Rientrato in Italia, comincia la sua attività a Milano nel 1947 dove collabora con il padre e poi apre il suo primo studio di design. Collabora in questo primo periodo con Giuseppe Pagano. Nel 1948 entra nel gruppo del MAC (Movimento di arte concreta) e partecipa alla prima collettiva di Milano. Nello stesso anno promuove a Roma la mostra dedicata all'arte astratta in Italia. Nel 1949 sposa la traduttrice e scrittrice Fernanda Pivano, sua coetanea. La rivista Vogue li definisce tra le dieci coppie più brillanti del mondo. Il matrimonio, da cui non nascono figli, entrerà in crisi negli anni settanta[4][5]. Nel 1957 diventa art director di Poltronova, l'azienda di Agliana, chiamato dall'imprenditore Sergio Cammilli.
Nel 1958 incomincia la sua collaborazione con l'Olivetti, nel settore del computer design, a fianco di Marcello Nizzoli, di cui prenderà il posto dopo il suo ritiro[6]. Questa attività durerà circa 30 anni e porterà all'affermazione di un nuovo stile per i prodotti da ufficio della ditta di Ivrea. Tra gli oggetti progettati da Sottsass si possono ricordare le calcolatrici Elea 9003, Summa-19, Divisumma 26 e Logos 27 (1963), le macchine da scrivere Praxis 48 (1964) e Valentine (con Perry King) e il sistema per ufficio Synthesis (1973). Il progetto più importante è stato il computermainframeElea 9003 (1959), grazie al quale vinse il Compasso d'oro nel 1959[7].
In anticipo sugli anni della contestazione, Sottsass propone il design come strumento di critica sociale aprendo alla grande stagione del Radical (1966-1972)[2]. Nel 1967 fonda, insieme alla moglie Fernanda Pivano e ad Allen Ginsberg, la rivista d'arte Pianeta fresco. Nel 1972 espone alla mostra curata da Emilio Ambasz, Italy: the new domestic landscape al MoMA di New York.[8] Nel mentre, tiene un giro di conferenze per l'Inghilterra e, nel 1976, riceve la laurea honoris causa al Royal College of Art di Londra[9]. Nel 1976, all'età di 59 anni, incontra la critica Barbara Radice (32 anni) che diverrà la sua "seconda moglie", con la quale vivrà più di trent'anni[10]. Nel 1979 partecipa con il gruppo Alchimia al Design Forum di Linz presentando Seggiolina da pranzo, la lampada da terra Svincolo e il tavolino Le strutture tremano. Nel 1980 insieme con Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini e Marco Marabelli fonda lo studio Ettore Sottsass Associati[11]. Nel 1981 fonda il gruppo Memphis, assieme a Hans Hollein, Arata Isozaki, Andrea Branzi, Michele de Lucchi e altri architetti di livello internazionale.
Artista di molteplici interessi, figlio d'arte, contamina la sua formazione accademica di architetto con esperienze dirette nel campo delle arti visive conoscendo vari artisti e stringendo amicizie come per esempio con Luigi Spazzapan. Si è avvalso, nel corso degli anni della sua importante carriera, della preziosa collaborazione di amici professionisti spesso divenuti, loro stessi, nomi internazionalmente noti nel mondo del design e dell'architettura, come James Irvine. Nel 1985 realizza l'Edificio condominiale di viale Roma a Marina di Massa, progetto che si contraddistingue per la qualità delle soluzioni architettoniche. Nel 1988 nasce Terrazzo[12], rivista da lui ideata e realizzata insieme con Barbara Radice, Christoph Radl, Anna Wagner e Santi Caleca. Terrazzo si occupa di design e architettura fino al 1996, anno del tredicesimo e ultimo numero.
Nel 2003 collabora con Pedretti Graniti, un'azienda trentina estrattrice unica della Tonalite Dell'Adamello. Con essa disegna una fontana di questo materiale che sarà poi esposta in vari musei in tutto il mondo. Sottsass disse "L'idea di una fontana lunga e stretta si rifà più o meno alle antiche fontane di montagna dove gli animali andavano a bere e che erano lunghi tronchi d'albero scavati. L'idea di non abbandonare questa memoria mi è stata suggerita dal fatto di poter avere a disposizione una bellissima pietra che si chiama Tonalite dell'Adamello, avevo cioè a disposizione una pietra che proviene dalle alte montagne del Trentino. Naturalmente, dato che i tempi delle fontane in legno sono passati, ho pensato che una fontana in Tonalite dell'Adamello potesse anche diventare una specie di piccola scultura e così è venuta fuori una fontana che si vedrà. Molte altre spiegazioni non le posso dare perché anche io non le conosco". – Ettore Sottsass Jr.
Oggi il Centro studi e archivio della comunicazione di Parma conserva un fondo dedicato a Sottsass, composto da 13.858 materiali progettuali (9.918 schizzi e disegni, 3.940 disegni esecutivi, di cui 2917 lucidi e 1023 copie eliografiche), 5 scatole di disegni esecutivi, 24 sculture. Questo fondo è pubblico e liberamente consultabile. Il primo nucleo di opere che costituiscono il fondo Ettore Sottsass Jr è stato donato alle collezioni dello CSAC con atto pubblico nel 1979, una seconda donazione è pervenuta in archivio nel 2005 ed è ancora oggi[non chiaro] in fase di definizione[2].
Morte
Muore il 31 dicembre 2007 nella sua abitazione milanese per uno scompenso cardiaco, sopraggiunto durante uno stato influenzale, all'età di 90 anni.
Il Controdesign
«Il Controdesign è un modo di essere consapevoli che il meccanismo così come funziona non è quello ideale.»
(Molto difficile da dire, Adelphi, 2019)
Sottsass è, in Italia, l’artista che prima di tutti riesce ad esprimere, attraverso la sua produzione di oggetti di design, le idee emergenti di Controdesign o Radical Design, ossia critica sociale espressa attraverso oggetti connotati da un forte sperimentalismo di materiali, tecniche e forme, in diretta opposizione allo stile Razionalista e al gusto comune dell’epoca.
Il movimento nasce nella seconda metà degli anni ‘60 e prosegue, nelle sue connotazioni originali, fino ai primi anni ‘70. Successivamente, il movimento si evolve attraverso diverse declinazioni portate avanti da designer ed architetti come quelli del gruppo Memphis.
Le ragioni dietro all’adesione di Sottsass al movimento sono innanzitutto riconducibili alla natura di Sottsass stesso. La sua seconda moglie, Barbara Radice (nata nel 1943, sposata con Sottsass nel 1976), lo descrive come un uomo profondamente insoddisfatto, solitario ed infelice, avverso a qualsiasi forma di istituzione e per cui il denaro non ha nessun valore. La principale componente del suo carattere è indubbiamente quella provocatoria, che lo porta continuamente a fronteggiare problemi che lui stesso ha creato[13].
Sottsass è fortemente sensibile ai cambiamenti sociali che avvengono in quegli anni in Italia e nel resto del mondo e reagisce ad essi attraverso la realizzazione di disegni e artefatti caratterizzati da forte ironia e critica sociale. In questo periodo Sottsass è ancora sposato con Fernanda Pivano, sua prima moglie.
L'Influenza dei viaggi
La sua concezione di prodotto è largamente influenzata dai viaggi compiuti negli anni ‘50 e ‘60 ai quali, come in tutti i suoi viaggi, Sottsass non partecipa unicamente come turista ma con l’intenzione di vivere nuovi luoghi e culture e di ricercare una nuova forma di linguaggio.
Uno dei primi viaggi a segnarlo profondamente è il soggiorno a New York del 1956, durato alcuni mesi, durante i quali lavora nell’ufficio di George Nelson, celebre designer ed architetto modernista. A New York ha modo di conoscere la società americana e le sue abitudini consumiste. Del prodotto di massa comprende e apprezza la durezza e semplicità totali, mentre si rifiuta di concepire il disegno come fenomeno solamente pratico finalizzato alla produzione: i suoi artefatti saranno oggetto di evasione, finalizzati ad arginare la solitudine.
«Il cosiddetto movimento del Contro Design sostiene l’idea che il design non finisce con l’oggetto messo in produzione dall’industria, ma inizia quando entra nelle nostre case, nelle nostre strade, città, cieli, corpi, anime. Il design inizia quando diventa rappresentazione visiva, fisica, sensoriale della metafora esistenziale sulla quale fondiamo le nostre vite.»
Il secondo viaggio cruciale nella sua formazione è quello del 1961 in India, intrapreso con Fernanda Pivano. In questo viaggio Sottsass scopre come la cultura indiana sia fortemente basata sulle sensazioni, sui colori, sulla fisicità e carnalità dei corpi; l’India comunica con un linguaggio che va oltre il parlato. Questa esperienza influenzerà radicalmente le sue produzioni successive, nelle quali prendono forma un’ideologia ben definita e una concezione di oggetto come esercizio di architettura e linguaggio, che si allontana dalle tendenze estetiche del tempo, scuotendone le fondamenta e mettendole in discussione. Fondamentale è il valore attribuito al mobile, non più come mero e freddo oggetto visto in senso astratto, ma come elemento carico di emotività, capace non solo di soddisfare un’esigenza ma anche di trasmettere sensazioni.
«Ho provato a disegnare oggetti, cose, mobili e farli costruire. Li ho fatti grandi e pesanti con zoccoli e basamenti per sottrarli al kitsch dell’arredamento borghese e piccolo borghese. Non stanno quasi da nessuna parte e comunque non legano, non possono neppure produrre coordinati. Stanno soltanto da soli, come i monumenti nelle piazze, e non riescono neanche a fare stile. Sono anche decorati perché così riesco a comunicare stati culturali (in senso antropologico) diversi, a seconda dei casi e a seconda di reali necessità funzionali.»
^ab e-ntRA - CMS per siti accessibili - http://www.e-ntra.it/ - Ra Computer S.p.A., ETTORE SOTTSASS sr, su to.archiworld.it. URL consultato il 22 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2016).
^abcdCollezione Musei, su samha207.unipr.it. URL consultato il 22 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2022).
^In Quattro decenni di plays, Ottavio Rosati ipotizza che il trauma della prigionia spiegherebbe perché Sottsass scoppiò a piangere nel momento in cui entrò in casa portando la moglie Fernanda Pivano tra le braccia, come Sottsass racconta nel suo libro Scritto di notte, Adelphi, 2010. Cfr. Quattro decenni di Plays per il Tetro del TempoScritti Ipod
^Fernanda Pivano di Cesare Cunacchia, Vogue 12 aprile 2011Vogue
^Sottsass nel 1990 chiederà il divorzio (che non risulta essere mai stato fatto) alla Pivano. Cfr. Fernanda Pivano, Diari /2 [1974-2009], Bompiani, 2010, p.784
^ Localport Srl - www.localport.biz, Ettore Sottsass jr, su storiaolivetti.it. URL consultato il 22 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
^ Mondadori, Mondadori -- Electa, su electaweb.com, 1º settembre 2007. URL consultato il 22 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2008).
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Fonti
Approfondimenti
A. Martorana, Ettore Sottsass: progetti di un designer italiano, Firenze 1983
Barbara Radice, Memphis, Electa, Milano 1984
G. Sambonet, Ettore Sottsass: mobili e arredamenti, Mondadori, Milano 1985
Hans Höger, Ettore Sottsass jr. - Designer, Artist, Architect, Wasmuth, Tübingen/Berlino 1993
Barbara Radice, Ettore Sottsass, Electa, Milano, 1993
F. Ferrari, Ettore Sottsass: tutta la ceramica, Allemandi, Torino, 1996
M. Carboni (a cura di), Ettore Sottsass e Associati, Rizzoli, Milano, 1999
S. Riva in Il Rosso e il Nero, Figure e ideologie in Italia 1945-1980 nelle raccolte dello CSAC, a cura di A.C.Quintavalle, G.Bianchino, catalogo della mostra, Parma, Milano 1999
M. Carboni (a cura di), Ettore Sottsass. Esercizi di Viaggio, Aragno, Torino, 2001
Salvatore Lacagnina, Roberto Giustini e Barbara Radice, Ettore Sottsass e Enzo Cucchi, Charta, 2001
M. Carboni e B. Radice (a cura di), Ettore Sottsass. Scritti, Neri Pozza Editore, Milano 2002
M. Carboni e B. Radice (a cura di), Metafore, Skirà Editore, Milano 2002
in collaborazione con Ettore Sottsass Jr. e Enzo Cucchi, Esercizi, Alberico Cetti Serbelloni Editore, Milano 2002
M. Carboni (a cura di), Sottsass: fotografie, Electa, Napoli 2004
M. Carboni (a cura di), "Sottsass 700 disegni", Skirà Editore, Milano, 2005
M. Carboni (a cura di), "Sottsass '60/'70", Editions HYX, Orléans, 2006
Arturo Carlo Quintavalle, G. Bianchino (a cura di), Nove100. Arte, fotografia, architettura, moda, design, catalogo della mostra, Parma, 16 gennaio-25 aprile 2010, Milano 2010
Barbara Radice, Ettore Sottsass, Electra, 1993;
Paola Proverbio, Vando Pagliardini (a cura di), Ettore Sottsass, Milano: Hachette, 2013 pp. 11-36
Milco Carboni, Ettore Sottsass jr. ‘60-’70, Collection Frac Centre, 2006, pag. 181
Paola Navone, Bruno Orlandoni, Architettura Radicale, Mondadori, 1974