Erwin Josef Ender
Erwin Josef Ender (Steingrund, 7 settembre 1937 – Roma, 19 dicembre 2022) è stato un arcivescovo cattolico tedesco. BiografiaErwin Josef Ender nacque a Steingrund, una località oggi nota con il nome di Kamienna e facente parte del comune di Bystrzyca Kłodzka, il 7 settembre 1937. Trascorse la sua infanzia nella Slesia, all'epoca parte della Germania nazista. La famiglia Ender fu colpita dall'espulsione dei tedeschi dalla Slesia avvenuta dopo la seconda guerra mondiale e nel 1945 si stabilì a Lüdinghausen, nel Münsterland.[1] Formazione e ministero sacerdotaleFrequentò frequentò il liceo vescovile "Johanneum" di Ostbevern e nel 1959 conseguì il diploma a Loburg. Poi entrò nel collegio Borromäum di Münster [2] e studiò filosofia e teologia cattolica come candidato al sacerdozio della diocesi di Münster, prima presso l'Università di Münster e poi presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma come alunno del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico in Urbe.[1] Il 3 aprile 1965 fu ordinato diacono.[3] Il 10 ottobre successivo fu ordinato presbitero per la diocesi di Münster a Roma dal cardinale Julius August Döpfner, arcivescovo metropolita di Monaco e Frisinga. Nel 1970 conseguì il dottorato in teologia con una tesi intitolata "Heilsökonomie und Rechtfertigung. Eine Untersuchung über die Heilsfrage bei John Henry Newman" ("Economia della salvezza e giustificazione. Un'indagine sulla questione della salvezza in John Henry Newman").[2] Lo stesso anno entrò in servizio presso la Segreteria di Stato della Santa Sede inizialmente con compiti amministrativi e dal 1972 come responsabile della sezione diplomatica di lingua tedesca.[1] Dal 1972 seguì un biennio di studi diplomatici presso la Pontificia accademia ecclesiastica [4] e per ottenere la licenza in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense.[5] Il 31 gennaio 1976 papa Paolo VI gli conferì il titolo onorifico di cappellano di Sua Santità,[6] mentre il 2 dicembre 1986 papa Giovanni Paolo II lo promosse prelato d'onore di Sua Santità.[7] Ministero episcopaleIl 15 marzo 1990 papa Giovanni Paolo II lo nominò arcivescovo titolare di Germania di Numidia e delegato apostolico nella Regione del Mar Rosso.[8] Il 5 aprile gli assegnò anche l'incarico di pro-nunzio apostolico in Sudan.[9] Ricevette l'ordinazione episcopale lo stesso giorno nella basilica di San Pietro in Vaticano per mano dello stesso pontefice, co-consacranti gli arcivescovi Giovanni Battista Re, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, e Justin Francis Rigali, segretario della Congregazione per i vescovi e del Collegio cardinalizio.[10] Il 26 marzo 1992, con il breve apostolico Suo iam pridem di papa Giovanni Paolo II, la Somalia fu eretta in delegazione apostolica autonoma e la delegazione apostolica della Regione del Mar Rosso assunse il nome di delegazione apostolica nella Penisola Arabica. Lo stesso giorno monsignor Ender venne nominato delegato apostolico in Somalia.[11] In Sudan, nel 1996, accusò il governo di aver torturato un sacerdote per estorcergli una falsa confessione di aver pianificato un sabotaggio antigovernativo.[12] Il 9 luglio 1997, venne trasferito all'ufficio di nunzio apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia, con sede a Vilnius. Succedette a monsignor Justo Mullor García, precedentemente nominato nunzio apostolico in Messico. Poco dopo, il 9 agosto 1997, venne anche nominato amministratore apostolico di Estonia. Il 5 maggio 2000 firmò a Vilnius per conto della Santa Sede tre accordi con la Lituania concernenti questioni giuridiche, la collaborazione in campo educativo e culturale e la cura pastorale dei cattolici in servizio nell'Esercito.[13] Il 16 settembre successivo prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica di questi tre accordi tenutasi nel Palazzo Apostolico.[14] L'8 novembre 2000 firmò a Riga per conto della Santa Sede un accordo con la Lettonia concernente alcune materie relative alle relazioni tra la Chiesa e lo Stato.[15] Il 19 maggio 2001 papa Giovanni Paolo II lo nominò nunzio apostolico nella Repubblica Ceca.[16][17] Succedette a monsignor Giovanni Coppa, ritiratosi per raggiunti limiti di età. Il 25 luglio 2002 firmò a Praga per conto della Santa Sede un accordo con la Repubblica Ceca concernente il regolamento dei rapporti reciproci.[18] Il 25 novembre 2003 il papa lo trasferì alla guida della Germania.[19] Succedette a monsignor Giovanni Lajolo, precedentemente nominato segretario per i rapporti con gli Stati. Il 13 maggio 2005 prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo che regola i rapporti tra la Santa Sede e la Libera Città Anseatica di Brema, tenutasi nella nunziatura apostolica di Berlino.[20] Il 25 dello stesso mese prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica dell'accordo che regola i rapporti tra la Santa Sede e il land del Brandeburgo, tenutasi nella stessa nunziatura.[21] Il 29 novembre 2005 firmò nel Municipio di Amburgo per conto della Santa Sede un accordo che regola i rapporti tra la Chiesa cattolica e il land di Amburgo.[22] Il 9 ottobre dell'anno successivo prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica di questo accordo, tenutasi nella nunziatura apostolica di Berlino.[23] Il 19 gennaio 2007 firmò nel Palazzo Principe Carlo di Monaco di Baviera per conto della Santa Sede un protocollo addizionale al Concordato con la Baviera del 29 marzo 1924.[24] L'8 giugno successivo prese parte alla cerimonia dello scambio degli strumenti di ratifica di questo protocollo addizionale, tenutasi nella nunziatura apostolica di Berlino.[25] Il 15 ottobre 2007 papa Benedetto XVI accettò la sua rinuncia all'incarico, applicando la norma che consente ai nunzi apostolici di ritirarsi raggiunti i 70 anni di età.[26] Si stabilì a Roma continuando a collaborare nella Curia romana.[1] Il 9 maggio 2009 il papa lo nominò membro della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli.[27] Nel 2011 guidò la delegazione della Santa Sede alla conferenza patrocinata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite a Mosca sulla discriminazione e la persecuzione dei cristiani.[28] Il 25 ottobre 2015 celebrò il 50º anniversario di ordinazione presbiterale e il 25º anniversario di ordinazione episcopale.[29] Era membro onorario dell'associazione studentesca cattolica KAV Suevia di Berlino dal 2007 e membro dell'Arciconfraternita dell'Addolorata del Campo Santo dei Teutonici e dei Fiamminghi. Morì a Roma il 19 dicembre 2022 all'età di 85 anni.[1][30][31][32] Le esequie si tennero il 7 gennaio alle ore 10 nella cattedrale di San Paolo a Münster e furono presiedute da monsignor Felix Genn, vescovo di Münster. Al termine del rito fu sepolto nel cimitero canonico adiacente allo stesso edificio.[33][34][35][36] Opere
Genealogia episcopale e successione apostolicaLa genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
OnorificenzeOnorificenze tedescheOnorificenze straniereNote
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