Per questo motivo venne creata una giuria tedesca anziché una internazionale e furono istituite categorie diverse da quelle dei due festival principali. La cerimonia di apertura si svolse il 6 luglio nella Waldbühne, anfiteatro inaugurato in occasione delle Olimpiadi del 1936, e tra le star internazionali presenti vi furono le attrici Joan Fontaine, Suzy Delair e Anita Björk, gli attori Ulf Palme e Bernard Blier e i registi Anthony Asquith, Alf Sjöberg, Göran Gentele e Jean Delannoy.[1][2] Un altro ospite fu lo scrittore italiano Curzio Malaparte, in concorso con il suo film Il Cristo proibito. Numerosi furono anche gli attori tedeschi che ricevettero una calorosa accoglienza, tra cui Victor Janson, Kurt Meisel, Theo Lingen, Dorothea Wieck, Hilde Körber, Karin Hardt, Käte Haack, Margot Hielscher, Olga Tschechowa e Viktor de Kowa.[2] I tre film tedeschi in concorso furono accolti negativamente, anche se Malata d'amore di Rolf Hansen riuscì ad aggiudicarsi una menzione d'onore, mentre le pellicole straniere furono applaudite dal pubblico e ottennero buone recensioni da parte della critica.[3] La risposta internazionale fu positiva e l'entusiasmo del pubblico andò al di là delle aspettative. Le critiche arrivarono solo da Berlino Est, dove la decisione di escludere a priori i film provenienti dai Paesi socialisti fu vista come la prova del fatto che il festival non era veramente un evento "internazionale" come si voleva far credere.[1] Particolarmente duro da questo punto di vista fu il Tägliche Rundschau, quotidiano pubblicato sotto licenza sovietica: «I film hanno dato una chiara dimostrazione dello stato delle produzioni cinematografiche nei Paesi capitalisti, in particolare della situazione in un Paese occupato dagli americani: decadente nei contenuti, con sentimentalismi piccolo-borghesi e concilianti, tendenze anti-sovietiche mostruosamente agghindate, nichilismo propagandistico ed eccessi patologici».[8] In ogni caso i residenti di Berlino Est poterono visitare il festival dato che i confini erano ancora liberamente valicabili, e proiezioni "economiche" furono effettuate nel cinema Corso, nel quartiere del Wedding.[1] Giuria
Selezione ufficiale (parziale)Film drammatici
Commedie
Film polizieschi o d'avventura
Film musicali
Documentari
Film culturali
Film pubblicitari
Film d'arte e scienza
PremiPremi della giuriaFilm drammatici
Commedie
Film polizieschi o d'avventura
Film musicali
Documentari
Film culturali
Film pubblicitari
Film d'arte e scienza
Premi speciali
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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