Gli eruditi hanno sempre riconosciuto l'esistenza di una diocesi di Plestia, benché a questa sede non venisse assegnato alcun vescovo.[2] Nel 1894Theodor Mommsen pubblicò per la prima volta l'edizione critica degli atti dei tre concili celebrati nei primi anni di pontificato di papa Simmaco (498-514).[3] Tra i vescovi che presero parte ai concili del 499 e del 502 è presente anche Fiorenzo (Florentius), indicato nelle liste conciliari come vescovo Plestano[4], episcopus ecclesiae Plestanae[5] e episcopus ecclesiae Plestinae.[6] In base all'edizione del Mommsen[7], il vescovo Fiorenzo è stato attribuito alla diocesi di Plestia[8], mentre in precedenza veniva assegnato alla diocesi di Paestum[9].
^Anche la nuova edizione con traduzione italiana: Teresa Sardella, I canoni dei concili della Chiesa antica, vol. II, I concili latini, 1. Decretali, concili romani e canoni di Serdica, a cura di A. Di Berardino, Roma, 2008, pp. 245-314.
^Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 453. Paul Fridolin Kehr, Italia pontificia, vol. VIII, p. 367. Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, I, pp. 840-841. Czortek, Una presenza che fa storia…, p. 15. Giorgio Otranto, La cristianizzazione e la formazione delle diocesi in Umbria, in «Umbria cristiana. Dalla diffusione del culto al culto dei santi (secc. IV-X). Atti del XV congresso internazionale di studi sull'alto medioevo (Spoleto 2000)», Spoleto, 2001, I, pp. 132-133. Anche Beweb.
^Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. X, col. 156. Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. XX, Venezia, 1866, p. 334. Più recentemente: Pietro Ebner, Chiesa, baroni e popolo nel Cilento, vol. I, Roma, 1982, p. 347.
(FR) Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, 2 volumi, Roma, 1999-2000